venerdì 19 dicembre 2008

Se ne parla all'estero: ... favole per l'Italia



BRUXELLES (Reuters) - Il governo belga oggi ha deciso di dimettersi, dopo che la Corte Suprema ha rilevato segnali di ingerenze politiche in un procedimento giudiziario che riguarda la vicenda della banca Fortis.


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1 commento:

Franco Gatti ha detto...

Belgio, crisi di governo sul caso della banca Fortis

BRUXELLES (Reuters) - Il governo belga oggi ha deciso di dimettersi, dopo che la Corte Suprema ha rilevato segnali di ingerenze politiche in un procedimento giudiziario che riguarda la vicenda della banca Fortis.

(Il primo ministro belga Yves) Leterme ha consegnato la proposta (di dimissioni) al gabinetto, che si è detto d'accordo", ha detto il portavoce del premier Peter Poulssen.

In base alla costituzione spetta a re Alberto accettare le dimissioni ed a luglio, quando Leterme le aveva presentate, per non esser riuscito a risolvere uno stallo nei conflitti tra gruppi linguistici, il re le aveva respinte.

Nelle ore precedenti era stato il ministro della Giustizia Jo Vandeurzen a dimettersi. Al centro della tempesta politica, un rapporto stilato dalla Corte Suprema, che ha indagato sul comportamento del governo, individuando segnali di interferenze politiche in una vicenda giudiziaria riguardante la banca Fortis, pur senza però trovare prove indiscutibili.

"Tutto questo (nel rapporto) naturalmente non offre... una prova giudiziaria del tentativo di interferenza con la giustizia ma ci sono indubbiamente rilevanti indicatori che indirizzano verso questa direzione", ha detto il presidente della Corte Chislain Londers nel rapporto, ottenuto da Reuters.

"E' stato fatto di tutto perchè la sentenza della 18a sezione della corte d'appello non venisse pronunciata come previsto", si legge in un passaggio della lettera.

Il premier ha negato di aver esercitato pressioni sul tribunale, anche se ha riconosciuto che uno dei suoi funzionari ha più volte contattato il marito di uno dei giudici della corte.

La Fortis era stata spartita dai governi di Olanda, Belgio e Lussemburgo con la francese Bnp Paribas comprando le operazioni belghe dopo che un'iniezione di contanti per 11,2 miliardi di euro non era riuscita a tranquillizzare gli investitori preoccupati.

Azionisti arrabbiati hanno lanciato un'azione legale, e la vittoria in appello la settimana scorsa ha sconvolto i piani del governo nel mezzo di una crisi economica e finanziaria.

Le dimissioni rischiano di innescare un altro periodo di instabilità politica fra tensioni tra gruppi linguistici, sfociata lo scorso anno nell'ipotesi che il Paese si possa dividere.

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