Tratto da: http://fiorellocortiana.blogspot.it/2014/02/grillino-chi-non-si-arrende-alla.html
domenica 23 febbraio 2014
Grillino chi non si arrende alla consociazione? Insopportabile.
Con la Guidi fresca della cena col caimano, con Lupi e la Compagnia delle Opere a garantire le infrastrutture con l'inutile terza pista di Malpensa e la non ultimazione della Salerno- Reggio, con il presidente della Lega Coop a garanzia di Mediobanca, la Pinotti a garanzia degli F 35, il commercialista di Casini all'ambiente... Siamo certamente oltre la dx e la sx, siamo nella piena consociazione italiota.
Di cosa stiamo parlando? Se c'è dell'altro lo valuterò laicamente, vedo dello strabismo. Insopportabile l'attribuzione di grillismo a chiunque non si arrenda alla consociazione, considerata l'unico mondo possibile alle cui corti e cordate accreditarsi disperatamente.
O per ambizioni piccole o grandi di carriera, o per compensazione di crisi di identità politica e/o culturale. A volte il desiderio è così grande che ci si accontenta dei succedanei e li si confonde con la realtà.
La denuncia della consociazione, che è la vera zavorra e il vero pantano del paese e che si alimenta dell'antipolitica che genera, così come il bisogno di nuove pratiche politiche, sono una necessità politica, rappresentano l'unico cambiamento possibile.
Cosa cambi con chi incarna la consociazione, per es. lega coop e compagnia delle opere lì non per caso, ma a significare la consociazione stessa? Non è una semplice questione di rigore intellettuale e morale, riguarda la natura costitutiva del cambiamento.
Dov'è il cambiamento qui, dove, oltretutto, manca persino la legittimazione elettorale.
Giudicherò il governo Renzi dalle scelte, innanzitutto da quanto libererà l'economia, la conoscenza e la politica dall'assoggettamento alla finanza, la quale sta subordinando a sé e alle sue bolle tutto, dall'industria alle dimensioni biologiche del vivente.
Sull'ambiente vedremo se Renzi cambierà il decreto Letta che paga chi inquina per disinquinare e reindustrializzare, alla faccia della Green economy!
Di cosa stiamo parlando? Se c'è dell'altro lo valuterò laicamente, vedo dello strabismo. Insopportabile l'attribuzione di grillismo a chiunque non si arrenda alla consociazione, considerata l'unico mondo possibile alle cui corti e cordate accreditarsi disperatamente.
O per ambizioni piccole o grandi di carriera, o per compensazione di crisi di identità politica e/o culturale. A volte il desiderio è così grande che ci si accontenta dei succedanei e li si confonde con la realtà.
La denuncia della consociazione, che è la vera zavorra e il vero pantano del paese e che si alimenta dell'antipolitica che genera, così come il bisogno di nuove pratiche politiche, sono una necessità politica, rappresentano l'unico cambiamento possibile.
Cosa cambi con chi incarna la consociazione, per es. lega coop e compagnia delle opere lì non per caso, ma a significare la consociazione stessa? Non è una semplice questione di rigore intellettuale e morale, riguarda la natura costitutiva del cambiamento.
Dov'è il cambiamento qui, dove, oltretutto, manca persino la legittimazione elettorale.
Giudicherò il governo Renzi dalle scelte, innanzitutto da quanto libererà l'economia, la conoscenza e la politica dall'assoggettamento alla finanza, la quale sta subordinando a sé e alle sue bolle tutto, dall'industria alle dimensioni biologiche del vivente.
Sull'ambiente vedremo se Renzi cambierà il decreto Letta che paga chi inquina per disinquinare e reindustrializzare, alla faccia della Green economy!
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