Al gazebo con Rita
Scritto da Nando dalla Chiesa, Saturday 05 April 2008
Scritto da Nando dalla Chiesa, Saturday 05 April 2008
E che avrò mai fatto? Sì, lo ammetto. Anzi lo rivendico. Stamattina sono andato a salutare Rita Borsellino al gazebo di piazza Cordusio a Milano. Era lì per una conferenza stampa della Sinistra Arcobaleno. Come capolista al Senato per la Lombardia. Insieme a Mussi, che sarà capolista alla Camera. Allora, escluso che io sia andato lì per catturare la benevolenza del mio ministro, con cui siamo ormai comunque arrivati alla fine della nostra avventura, secondo voi perché ci sono andato? Semplice. Per fare gli auguri a Rita. Perché le nostre storie sono le stesse, anche se sono iniziate a dieci anni di distanza. Perché il legame che c'è tra noi viene prima della politica e, al tempo stesso, va oltre la politica. Chiaro e trasparente come l'acqua (quella non inquinata). Dunque: "dietro" la mia presenza non c'è proprio nulla. Frottole che, siccome il Pd non mi ha candidato, io per ritorsione faccia campagna per la Sinistra Arcobaleno. Frottole che io mi prepari a fare il salto della quaglia alle prossime europee.
Che fandonie, ragazzi. Che frottole che corrono in queste ore. I più educati e seri (poche ore fa un giornalista del "Corriere") mi chiedono se voglia fare o invitare al voto disgiunto. Risposta: no. Anche perché a guidare la lista del Pd al Senato c'è Umberto Veronesi; e se io invitassi, anche solo subliminalmente, al voto disgiunto si direbbe -dopo le polemiche sulla sua candidatura a sindaco del 2006- che allora ho un pregiudizio ancestrale verso di lui. A me han solo detto: c'è Rita Borsellino che fa una conferenza stampa; verresti a salutarla? Certo, ho risposto. E mi sarei sentito un pavido, uno timoroso dei miei affetti e delle mie scelte di campo, se non l'avessi fatto. Come se tra me e lei, e quelli come noi, i simboli di partito potessero mai erigere muri invalicabili. Giuro che se la politica obbligasse a questo rinnegherei la politica. E infatti mi sono accomodato, su suggerimento dello stesso Guliano Pisapia (ci sono i fotografi...), davanti a un manifesto suo e non a uno con il simbolone della Sinistra Arcobaleno sopra.
Poi, per dirla tutta, io sono convinto di una cosa. Che non farò e non predicherò voto disgiunto. Però che Rita Borsellino sia una opportunità per tutta la sinistra milanese e lombarda, non ho dubbi. Perché vedo questo: che è la prima volta che ho difficoltà ad argomentare contro chi non vuole andare a votare (tranne il fattore B., ma l'abbiamo fatto troppe volte...). Ma, se mi sottraggo alle discussioni estenuanti sulle coalizioni politiche e indico il simbolo morale di Rita Borsellino, molte resistenze cadono subito. Be', sì, lei sì, mi dicono. Perché in quel momento, pensando a lei candidata, il livello della scelta diventa un altro. Ecco. A chi scriveva su questo Blog che non voleva votare, dico (se abita in Lombardia o in Emilia) di pensare a questa scelta.
P.S. Al gazebo ho trovato anche lo scrittore Vincenzo Consolo. In gran forma, vi assicuro.
P.P.S. Ho raggiunto al telefono la commerciante romana di cui al post precedente. Mi ha risposto: non mi deve ringraziare (in verità mi dava del tu...), ho difeso un mio principio. Buona notte a tutti pensando all'agriturismo.
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