martedì 10 febbraio 2009

Domande esistenziali

Ieri sera tornando a casa dopo il lavoro ero tormentato da alcune domande.
Cosa succederebbe se io, oggi, fossi coinvolto in un incidente stradale che mi lasciasse nelle condizioni in cui è (era) la sig.ra Eluana Englaro ? Preferirei restare in vita (vita ?) per i prossimi 18 anni, "obbligando" mia moglie ed i miei figli a starmi accanto, o invece, nel caso non ci fosse nessuna possibilità di miglioramento, preferirei morire permettendo a mia moglie ed ai miei figli di continuare a vivere ?
Questo è un punto che nella sfida portata dal Governo Italiano contro la famiglia Englaro non è stato chiarito: che succede alle famiglie che devono assistere un proprio congiunto tenuto in vita artificialmente, grazie alle invenzioni della tecnica e della medicina moderne ?
Inoltre riflettevo sui costi di queste decisioni, e sulle scelte che un buon amministratore dovrebbe fare: meglio dedicare risorse a tenere in vita una persona che non abbia nessuna possibilità di riprendersi, o spendere quel denaro per la prevenzione, e per la cura di altri malati ?
Cosa fare quando in un ospedale c'è un solo apparecchio di rianimazione libero ed arrivano due pazienti che ne abbiano bisogno ? Chi privilegiare ?
Tante domande..., nessuna risposta..., e forse un po' di invidia per chi ha certezze !

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