«Una follia» (a Natale siamo tutti più buoni, soprattutto con gli evasori)
Solo il Fatto Quotidiano (e Lucrezia Ricchiuti, già al lavoro da giorni sulla questione) sembrano avere notato che c’è qualche problema con il decreto «a Natale siamo tutti più buoni, soprattutto con gli evasori» che il governo ha approvato il 24 dicembre (nigro signanda lapillo).
Vincenzo Visco commenta così: «è una follia, non capisco cosa diavolo abbiano combinato». L’ex-ministro dice che si tratta di «un gigantesco regalo ai grandi evasori» e parla di «una roba incredibile». Il Mef, sostiene il giornale di Padellaro, aveva bocciato l’idea geniale. Secondo il Sole, se ne andranno come neve al sole (appunto) un terzo dei processi. Se evadi sotto il 3% del fatturato, non rientri più nel penale. Pensate a grandi gruppi o a grandi banche: e non è un esempio casuale.
Come spiega Bruno Tinti, «il “penale” è morto»:
Ne Il Ciclone, il protagonista Levante, professione commercialista, diceva alla sua ex fidanzata Carlina, erborista che faceva “nero” a go go, che doveva smetterla perché “c’è il penale Carlina, come te lo devo dire, c’è il penale”. Il film era del 1996 e oggi Pieraccioni quella battuta non avrebbe potuto dirla. Perché “il penale” per i reati tributari non c’è più, è morto assassinato. Le prime coltellate gliele hanno date 15 anni fa, con gli arresti domiciliari garantiti fino a 3 anni (pena mai data al 99,9 % degli evasori) e con la prescrizione berlusconiana, 7 anni e mezzo per un reato che, statisticamente, si scopre a distanza minima di 3/4 anni da quando è commesso; si capisce che indagini, Tribunale, Appello e Cassazione richiedono un po’ più di 3 anni e mezzo per arrivare alla fine.[…] Il “nero” serve per fare la corruzione, lo sanno anche i sassi. Così l’assassino (gli assassini, i nostri politici complici degli evasori che portano voti) sono passati al vilipendio di cadavere: moderni maramaldi hanno “ucciso un uomo morto” (Francesco Ferrucci a Maramaldo, appunto); o perlomeno si apprestano a farlo. Le soglie di punibilità sono triplicate, sotto i 150.000 euro di imposta evasa (300.000 di nero) non c’è il penale: Carlina può dormire tranquilla. […] Siccome, poi, c’è l’articolo 2 del codice penale, secondo cui nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce più reato, la maggior parte dei processi pendenti si chiuderà con un’assoluzione, proprio come è capitato a B per il falso in bilancio. Insomma un mega condono. Ma cosa gli dice la testa a questa gente?
Da Il Fatto Quotidiano del 31 dicembre 2014.
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