Spettabile redazione, scrivo questa mail con l'intenzione di aprire una finestra su di un problema che sembra aver bisogno del vostro aiuto. Il problema di cui parlo è la dislessia o, meglio, i Disturbi Specifici d'Apprendimento. La dislessia è un disturbo dell'apprendimento di origine genetica che riguarda la difficoltà di lettura, scrittura e calcolo. Non è causata da un deficit di intelligenza (anzi, i bambini dislessici sono, il più delle volte, molto intelligenti, vivaci e creativi), né da problemi ambientali o psicologici (che, invece, ne sono una conseguenza: perdita di fiducia nelle proprie capacità, mancanza di autostima, comportamenti sociali alterati, chiusura in se stessi, difficoltà di comunicazione…). , ...
(Segue nei commenti)
Attilio Milo
Varese
insegnante - genitore di una ragazzo dislessico - formatore per conto dell'Associazione Italiana Dislessia
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
“Ci ha amati”, l’Enciclica del Papa sul Sacro Cuore di Gesù
Dilexit nos”, quarta Enciclica di Francesco, ripercorre tradizione e attualità del pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cri...
-
La sclerosi multipla non ferma le gemelle Laviai e Lina Nielsen ai Giochi di Parigi, con tanto di medaglia di Giampaolo Mattei «Dieci anni f...
-
https://www.yahoo.com/news/why-halloween-is-an-ecological-disaster-202020822.html Every parent of young children has awoken on Nov. 1 to the...
-
Come credo molti già sappiate, venerdì scorso è morto Jacopo Bini Smaghi. Non voglio aggiungere parole a chi meglio di me ha saputo descriv...
2 commenti:
La dislessia non è una malattia
Spettabile redazione, scrivo questa mail con l'intenzione di aprire una finestra su di un problema che sembra aver bisogno del vostro aiuto. Il problema di cui parlo è la dislessia o, meglio, i Disturbi Specifici d'Apprendimento. La dislessia è un disturbo dell'apprendimento di origine genetica che riguarda la difficoltà di lettura, scrittura e calcolo. Non è causata da un deficit di intelligenza (anzi, i bambini dislessici sono, il più delle volte, molto intelligenti, vivaci e creativi), né da problemi ambientali o psicologici (che, invece, ne sono una conseguenza: perdita di fiducia nelle proprie capacità, mancanza di autostima, comportamenti sociali alterati, chiusura in se stessi, difficoltà di comunicazione…).
In Italia i dislessici sono 1.500.000, numero considerevole che non giustifica l'ignoranza e lo scarso interesse che il problema riscuote. Le famiglie sono spesso sole nell'affrontare il problema e gli enti scolastici non sono il più delle volte in grado di supportare e venire incontro alle esigenze di queste studenti particolari che, invece, se ben guidati e indirizzati, potrebbero venire a capo delle loro difficoltà. E' ormai scientificamente provato che la dislessia sia un disturbo causato da disfunzioni neurologiche derivanti da alterazioni genetiche (una semplice ricerca "dislessia+genetica" sul web potrà darne conferma).
Malgrado ciò la dislessia non è una malattia, ma un disturbo che colpisce un bambino in ogni classe (3-5% della popolazione scolastica); non esistono medicine che possano curare il disturbo, si possono attuare strategie di apprendimento (e di insegnamento) diversificate. Perché proprio qui sta il punto: ragazzi dall'intelligenza normale (a volte superiore), integri dal punto di vista fisico e neurologico, hanno un diverso modo di apprendere, non legato alla letto-scrittura, ma ad altri canali diciamo così "meno tradizionali".
Nel mondo anglosassone, dove il problema è stato scoperto molto tempo prima che da noi, è ormai normale parlare di dislessia e stili di apprendimento differenti: molti nomi noti nel campo della politica, del cinema, dell'arte, della musica e della scienza hanno ammesso di essere dislessici e di aver avuto difficoltà nel loro percorso scolastico. Malgrado ciò, una volta usciti dalla scuola, hanno potuto mostrare il loro valore. Ma quanti non possono avere le stesse possibilità a causa di "maestri" ottusi che non vogliono adattare il loro stile di insegnamento allo stile di apprendimento di questi ragazzi?
E' proprio per informare in primis gli insegnanti e dare sollievo ai genitori e ai dislessici stessi che da 10 anni l'Associazione Italiana Dislessia si occupa del problema. Divulgando informazione, non farmaci o psicoterapie! E' un lavoro lento e metodico che si avvale di formatori del mondo scolastico, di genitori sensibili e di dislessici adulti (che hanno cioè lasciato il mondo della scuola) che portano la loro esperienza. Su internet è possibile reperire informazione sul sito ufficiale dell'associazione e sul forum nel quale scrivono genitori, insegnanti, tecnici sanitari e dislessici (qui anche non adulti).
Se avrete l'occasione di visitarlo vi accorgerete che è una bella comunità solidale e superinformata, dove tutti sono accolti e non si dà importanza agli eventuali errori di scrittura (sarebbe assurdo). Scrivo nella speranza che un vostro accenno al problema possa arrivare ad un gran numero di persone e ci aiuto nell'opera di informazione che stiamo attuando. Sono certo che accoglierete la mia sollecitazione e, con piacere, vi saluto.
Attilio Milo
Varese
insegnante - genitore di una ragazzo dislessico - formatore per conto dell'Associazione Italiana Dislessia
(25 ottobre 2007)
Tratto da:
http://www.ilmessaggero.it
Il sito ufficiale è all'indirizzo:
http://www.aiditalia.org
Il forum è all'indirizzo:
http://www.dislessia.org/forum/
Posta un commento