mercoledì 9 aprile 2008

Cino Tortorella, ambasciatore delle Famiglie Numerose

Articolo copiato da: http://www.osservatoriolocalefamiglia.it/dblog/articolo.asp?articolo=22 che a sua volta lo ha ripreso da: www.famiglienumerose.org

Cino Tortorella, dopo aver discusso con un gruppo di ragazzi, figli di genitori appartenenti all'Associazione Nazionale Famiglie Numerose, si è incaricato a tradurre in "politichese" le richieste emerse.
I Ragazzi Italiani ai candidati Premier

In questa campagna elettorale di tutto si sente parlare, tranne che di noi ragazzi.
La “colpa” di questa dimenticanza non è soltanto dei politici ma anche degli elettori, compresi i nostri genitori. Tutti i sondaggi dimostrano che per la grande maggioranza dei grandi, per distrazione, per ignoranza, per stanchezza, i problemi che ci riguardano: scuola, educazione, salute, tempo libero, televisione, non sono una priorità. E siccome in campagna elettorale i Politici hanno interesse a prendere posizioni solo sui temi che gli elettori considerano prioritari, le nostre esigenze non entrano nell’agenda elettorale. In attesa che i nostri politici si accorgano che anche noi bambini abbiamo il diritto di essere rappresentati politicamente, abbiamo perciò deciso di difenderci da soli e di rivolgerci noi ai Candidati Premier chiedendo loro, se vorranno avere il voto dei nostri genitori, di firmare questo
Contratto con i ragazzi italiani

1) Nel Paese con il più basso indice di natalità al mondo, mi impegno a promuovere leggi per aiutare i genitori meno abbienti che non fanno figli perché costano troppo

2) Nel Paese dove c’è un fisco che penalizza le famiglie con figli (o altri famigliari) a carico, mi impegno a introdurre un sistema fiscale che, a parità di reddito percepito, tenga conto del numero dei componenti il nucleo famigliare per determinare il reddito imponibile.

3) Nel Paese al primo posto in Europa per l’impreparazione scolastica dei nostri studenti a causa della scarsa qualità dell’insegnamento, mi impegno a potenziare l’offerta pubblica e a fare in modo che sorgano molte scuole private di qualità così che la competizione pubblico-privato modifichi le regole di fatto che oggi condizionano così negativamente la politica dell’istruzione.

4) Nel Paese dove nella gran parte delle città i bambini sono costretti agli arresti domiciliari per la mancanza di spazi dove poter giocare all’aria aperta, mi impegno a far inserire nei piani urbanistici e in particolare nella ristrutturazione delle periferie spazi adeguati per il tempo libero dei bambini.
5) Nel Paese al primo posto in Europa per obesità infantile dovuta alla poca attività fisica e alla scorretta alimentazione, mi impegno, oltre a quanto previsto al punto 4, a reintrodurre nelle scuole elementari e medie visite obbligatorie e periodiche che permettano ai genitori di affrontare per tempo questa problematica con l’aiuto scientifico giusto.

6) Nel Paese dove, nonostante le Leggi che pure ci sono e gli avvertimenti che da anni arrivano da psicologi ed educatori sui pericoli che possono venire da certe trasmissioni televisive, mi impegno a far in modo che le leggi vengano rispettate e le sanzioni contro chi non le rispetta siano aggravate ed effettive.

7) Nel Paese dove la pedofilia è considerata alla stregua di uno scippo e i responsabili di questo che è il più odioso dei reati vanno incontro a pene risibili (che spesso non vengono neppure applicate per intero), mi impegno a rivedere le leggi per far si che nessuno di coloro che ha commesso questi reati sia lasciato libero di commetterli di nuovo.
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Sono ovviamente in disaccordo con parte del punto 3.
Mi riconosco nell'impegno a potenziare l’offerta pubblica, ma quando sento parlare di scuole private non posso fare a meno di ricordare che ogni loro finanziamento pubblico viola la Costituzione Italiana (Art. 33. ... Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato).
Secondo me NEPPURE UNA LIRA delle nostre tasse deve andare a finanziare i ghetti che sono le nostre scuole private, soprattutto quelle confessionali. Sarebbe bello se un giorno esse potessero chiudere, ed i bambini che vi sono attualmente reclusi (passatemi l'esagerazione) potessero tornare a confrontarsi ed a vivere con i loro coetanei, senza vincoli di censo o religiosi.
Nella necessaria sintesi Tortorella ha inoltre omesso un riconoscimento all'impegno quotidiano degli insegnanti delle scuole pubbliche, che dopo avere superato un concorso per accedere all'insegnamento, continuano la loro formazione, e si dedicano efficacemente ai nostri figli, al di là degli scarsi riconoscimenti economici.

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