venerdì 30 agosto 2013

Non far pagare i ricchi per far pagare i poveri!

Per illustrare un concetto spesso una immagine è meglio di molte parole.
Il felice proprietario di una prima casa come quella accanto (nell'esempio ho messo la Reggia di Caserta), da quest'anno è ESENTATO dal pagamento dell'IMU.
Grazie Governo per la tua sensibilità per le esigenze dei poveri proprietari di prime case di lusso (castelli, manieri, regge)!

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Chi paga e chi no

Mi scrive Rita Castellani:

Ma bene! Ora possiamo stare tranquilli, che Berlusconi sulla villa di Arcore (già Casati Stampa) non pagherà IMU. E anche Brunetta potrà riscattare il mutuo che, a suo dire, era stato costretto a fare per pagarla.
Ma chi paga l’IMU, allora? Esempio: se in città vivete in un appartamento in affitto, perché comprare la casa aveva costi proibitivi; e avete investito i risparmiucci dei vostri genitori in una casetta al mare, dove portate i bambini ogni estate, ecco! voi la pagate l’IMU, e salata anche, perché di seconda casa pur sempre si tratta.
E di sicuro la pagano le imprese, e sopra alla metà dell’IMU pagata ci ripagheranno anche l’IRPEG. Come del resto già fanno sull’intero importo dell’IRAP. Caso unico al mondo dove le imprese, sì quelle entità che dovrebbero crescere e prosperare per dar lavoro alla gente, sono soggette a doppia tassazione sul valore del fatturato e, ora, anche del capitale produttivo.
Le imprese, poi, portano sulle spalle anche tutto il peso della contribuzione per un welfare inefficiente e iniquo, di cui nessuno sembra volersi interessare. E non è che si può pensare di togliere il peso a loro e scaricarlo sui lavoratori, che già si trovano con le retribuzioni nette tra le più basse d’Europa.
E poiché di spostare almeno parte di questo gravame fiscale sul capitale immobiliare e finanziario improduttivo, e sulle relative rendite, a questo punto non si potrà nemmeno più parlare (dovesse mai venire l’orticaria a qualche amico degli amici), la realtà è che:
è fuori da ogni intenzione programmatica di questo Governo di larghe e in questo caso bassissime intese sostenere il sistema produttivo e il lavoro di questo paese.
Poi ci meravigliamo se le imprese hanno approfittato della pausa estiva per trasferirsi all’estero? Questi i fatti, il resto è fuffa, comprese le inquietudini giudiziarie di Berlusconi e le relative dichiarazioni di Epifani.



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