Ed eccoci al primo vero post del premiato anno 2015. Che userò per dire che cosa penso dell’ultimo discorso di fine anno di Napolitano. Mi è sembrato difensivo, e forse questo si può capire visti gli attacchi che ha ricevuto. Ha avuto ragione a dire che oggi il clima politico non è di rottura esasperata come ai tempi del bipolarismo tra B. e Prodi. Ma ha trascurato un fatto: che oggi l’atmosfera è diversa anche perché B. ha ricevuto delle condanne penali che lo hanno messo fuori gioco. Dal punto di vista costituzionale è certo meglio un clima di collaborazione. Ma bisogna anche chiedersi quale sia il prezzo di questa collaborazione: ovvero se essa avvenga a partire da una comune disponibilità a violare lettera e spirito della Costituzione. Tipo interferire sui processi, regalare a un condannato per reati contro la pubblica amministrazione la dignità di primario interlocutore istituzionale, ecc. Mi ha colpito poi che il Presidente si facesse scudo, per giustificare le proprie dimissioni, del parere degli studiosi. Purtroppo, ho subito pensato, il parere degli studiosi non è servito proprio a niente (anzi!) quando si è trattato di abolire in quel modo il Senato eletto dai cittadini, e nemmeno per tante altre cose. Allora hanno contato i capricci dei dilettanti sulla pelle del Paese. E mi ha pure colpito che venisse condannata l’antipolitica pochi minuti prima di denunciare (giustamente) la fogna romana. Perché sarebbe stato assai più giusto rimproverare partiti e politica per la degenerazione della loro vita interna e pubblica: e indicare nei loro comportamenti il vero combustibile inesauribile dell’antipolitica.Infine ho apprezzato il riferimento ai tanti esempi positivi che arrivano dalla società civile. In fondo è l’orizzonte che ho scelto per i miei interventi sul “Fatto” della domenica: raccontare il positivo. Solo che dopo la denuncia della corruzione e della criminalità organizzata mi sarebbe piaciuto che gli esempi a cui guardare non fossero “solo” l’astronauta o la scienziata, ma anche, magari, donne e uomini e giovani che si battono per la legalità. Di esempi, per fortuna, ce ne sarebbero stati a bizzeffe. Ecco, io ne avrei fatti almeno due o tre. Per capirsi, per fare capire.
Cambiando solo apparentemente discorso, trovo che un ottimo modo per augurare il buon anno nuovo l’abbia inventato la biondina mettendo sul suo fb la tenera, splendida foto di Antonino Caponnetto che brinda con la moglie Bettina. La quale se ne è commossa molto, e a ragione. Perché, come ha chiarito bene Edda su questo blog qualche giorno fa, il “nonno Nino” è stato uno dei più grandi Maestri per più generazioni. Anche se il “Giornale” di B. lo chiamava “Capoinetto”. Che il 2015 sia bello per noi e molto meno per i mafiosi. Augh.
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