Suggerisco di leggere il testo scritto da Fausta, Marcello e Roberto
http://www.comune.buccinasco.mi.it/allegati/la_missione_un_racconto.pdf
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3 commenti:
In effetti la partenza per noi volontari è cominciata quando il Comandante Lai, dopo una riunione con i volontari, ha comunicato a Schwarz, Battistello e Cardano che eravamo stati richiesti, dopo aver dato la nostra disponibilità a partire per la missione Sisma Abruzzo 09.
L‘adrenalina comincia a salire. Sarò in grado di essere utile? Dopo tante esercitazioni ecco la prova vera. Comunichiamo alle famiglie e ora la preoccupazione è condivisa: ma per quanto tempo? Cosa farete? Con chi siete? Ma via non è la guerra, c‘è solo gente che ha bisogno di un po' di aiuto e noi volontari , sia che si parta o meno, siamo lì per quello che sentiamo dentro.
Da Agrate la colonna si muove alle ore 11 e 20. Ci siamo. Il numero assegnato a Buccinasco è il 6. Guida il caposquadra Battistello; Schwarz è incaricata di occuparsi della cartella con i documenti di viaggio, dei permessi per l‘autostrada, la scheda carburante, i numeri di telefono per i contatti, il tragitto su cartina e le fermate. La prima è subito dopo Bologna.
Chi deve fare rifornimento, chi un caffè, e via per Giulianova. Ecco il mare a fianco a noi. Bello. Ë sereno. Ma il pensiero comincia a sfiorare l‘Abruzzo. Manca poco. Usciamo e ci dirigiamo verso Monticchio. Vediamo le prime case distrutte dal sisma. Terribile solo pensare a quelle vite finite proprio lì nel focolari della loro casa, costruita con fatica e sacrifici. Non devo pensare, devo fare! Passiamo il campo Monticchio 1 Lombardia. Comiciamo a vedere quello che ci aspetta. Monticchio 2 Lombardia.
Trenta tende di residenti, perché così si deve dire, 6 tende di volontari, la nostra è da 25 persone. Appoggiamo le nostre cose alle ore 8 e 30 di sabato 30 giugno. Subito briefing. I nostri nomi scorrono. Ecco il mio, Cardano, che insieme agli altri di Buccinasco sono dirottati al settore cucine. Ore 9 subito al lavoro. I responsabili ci guidano e ci spiegano cosa fare. Gli orari sono duri (ore 6 mattina per le colazioni, appena finito e via per il pranzo e poi il riassetto della cucina. Alle 14 e 30 riposo. Ore 16 e 30 preparative per la cena e si termina alle 22 e 30 circa).
L‘approccio con i volontari di Paderno Dugnano è ottimo e si completa con Novate Abbiategrasso e Villa Cortese. La gente al primo incontro è ormai abituata e ci accoglie subito con simpatia. —Siete il cambio vero?“ Si signora. —Siete di?“ Di Milano e provincia. Comincia così la nostra socializzazione con i residenti e, a mano a mano che ci frequentiamo, si salda un reciproco accordo, quasi un contratto non scritto. C‘è nei nostri sguardi reciproca fiducia e rispetto dei ruoli.
Chi è arrivato prima ha lavorato bene. Domenica passa con la S.Messa e lì chi vuole può raccogliersi in sé stesso, in cerca del domani, di certezze spirituali, di vita. Don Cesare parla. Strano, le cose che dice sembrano diverse dette in questo contesto, eppure per chi crede sono uguali ma non è così.
C‘è una profondità particolare, quasi misteriosa. Un Battesimo nel campo della Protezione Civile, penso sia una delle cose più belle che abbiamo visto. Simone questo il nome che i genitori hanno scelto per il loro bimbo. Lunedì e Martedì scorrono come il vento. I gruppi di adolescenti, come sempre si dividono in attività diverse: chi gioca nella tenda del biliardino, chi ascolta musica, chi esce col motorino. Sì, sono uguali ai nostri.
Ma perché Roby, cosa pensavi? I giovani sono il simbolo della continuità e del futuro, l‘hai sempre pensato, così come di tua figlia e di tutti gli altri. Bene. Le nostre famiglie le sentiamo per telefono. Le domande sono le solite: come va? Siete stanchi? Le risposte sono le solite: tutto bene: con il reciproco aiuto degli amici volontari si passa su tutto. Mercoledì la pioggia ci accompagna come tutti i giorni e nella tenda cucina i problemini ci sono: l'acqua filtra dai passaggi e la squadra volontari del campo deve intervenire. Ok risolto. Andiamo avanti.
Facciamo nella pausa di 2 ore una visita ad Onna. Desolazione e tristezza ci accompagnano. Ma la vista dei VVFF con gli ingegneri ci fa pensare al domani e ci dona speranza. Giovedì il responsabile del campo Radaelli porta Battistello e Cardano a l‘Aquila, Schwarz è andata ieri per via dei turni di cucina. Andiamo in Comune, ex asilo nido e tutto funziona in un locale solo. Incredibile.
In giro è un disastro, ma le persone residenti, quelle per così dire più fortunate, sono in giro. La spesa, il rifornimento alle macchine, il lavoro. Sembra tutto a posto. Ma sullo sfondo si vedono gru che abbattono, il campo di calcio e del rugby de L‘ Aquila sono tendopoli.
Le urla del tifo sono sostituite dal rumore dell‘abbattimento e ricostruzione. Rientriamo al nostro campo. Il lavoro ci attende, come anche i residenti. Si danno da fare anche loro e cercano di vedere come fare per potersi riappropriare in fretta dell'organizzazione del loro futuro campo di minima sopravvivenza, in attesa del possibile rientro nelle loro case. Sabato, 6 giugno, do il cambio a Schwarz, che dopo aver distribuito centinaia di colazioni, anche lei se la merita e scopro una bellissima testimonianza di vita: una donna che ha raggiunto i 100 anni di vita, saluta con la mano e dice alla figlia che vuole il the. Penso.
Questo è forse l‘esempio più lampante del futuro e la voglia di ripresa? Sì.
Battistello telefona nel poco tempo che può, tiene i contatti col Comandante Lai.
L‘ufficiale Moroni si interessa e chiede, anche il Sindaco Loris Cereda viene tenuto informato delle situazione vissute. Briefing: il responsabile dei volontari Costa dà le ultime disposizioni, elenca quei gruppi che possono anticipare la partenza: Buccinasco non c‘è, deve stare con il gruppo di Cesano Maderno, Abbiategrasso e Novate al servizio cucina. Partiremo di notte.
Traspare emozione sul volto di Battistello, sparisce, non riesce a trattenere le lacrime. Lo trovo e gli chiede cosa abbia. "Lascerò un pezzo del mio cuore qui in Abruzzo" risponde. Valentina una ragazza forte la sua dolcezza, la sua sicurezza, la sua generosità (ci ha portato in giro un pomeriggio a vedere la distruzione), ho salutato Monica (una bambina di 7 anni) abbiamo cercato di farla giocare, divertire.
Traspariva che qualcosa non andava: un ragazzo che stava aspettando di entrare in comunità, la moglie e il figlio in ospedale molto ammalati ed ora anche questo… e non ce l‘ho fatta. Vorrei aver dato di più, ho dato troppo poco, vorrei tornare vorrei essere li. Siamo tristi? Marcello e Fausta si, Roberto no ed è giusto così (non bisogna farsi coinvolgere!).
Andiamo a casa! Ma c‘è qualcosa dentro che ci divide: la voglia di continuare e la voglia di restare.
E‘ giusto rientrare. Come dice il responsabile del Campo Daniele Radaelli quello che è stato fatto è molto bello. Ora dobbiamo andare. L‘allegria data dall‘esperienza di Rocco, Eugenio, e Gianni il capo cuciniere, che con Tiziana Marco, Carlo, Tullio, Gianni, Adriana, Simona, Milo, Raffaele, Valerio che con Fausta, Marcello e Roberto sono la squadra cucinieri. Lasciamo il posto agli altri volontari. E‘ notte (ore 3.15) si parte.
Ciao Abruzzo ciao residenti, un pezzo di cuore rimarrà sempre qui con voi fino alla fine dei nostri pensieri……… Ciao Fausta, Marcello e Roberto
Gruppo Comunale Protezione Civile Buccinasco
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