martedì 25 ottobre 2011

Commenti all'attualità

Tratto da:  http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=9357&ID_sezione=29

La scelta che il premier non può più rinviare
MARIO CALABRESI 24/10/2011  

E’ odioso essere commissariati, essere cittadini di uno Stato a sovranità limitata, a cui premier stranieri dettano l’agenda delle riforme e impongono tre giorni di tempo per dare risposte.
È irritante assistere ai risolini e agli ammiccamenti di Merkel e Sarkozy quando sentono parlare d’Italia e di Berlusconi: ciò non è accettabile ed è irrispettoso.
È umiliante ascoltare che l’Europa ci considera alla stregua della Grecia, anzi - a quanto ci risulta - al vertice di ieri è stato detto che «in questo momento non solo l’Italia è in pericolo, ma è il pericolo».
Il rispetto però ce lo si conquista con la credibilità e mantenendo gli impegni e tutto questo a noi manca da troppo tempo. Siamo il malato d’Europa perché il governo è paralizzato e non riesce a indicare una direzione di crescita e riforme. In tutto il Continente, pur tra mille divisioni, si concorda su una cosa: o il premier italiano cambia improvvisamente marcia o - per il bene di tutti - si fa da parte seguendo l’esempio spagnolo.

Tratto (parziale) da: http://www.nandodallachiesa.it/public/index.php

Ridere dei Puffoni.

NANDO DALLA CHIESA, Tuesday 25 October 2011

Abbiamo proprio poco da fare i patrioti offesi per le risate incontenibili di Sarkozy e della Merkel davanti al nome di B. No, non è stata offesa la nazione italiana, come B. cerca di far credere. Ci è stata data spontaneamente, e nella forma meno immaginabile, la misura della stima goduta nel mondo dal nostro presidente del consiglio. Quello che Piero Ricca appellò, in un indimenticabile giorno al palazzo di giustizia, “Puffone”. E invece di alzar la voce e protestare, i bennati che lo sostengono ma anche quelli che lo hanno votato dovrebbero chiedere scusa agli italiani. Perché così in basso non ci eravamo caduti mai. Lo zimbello, lo zerbino mentale, questo è oggi nel mondo il capo del governo della democrazia “nata dalla Resistenza”. Morto Gheddafi, gli resta giusto il pari grado Putin con i suoi dittatorelli satelliti. Io dico che ci vorrebbe una colossale, grandiosa class action per danni morali agli italiani. E che se ci fosse un comitato, un gruppo di pensionati con un po’ di tempo a disposizione che si prende il ghiribizzo di organizzarla, si prenota una medaglia fulgida e sincera all’onor della Repubblica



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