domenica 28 giugno 2009

Perchè il PD tenta di farsi del male da solo ?

Dopo tante discussioni sull'importanza delle preferenze nella scelta dei propri rappresentanti, la Direzione Nazionale del PD ha approvato settimana scorsa i dettagli del regolamento per il proprio primo congresso, ed HA RESPINTO (88 % a 12%) la possibilità di poter esprimere preferenze. Dettagli nel sito: http://www.nandodallachiesa.it :

Comunicato del 26-6-09 - Preferenze? No, grazie! - La Direzione Nazionale del PD respinge la mozione sulle preferenze
E’ stato un cattivo segnale, venuto dalla Direzione Nazionale del PD. Ancora una volta, in vista del Congresso, il Partito Democratico ha dimostrato di aver paura delle preferenze per le elezioni dei suoi gruppi dirigenti. Eppure la vita interna di un partito prefigura il modello di società e di democrazia che si vuole offrire ai cittadini.
E’ stata persa una importante occasione per dimostrare ai nostri elettori l’apertura del partito: la buona politica non si regge sulle fedeltà personali e di corrente.
Sarà difficile spiegare agli elettori perché il PD combatte le liste bloccate del “porcellum” e poi le adottiamo quando abbiamo assoluta possibilità di scelta al nostro interno.

Nando Dalla Chiesa, PierGiorgio Gawronski, Olga Bertolino, Martina Simonini, Teresa Marzocchi, Giovanni Bachelet
NB: In 17 hanno votato a favore della mozione (bocciata) sulle preferenze, fra cui anche: Luca Sofri , Maria Guidotto, Annamaria Carloni,Giulio Santagata

Leggendo il regolamento (pubblicato sul sito: http://www.pdbuccinasco.it ) si può inoltre scoprire che (LINK o leggere nei commenti) l'Articolo 4 (Modalità di svolgimento delle riunioni di Circolo) al comma 8 prevede che in ogni circolo potrebbero esserci più liste di delegati collegate allo stesso candidato alla segreteria nazionale, che dovranno essere formate con alternanza di genere. Due principi che porteranno confusione e la impossibilità di scegliere in libertà i propri rappresentanti, al di là del loro sesso.

3 commenti:

Franco Gatti ha detto...

Articolo 4
(Modalità di svolgimento delle riunioni di Circolo)
1. Le riunioni di Circolo si svolgono non oltre il 30 settembre.
2. Partecipano con diritto di parola e di voto alle riunioni di Circolo (territoriale e di ambiente) e possono essere eletti negli organismi dirigenti o di garanzia, nonché essere delegati ad una Convenzione di livello superiore, tutti gli iscritti al partito regolarmente registrati alla data del 21 luglio 2009.
3. Gli iscritti ai Circoli on line, regolarmente registrati, hanno diritto di partecipare con diritto di parola e di elettorato attivo e passivo alle riunioni dei Circoli territoriali o di ambiente da essi indicati all’atto dell’iscrizione come sede di esercizio dei propri diritti, ai sensi dell’art. 14, comma 2, dello Statuto.
4. In apertura delle riunioni di Circolo, su proposta del segretario del Circolo stesso, viene costituita e messa ai voti per l’approvazione una Presidenza, che ha il compito di assicurare il corretto svolgimento dei lavori e che garantisca la presenza di almeno un rappresentante per ciascuna candidatura. Fa parte della Presidenza un membro della Commissione provinciale o un suo delegato esterno alla stessa che è tenuto ad assistere ai lavori della riunione, con funzioni di garanzia circa il regolare svolgimento dei lavori.

Franco Gatti ha detto...

5. In apertura delle riunioni di Circolo vengono presentate le linee politiche collegate ai candidati, assicurando a ciascuna di esse pari opportunità di esposizione, entro un tempo massimo di 15 minuti.
6. Le modalità e i tempi di svolgimento delle riunioni di Circolo devono garantire la più ampia possibilità di intervento agli iscritti.
7. Le riunioni di Circolo sono aperte alla partecipazione di elettori e simpatizzanti del Partito Democratico. La Presidenza dell’assemblea, sulla base dei tempi e delle modalità concrete di svolgimento della riunione, valuta la possibilità di dare la parola anche agli elettori e ai simpatizzanti che ne facciano richiesta.
8. Nel corso dello svolgimento della riunione, ed entro un termine fissato dalla Presidenza, vengono presentate le liste dei delegati alla Convenzione provinciale, collegate alle candidature alla Segreteria nazionale. Nella sua composizione ciascuna lista deve rispettare i principi dell’alternanza di genere. Possono essere delegati anche iscritti appartenenti ad altri Circoli della stessa Provincia. È possibile presentate più liste di delegati collegate allo stesso candidato alla Segreteria nazionale: in questo caso il presentatore della mozione nazionale dovrà autorizzarle.

Franco Gatti ha detto...

9. La convocazione della riunione deve essere spedita a tutti gli iscritti al circolo almeno 5 giorni prima dello svolgimento, e deve indicare il giorno e l’ora di inizio della riunione, il programma dei lavori e l’orario di avvio e di fine delle votazioni, che dovranno durare non meno di una e non più di sei ore consecutive da collocare in orario di norma non lavorativo e dunque di preferenza dopo le ore 18.00 o nel fine settimana. La votazione avviene assicurando la segretezza e la regolarità del voto. Lo scrutinio è pubblico e viene svolto dalla Presidenza immediatamente dopo la conclusione delle operazioni di voto.
10. E’ compito della Commissione nazionale predisporre il modello di scheda da utilizzare nelle votazioni previste nelle riunioni di circolo.
11. Il numero dei delegati da indicare in ciascuna riunione di Circolo è stabilito dalla Commissione provinciale, sulla base dei criteri fissati dalla Commissione nazionale.
12. La Commissione provinciale, acquisiti tutti i verbali delle Riunioni di Circolo, procede innanzitutto all’assegnazione dei seggi spettanti al complesso delle liste collegate a ciascun candidato a Segretario nazionale. A tal fine si utilizza il metodo del quoziente naturale e dei più alti resti. Il numero dei delegati da assegnare alla lista o alle liste collegate a ciascun candidato a Segretario nazionale è ottenuto dividendo il complesso dei voti da essa o da esse riportati per il quoziente naturale, ovvero il totale dei voti validi divisi per il numero dei delegati da eleggere, ed assegnando i seggi eventualmente così non assegnabili alle liste con i maggiori resti. Nel caso in cui vi siano più liste collegate al medesimo candidato, il complesso dei seggi ad esse attribuito viene tra loro ripartito con il medesimo metodo del quoziente naturale e dei resti più alti.
13. La Commissione provinciale procede quindi alla distribuzione nei singoli circoli dei seggi così assegnati alle varie liste. A tal fine si procede in primo luogo alla assegnazione dei seggi in ogni circolo attribuendo a ciascuna lista di circolo tanti seggi quanti quozienti naturali di circolo interi essa abbia conseguito in quel circolo. Il quoziente di circolo è dato dalla divisione tra la somma dei voti validamente espressi nel circolo e il numero di seggi da assegnare nel circolo stesso. Gli eventuali seggi residui sono attribuiti alle liste seguendo la graduatoria decrescente delle parti decimali del quoziente ottenuto da ciascuna lista sino alla attribuzione di tutti i seggi spettanti al circolo. A tal fine le operazioni di calcolo procedono a partire dal circolo con il minor numero di iscritti. Nella assegnazione dei seggi non si prendono più in considerazione le liste che abbiano già ottenuto tutti i seggi ad esse spettanti in base ai calcoli di cui al comma 12. Al termine di tali operazioni, i seggi che eventualmente rimangono ancora da assegnare ad una lista sono attributi alla lista stessa nei circoli ove essa abbia ottenuto i maggiori resti, utilizzando per primi i resti che non abbiano già dato luogo alla attribuzione di seggi. I seggi spettanti a ciascuna lista di circolo vengono assegnati ai candidati in base all’ordine di presentazione nella lista stessa.

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