martedì 19 maggio 2009

Indovinello: cosa sono i CIE ?

Chi ha detto:
"I CIE (Campi di Identificazione ed Espulsione, ex Cpt) sembrano campi di concentramento" ?

Qualche comunista mangia bambini ?
Qualche italiano che collabora con persone provenienti da nazioni extra UE ?
L'ONU ?
L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ?
Qualche Vescovo ?

Tutte risposte sbagliate !
La frase è del Presidente del Consiglio protempore sig. Silvio Berlusconi !
Per leggere tutto il testo, aprire i comenti o seguire il link http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE54I0TR20090519

2 commenti:

Franco Gatti ha detto...

Immigrati, Berlusconi: Cie come campi di concentramento
martedì 19 maggio 2009 20:02

L'AQUILA/ROMA (Reuters) - Le richieste di asilo degli immigrati devono essere esaminate nei Paesi di origine per evitare che chi viene in Italia sia confinato nei Cie (campi di identificazione ed espulsione, gli ex Cpt) che sembrano "campi di concentramento".

Lo ha detto oggi il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa a L'Aquila, rivendicando come legittima la politica sul respingimento degli immigrati individuati fuori dalle acque territoriali italiane.

"Credo che sia molto più semplice esaminare nel luogo di partenza le loro situazioni, altrimenti vengono qui, vanno in un campo che, non vorrei dirlo, ma assomiglia molto a un campo di concentramento, quindi credo che sia una pratica che dobbiamo continuare a fare", ha detto Berlusconi.

- segue -

Franco Gatti ha detto...

- aegue dal post precedente -

L'innalzamento del periodo massimo di permanenza degli immigrati nei Cie da due a sei mesi - misura contenuta nel ddl sulla sicurezza approvato dalla Camera e che ora andrà al Senato - è uno dei cavalli di battaglia del ministro dell'Interno Roberto Maroni e della Lega.

Maroni ha detto di puntare al raddoppio dei Cie, per portarli dagli attuali dieci dislocati in nove regioni a venti.

La politica sui respingimenti a cui ha fatto riferimento Berlusconi, nei giorni scorsi ha suscitato dure polemiche e ha provocato uno scontro con l'Alto commissariato delle Nazioni Unite sui Rifugiati (Unhcr).

L'Alto commissario Antonio Guterres ieri ha infatti definito "inaccettabili" gli attacchi italiani, dopo che il ministro della Difesa Ignazio La Russa aveva dichiarato che l'agenzia dell'Onu non conta nulla, pur cercando in un secondo tempo di smorzare i toni.

Anche il commissario per i Diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg, ha detto che i respingimenti in mare di immigrati impediscono l'esercizio del diritto d'asilo.

Il governo Berlusconi ha proposto di creare una struttura in Libia per valutare là se chi vuole partire abbia o meno diritto allo status di rifugiato, per non dover accogliere chi avanza richiesta di asilo per il tempo necessario ai necessari accertamenti.

MARONI: BRUXELLES CHIACCHIERA TANTO MA CI LASCIA SOLI

Oggi, nel corso della registrazione del programma "Porta a porta", il ministro Maroni ha criticato le istituzioni di Bruxelles perché "chiacchierano tanto, ma lasciano i Paesi soli a fronteggiare il fenomeno".

Anche sul capitolo dei rifugiati politici Maroni ha sottolineato che l'Italia deve contare più sulle sue forze che sui contributi europei per esaminare ed accogliere i richiedenti asilo politico.

"Dalla Ue in sei anni sono stati stanziati 21 milioni di euro per finanziare il fondo nazionale sull'asilo politico. Noi soltanto per il 2009 abbiamo messo a disposizione 30 milioni", ha detto Maroni.

Il capo del Viminale ha nuovamente respinto le critiche rivolte all'Italia di non considerare la posizione dei richiedenti asilo, dicendo che l'Italia fa meglio della maggioranza dei partner europei.

"Il tempo medio di risposta alle domande di asilo in Italia è di tre mesi mentre la media dell'Ue è di un anno", ha detto Maroni, secondo cui le Commissioni territoriali che esaminano le domande di asilo sono state di recente portate da sette a quindici.

Il ministro dell'Interno dice che la Libia sta pienamente onorando l'accordo concluso con l'Italia per fermare i clandestini diretti nel nostro Paese, ma che la pressione migratoria rischia ora di spostarsi verso altri Paesi e per questo è necessario che la Ue intervenga con azioni concrete.

"L'accordo con la Libia ha segnato un punto di svolta, che non risolve però il problema per l'Unione Europea", ha detto Maroni nel corso della registrazione del programma "Porta a porta".

"Se riusciremo, come credo, a fermare il flusso dei clandestini dalla Libia la pressione migratoria potrebbe spostarsi ad est e ad ovest di quel Paese, dall'Egitto fino al Marocco, attraverso altre rotte. Per questo chiediamo alla Commissione Europea azioni concrete ed importanti per il contrasto all'immigrazione clandestina".



© Thomson Reuters 2009 Tutti i diritti assegna a Reuters.

Tratto da: http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE54I0TR20090519?sp=true

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