Credo che non sia possibile dire se 500 o 1'000 euro sono tanti o pochi se non si sa a cosa avrebbero diritto questi pensionati in base ad un semplice calcolo attuariale, e non a fantomatici diritti acquisiti.
"Una misura di civiltà e di giustizia sociale, prima di tutto" sarebbe ricalcolare le pensioni (di chi è già in pensione) in base a quanto hanno realmente accumulato, e non in base al reddito percepito negli ultimi mesi di lavoro .
Spesso pensioni di importo ridotto sono legate a contributi limitati nel tempo, o a pre-pensionamenti ben prima dei 65-67 anni....
Se queste persone hanno evaso i contributi, se hanno fatto false denunce dei redditi per pagare meno anche di imposte sui redditi, se sono andati in pensione a meno di 60 anni, potrebbe darsi che anche 500 euro siano troppi, e che sia invece opportuno chiedere il rimborso di quanto erroneamente percepito.
Senza decisioni in tal senso ci si avvia verso scontri sociali. Come è possibile mantenere pensioni immeritate agli attuali pensionati, bruciando quanto dovrebbe invece servire a pagare le future pensioni?
Come è possibile chiedere ai lavoratori di contribuire fino a quasi 70 anni, e promettere pensioni molto basse? Come è possibile non cogliere le storture del sitema?
Franco
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