lunedì 22 ottobre 2007

Cosa è un blog

Nando dalla Chiesa ha fatto nel suo blog alcune considrazioni su cosa siano i blog.
Riporto i dati principali, invitando a leggere l'articolo completo nei commenti.


... Ma ditemi: che cos'è il Blog, un giornale? E da quando? O forse non si critica (quel che si sa del)la legge Levi proprio argomentando che il Blog non è (non è) un giornale ma un diario personale? Per quale altra ragione infatti dovrebbe avere un trattamento di favore se non perché, appunto, non è un organo di stampa? Questo Blog poi dall'inizio ha rifiutato programmaticamente di essere un quotidiano o il commento del quotidiano. Ha voluto una sua (relativa) autonomia dai tempi e dai temi della cronaca. E dall'inizio ha dato spazio a piccoli fatti, a sentimenti personali, a racconti di cose belle viste andando in giro per l'Italia, ai racconti che ho sempre fatto, anche quando non facevo politica e i Blog non esistevano. E' un Blog particolare, certo. Pensato per le centinaia di amici che mi chiedevano di tenerli informati su ciò che facevo, sulle cose che mi venivano in mente, anche quelle futili, che finiscono però sempre per avere un senso. E', questo modo di fare il Blog -e lo rivendico con orgoglio-, esattamente un segno della mia libertà, di scrivere, di vivere e di pensare. Che gli altri, a loro volta, possono in piena libertà ritenere poco interessante senza per questo prodursi in insulti o in acide accuse. Avete mai letto qui, su questo spazio dico, della Birmania? E avete mai letto del Darfour? No. E pensate che sia perché di queste cose non mi frega niente? Io ho una vita piena...

... Avrei potuto parlarvi ... Ma dovrei passare tutto il tempo su questo Blog. E non posso. Scelgo ciò che mi ispira. A volte di denuncia a volte no. ...

1 commento:

Franco Gatti ha detto...

Tratto da:
http://www.nandodallachiesa.it

Avviso ai naviganti. Ma il Blog non è un giornale

Scritto da Nando dalla Chiesa
Sunday 21 October 2007

Bene, noto che qualche blogghista vorrebbe, e con una certa insistenza, dar di me l'immagine del vigliacco fannullone. E siccome io non ho complessi di sorta per essere un politico (lavoro, accidenti, e mi prendo le mie responsabilità), e siccome mi ritengo in diritto di rispondere alle critiche usando gli stessi toni che gli altri usano con me, specie quando si fanno troppo arroganti (giusto? o qualcuno deve prendersi i cazzottoni in faccia dal primo che passa?), dirò qui le cose che vanno dette. Sulla vigliaccheria, ricaccio volentieri l'accusa in gola a chi dimentica un po' di cosine che ho fatto e continuo a fare nella mia vita. E' comodo, certo, per polemizzare in discesa, dimenticare non un episodio ma decine d'anni di impegno e di fatiche. O le devo ricordare tutte, dalla prima denuncia scritta contro Giulio Andreotti sulle complicità con la mafia (1984) all'occupazione dell'aula della commissione giustizia al Senato da cui prese il via (su mia sollecitazione diretta) il movimento di opinione contro la Cirami (2002)? E' mai possibile che il primo che passa si debba permettere di gettare insulti solo perché non ho scritto su questo Blog della materia che gli piacerebbe che affrontassi nella stessa esatta sera in cui lo chiede lui (o lei), anche se stando in viaggio non sono in grado di saperlo? Ma che cavolo di civiltà politica è questa? Rancorosa, ringhiosa, qualunquista (l'ideologia del "tutti uguali", fregandosene delle biografie personali), sentenziosa, compiaciuta di vedere mascalzoni dappertutto perché così si sta meglio e ci si sente più puliti? Li conosco quelli del "e nessuno ha fatto niente", "e anche lui (o lei) tace", "certo, pensa alla poltrona". Sant'Iddio se li conosco. Questi non sono più i ceti medi riflessivi, questo è plebeismo bell'e buono.

Il Blog, dicono. E accusano: non c'è scritto di questo o di quello. Ma ditemi: che cos'è il Blog, un giornale? E da quando? O forse non si critica (quel che si sa del)la legge Levi proprio argomentando che il Blog non è (non è) un giornale ma un diario personale? Per quale altra ragione infatti dovrebbe avere un trattamento di favore se non perché, appunto, non è un organo di stampa? Questo Blog poi dall'inizio ha rifiutato programmaticamente di essere un quotidiano o il commento del quotidiano. Ha voluto una sua (relativa) autonomia dai tempi e dai temi della cronaca. E dall'inizio ha dato spazio a piccoli fatti, a sentimenti personali, a racconti di cose belle viste andando in giro per l'Italia, ai racconti che ho sempre fatto, anche quando non facevo politica e i Blog non esistevano. E' un Blog particolare, certo. Pensato per le centinaia di amici che mi chiedevano di tenerli informati su ciò che facevo, sulle cose che mi venivano in mente, anche quelle futili, che finiscono però sempre per avere un senso. E', questo modo di fare il Blog -e lo rivendico con orgoglio-, esattamente un segno della mia libertà, di scrivere, di vivere e di pensare. Che gli altri, a loro volta, possono in piena libertà ritenere poco interessante senza per questo prodursi in insulti o in acide accuse. Avete mai letto qui, su questo spazio dico, della Birmania? E avete mai letto del Darfour? No. E pensate che sia perché di queste cose non mi frega niente? Io ho una vita piena. Il calendario, sempre incompleto, lo trovate qui accanto. Avrei potuto parlarvi, già solo pensando ai miei viaggi, dell'intervento all'Isia di Urbino (area Accademie) sull'etica nella comunicazione. O dell'intervista pubblica fatta ad Asti sulla mafia e la casta. Oppure della mia polemica sullo stalinismo (ne sarei colpevole io) con il presidente della provincia di Milano Filippo Penati. O potrei anticiparvi della nascita del primo dei quattro poli artistico-musicali nazionali a cui ho lavorato per mesi, lunedì mattina prossimo a Genova. O di tante altre cose. Ma dovrei passare tutto il tempo su questo Blog. E non posso. Scelgo ciò che mi ispira. A volte di denuncia a volte no. Stavolta mi piaceva parlare di Amadei. Non devo comunicare un'eresia, un attimo di gioia fanciullesca, perché c'è chi vorrebbe che parlassi sempre dei mali del mondo se no non sarei serio? Ma per favore... Chi vuole trova ciò che scrivo e che ho scritto e poi può scorrere i miei appuntamenti, pur se anche questi non esauriscono certo il mio lavoro (vedete ad esempio i libri che presento lunedì a Milano al ritorno da Genova? Uno è sulla criminalità finanziaria; e uno è su Facchetti, che è meno impegnativo, certo, ma che presento nelle ore in cui gli altri vanno al cinema o sulla terrazza romana...).

Infine, sulle cose che mi si chiedono. La prima. Disegno di legge Levi. Levi ha chiarito, la questione non sono i blog. Sono i giornali via Internet, che è giusto si attengano agli stessi princìpi di responsabilità che valgono per carta stampata e tivù. O qualcuno, magari qualche tifoso della legalità, pensa che vi siano spazi pubblici che possono pretendere di diventare porti franchi dalle leggi? In ogni caso c'è già giurisprudenza sulle responsabilità dei direttori dei giornali telematici. Se dovesse però esserci anche il più piccolo spazio, in quella legge, per privarci della possibilità di comunicare io non sarei d'accordo. So bene (per esserne stato protagonista, anche se qualcuno lo dimentica) quanto i girotondi abbiano potuto crescere grazie alla libertà di comunicare tra e con i cittadini per non cogliere il nesso formidabile tra internet e democrazia. Ma Levi è persona liberale e non credo proprio che abbia intenzione di toccare le libertà di parola, di critica e di comunicazione. Vedremo se mi sbaglio. La seconda questione. Caso De Magistris- Mastella. Mi sono già espresso. Se c'è un ministro coinvolto sarebbe bene che l'inchiesta non venisse avocata, anche per ragioni di credibilità delle istituzioni, non solo del singolo ministro; a meno che, si intende, non vi siano gravi violazioni procedurali che però, se vi sono, vanno cristallinamente e tempestivamente descritte al pubblico. E ora fatemelo dire: di rancore sociale ce n'è già abbastanza in giro. Risparmiamo questo Blog. E se qualcuno non ha ancora capito com'è fatto, perda un po' del suo tempo prezioso e dia, come si dice, un'occhiata all'archivio.

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