giovedì 16 aprile 2009

I medici cattolici: «Alimentazione e idratazione da decidere caso per caso»

Segnalo questa presa di posizione, condivisa dall'arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi.

IN VISTA DELL'APPRODO ALLA CAMERA DEL DDL SUL FINE VITA
I medici cattolici: «Alimentazione e idratazione da decidere caso per caso»

Documento ufficiale dell'Amci Milano: «Le decisioni vanno prese in alleanza terapeutica»
MILANO - Sono convinti che la somministrazione dell'idratazione e alimentazione artificiale vada valutata caso per caso. Perchè per un paziente in stato vegetativo permanente rappresenta un sostegno vitale, mentre per un malato terminale è un trattamento sanitario che può diventare troppo gravoso, senza ottenere risultati. Ecco perchè i medici cattolici di Milano hanno deciso di fissare in un documento ufficiale la loro posizione sui temi che in questi giorni sono oggetto di discussione in Parlamento.
ALLEANZA TERAPEUTICA -

RESPONSABILITÀ CONDIVISE -
CONDIZIONI PECULIARI - ... idratazione e alimentazione artificiale ... , «occorre prendere atto e riconoscere con onestà che questi interventi a volte non ottengono il fine per cui sono instaurati o sono troppo gravosi per il paziente».
Leggi tutto nei commenti o al link: http://www.corriere.it/politica/09_aprile_15/medici_cattolici_idratazione_546b3c6c-29c5-11de-8317-00144f02aabc.shtml

1 commento:

Franco Gatti ha detto...

IN VISTA DELL'APPRODO ALLA CAMERA DEL DDL SUL FINE VITA
I medici cattolici: «Alimentazione e idratazione da decidere caso per caso»

Documento ufficiale dell'Amci Milano: «Le decisioni vanno prese in alleanza terapeutica»
MILANO - Sono convinti che la somministrazione dell'idratazione e alimentazione artificiale vada valutata caso per caso. Perchè per un paziente in stato vegetativo permanente rappresenta un sostegno vitale, mentre per un malato terminale è un trattamento sanitario che può diventare troppo gravoso, senza ottenere risultati. Ecco perchè i medici cattolici di Milano hanno deciso di fissare in un documento ufficiale la loro posizione sui temi che in questi giorni sono oggetto di discussione in Parlamento.
ALLEANZA TERAPEUTICA - Il ddl sul fine vita, già votato al Senato, approderà presto alla Camera per l'approvazione finale e la sezione milanese dell'Associazione medici cattolici italiani (Amci) ha deciso di lanciare un messaggio: decisioni così delicate devono rientrare nell'alleanza terapeutica che lega il medico e il paziente e non può escludere i suoi familiari. Il documento, condiviso dall'arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, è stato presentato nel capoluogo lombardo e verrà inviato via e-mail a tutti i soci dell'Amci e diffuso attraverso diversi canali. Anche quelli politici, già attivati dall'Amci Milano affinchè il testo venga preso in considerazione anche in Parlamento.
RESPONSABILITÀ CONDIVISE - Concetto cardine: l'alleanza terapeutica che, scrivono i medici cattolici nel documento, «chiama in causa la responsabilità di entrambi i soggetti nel rispetto delle competenze del medico e dell'autonomia non assoluta del paziente». È questo il «contesto appropriato per una corretta valutazione delle pratiche di alimentazione e idratazione artificiale. Fatta salva la dignità del malato, di cui sempre occorre prendersi cura qualunque sia la sua condizione clinica, non si può - avvertono i camici bianchi - tuttavia ignorare la diversità delle situazioni» e «la necessità caso per caso di compiere un discernimento prudente della proporzionalità circa i modi e i tempi del procedere, perchè il paziente possa continuare a vivere con dignità o con dignità sia accompagnato nel processo del morire».
CONDIZIONI PECULIARI - Secondo quanto ribadito nel documento sull'idratazione e alimentazione artificiale, frutto di una discussione sui dati scientifici raccolti dalla sezione milanese dell'Amci attraverso il parere di esperti, «occorre prendere atto e riconoscere con onestà che questi interventi a volte non ottengono il fine per cui sono instaurati o sono troppo gravosi per il paziente». È necessario dunque «tenere conto delle condizioni peculiari di ogni ammalato, delle sue forze fisiche e morali, perchè non si rischi in modo poco prudente di richiedere comportamenti che risultino eroici. In queste circostanze tali interventi non sarebbero più forma concreta del prendersi cura dell'altro», ribadiscono i medici cattolici nel testo sintetizzato oggi dal presidente di Amci Milano, Giorgio Lambertenghi Deliliers. La questione dell'idratazione e nutrizione artificiali, osserva, non si può ridurre a un problema legato esclusivamente allo stato vegetativo permanente. Questi temi, sottolineano i medici nel documento, nel nostro Paese evocano «precomprensioni» legate al caso Englaro. Una situazione che «non permette un confronto sereno» e «crea non pochi equivoci». Il problema, incalzano, è che questi temi andrebbero affrontati in un orizzonte molto più ampio e la decisione sull'idratazione e alimentazione va riportata nell'ambito dell'alleanza terapeutica, superando sia la visione del «paternalismo medico» che quella di «un'autonomia assoluta del paziente che quasi prescinda dal medico o ne faccia semplice esecutore testamentario».
15 aprile 2009 - (Adnkronos)15 aprile 2009
tratto da: http://www.corriere.it/politica/09_aprile_15/medici_cattolici_idratazione_546b3c6c-29c5-11de-8317-00144f02aabc.shtml

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