On Liberty (1859)
Nel celebre Saggio sulla libertà (titolo originale: On Liberty), uno dei capisaldi della cultura filosofica della società moderna, Mill sostiene che un individuo è libero di raggiungere la propria felicità come meglio crede e nessuno può costringerlo a fare qualcosa con la motivazione che è meglio per lui, ma potrà al massimo consigliarlo; l'unico caso in cui si può interferire sulla libertà d'azione è quando la libertà di uno provochi danno a qualcun altro, solo ed unicamente in questo caso l'umanità è giustificata ad agire allo scopo di proteggersi. In tal senso lo Stato è giustificato ad indirizzare la vita degli individui solo quando il comportamento di uno di essi danneggia gli altri. Solo in tal caso potrebbe essere giustificabile la limitazione della libertà dei cittadini da parte dello Stato. (il concetto di libertà di Mill si avvicina molto a quello di Alexis de Tocqueville di cui è stato grande amico)
« Se tutti gli uomini, meno uno, avessero la stessa opinione, non avrebbero diritto di far tacere quell'unico individuo più di quanto ne avrebbe lui di far tacere, avendone il potere, l'intera umanità. »
Molto importanti sono anche le argomentazioni con cui Mill sostiene la sua tesi; impedire l'espressione di un'opinione è sempre e comunque un crimine: infatti se l'opinione è giusta, coloro che ne dissentono vengono privati della verità; ma anche nel caso in cui essa sia sbagliata, coloro che ne dissentono sarebbe privati di un beneficio ancora più grande, quello di veder rafforzata la verità medesima per confronto con l'errore.
A fondamento di ciò vi è la convinzione che mentre l'unanimità non è mai utile, la diversità è invece sempre altamente auspicabile; questo perché l'uomo, che è di per se relativo, non può avere sempre verità assolute, e quello che è falso oggi potrebbe essere vero domani (e viceversa). L'anticonformismo è apprezzabile e l'originalità di ogni uomo va sempre valorizzata e mai annullata.
Il suo pensiero politico-economico è quindi attestato su posizioni di liberalismo radicale, la valorizzazione dell'individuo e dei suoi spazi di libertà fanno sì che lo Stato si ordini sulla libertà civile della quale è protettore. L'unica interferenza ammissibile da parte dello Stato, affinché si eviti un danno effettivo a un terzo, riguarda la sola sfera della difesa e tutela delle libertà personali:
la libertà di coscienza, pensiero ed espressione
la libertà di perseguire la felicità,
la libertà di associazione.
Allo stesso tempo, però, si è visto in Mill anche il fondatore del liberalsocialismo; così, ad esempio, nelle analisi di Norberto Bobbio e Nadia Urbinati, in anni recenti, e già in precedenza in quelle di Ludwig von Mises (si veda il suo saggio Sozialismus. in cui Mill è definito "il più grande avvocato del socialismo") e Leonard Trelawny Hobhouse (nel suo Liberalism).
Tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/John_Stuart_Mill
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