«Signor Presidente, volevo approfittare di questa calda seduta d’Aula per augurare buon lavoro a Comunione e Liberazione, in questi giorni alle prese con il consueto meeting annuale che ha visto presenziare anche il Premier Letta e una schiera di politici sia di destra che di sinistra, all’insegna dei larghi affari.
Colgo l’occasione per chiedere a questi politici, habitué dell’evento annuale, di spiegarci qual è il nesso che collega un movimento religioso ed ecclesiale a esponenti politici e a membri delle istituzione di uno Stato laico. In nome di Dio, ci dicano qual è la potente lobby di politici, imprenditori e banchieri che sta dietro a Comunione e Liberazione, ci dicano quanti e quali sono i politici di destra e di sinistra che devono la loro carriera politica a Comunione e Liberazione.
D’altronde i Ministri ciellini sono ben piazzati nei posti strategici per fare affari con i soldi pubblici: opere pubbliche, infrastrutture, trasporti, difesa.
Azzardo qualche ipotesi: Comunione e Fatturazione, Commistione e Lottizzazione, è una setta catto-affarista che, attraverso il braccio armato nell’economia, ovvero la Compagnia delle opere, con vergognosa ipocrisia e spudoratezza sfrutta il brand di Dio per perseguire meri interessi concreti, terreni, di natura economica e non certo spirituale, con un giro di affari di 70 miliardi di euro, con 34 mila aziende in rapida espansione in tutta Italia allunga i suoi avidi tentacoli nella pubblica amministrazione, nella sanità, nella scuola, nelle onlus e in tutti quei settori in cui girano finanziamenti pubblici, in una rete di potere che ingloba aziende, ospedali, banche, expo, istituzioni, Chiesa, aziende a partecipazione pubblica, fondazioni.
Ebbene, Don Giussani voleva portare la Chiesa nella società. I suoi successori hanno trasformato la Chiesa in una società per azioni, con la benedizione dei politici e non certo con quella di Gesù Cristo
oppure
Molto ironico anche il commento di Tempi: http://www.tempi.it/blog/grillo-vuole-liberare-rimini-dalla-setta-di-comunione-e-liberazione#.UhjpHBunqxV
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