lunedì 14 dicembre 2009

Per questo Governo meglio meno scienze a scuola.

Grave riduzione del Governo su insegnamento materie scientifiche.
Interrogazione della senatrice Donatella Porretti

Il riordino della scuola secondaria, come previsto negli Atti del governo attualmente sottoposti (con urgenza) al parere del Parlamento, secondo gli allarmi dell’Associazione insegnanti di Scienze naturali (ANISN), configura una pesante ipoteca sul futuro dell’educazione scientifica nel nostro Paese, e di conseguenza anche su quello dello sviluppo e dell’innovazione.
Si rileva, infatti, come questi provvedimenti determinino una grave riduzione dell’orario didattico di queste materie (Biologia, Scienze della Terra, Fisica, Chimica), soprattutto tra quegli studenti che rientrano nella fascia dell’obbligo scolastico, mettendo in grave pregiudizio la possibilità per loro di avvalersi delle esperienze altamente formative di pratica nei laboratori di scienze scolastici.
Una tale impostazione rappresenta certamente un grosso ostacolo nell’affermazione della cultura scientifica tra le nuove generazioni, contrariamente a quanto specificamente raccomandato da organismi comunitari sull’educazione quali l’OCSE, che ha recentemente e duramente bocciato il sistema di istruzione nazionale.
Per capire come intenda muoversi il Governo su un campo cosi’ strategico, che determina importanti ricadute sulla ricerca e l’innovazione, con il senatore Marco Perduca abbiamo rivolto un’interrogazione al Ministro dell’istruzione e al Ministro dell’Economia e delle Finanze, in cui chiediamo di sapere:
- se i Ministri intendano riconsiderare il progetto di riordino dell’insegnamento secondario tenendo in considerazione le osservazioni sopra elencate;
- se i Ministri intendano accogliere le osservazioni e le indicazioni dell’OCSE e della Comunità europea al fine di promuovere efficacemente e adeguatamente l’istruzione e l’educazione scientifica tra gli alunni dei corsi dell’obbligo scolastico;
- quali provvedimenti i Ministri intendano assumere per promuovere, come indicato dall’OCSE e dalla Comunità europea, lo studio e l’approfondimento delle materie scientifiche, fattore di insostituibile importanza per l’implementazione dell’innovazione e della competitività nello sviluppo anche economico del Paese.
Tratto da: http://blog.donatellaporetti.it/?p=1043#more-1043

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