Tratto da: http://www.corriere.it/cronache/09_agosto_28/stile_vita_booth_48f985e8-939f-11de-8445-00144f02aabc.shtml
Stili di vita - Coraggio, finta bontà e pessimismo - I sette segreti per vivere felici
I consigli degli psicologi. «Non siete generosi e dolci? Recitate la parte»
Sette strategie per stare bene con se stessi e scoprirsi in armonia con il mondo. Ecco la ricetta (quasi) infallibile per la felicità, almeno stando ai consigli dei sette psicologi interpellati da Hannah Booth, giornalista del quotidiano britannico Guardian . Basta piangersi addosso, bisogna tirar fuori il coraggio e trovare una vocazione che vada oltre il proprio lavoro. Siate dolci, affettuosi e generosi o, almeno, immedesimatevi in queste emozioni proprio come un attore che si cala nella parte. E non disdegnate il pessimismo: aspettarsi il peggio aumenta le probabilità di raggiungere i propri obiettivi.
1. Siate positivi Siate positivi, raccomanda Barbara Fredrickson, professoressa di psicologia all’università della Carolina del Nord. «Un atteggiamento positivo vi rende più belli e più sani, perché favorisce l’abbassamento della pressione, minimizza il dolore, riduce l’incidenza delle malattie da raffreddamento, oltre a garantire una migliore qualità del sonno. Aumentate il numero di emozioni positive nell’arco della giornata, anche se effimere: una tira l’altra, come si suol dire, e ben presto vi sentirete trascinare da una spirale ascendente di positività. Trovate un momento di tempo per scoprire il lato positivo in ogni situazione. Niente piagnistei ('Le mie storie finiscono sempre male'), né conclusioni avventate ('Non ce la farò mai a portare a termine questo progetto') e basta rimuginare senza sosta. Una qualsiasi distrazione salutare che possa risollevarvi l’umore — una bella corsa o una nuotata — è sempre un’ottima scelta».
2. Siate ambiziosi Siate coraggiosi, ammonisce Daniel Gilbert, professore di psicologia all’università di Harvard. «Le ricerche dimostrano che siamo portati a rimpiangere le occasioni mancate molto di più delle azioni intraprese. Questo accade perché accettiamo più facilmente una mossa temeraria anziché un atteggiamento rinunciatario, e ci consoliamo ripensando all’insegnamento tratto dall’esperienza vissuta. Indugiamo a soppesare le nostre possibilità quando invece dovremmo lanciarci in avanti. Sono infatti le minacce più temute alla nostra felicità — la perdita del lavoro o la fine di un matrimonio — a far scattare in noi le difese psicologiche (che favoriscono le sensazioni felici) molto di più rispetto ai fastidi da poco conto. La conseguenza paradossale è che talvolta è più facile consolarsi per aver superato una situazione davvero drammatica che non una banale brutta esperienza. Eppure ben di rado siamo pronti a scegliere l’azione, e preferiamo optare per il nulla di fatto».
3. Rilassatevi e pensate Meditate, dice Daniel Goleman, psicologo e scrittore del Massachusetts. «La meditazione ci aiuta a gestire più efficacemente la nostra reazione allo stress e a riprenderci più in fretta da eventi traumatizzanti. Qui sta la chiave della felicità. In una ricerca, alcune persone con incarichi di lavoro molto stressanti hanno seguito un corso di meditazione per otto settimane e al termine dell’esperimento hanno riferito di sentirsi più felici e di ricordarsi addirittura per quale motivo si appassionavano al loro lavoro. Prima erano troppo stressate per rendersene conto. Anche i principianti possono trarre vantaggio dalla meditazione, ma ci vuol pratica. Ho trascorso una serata con Yongey Mingyur Rinpoche, il lama tibetano conosciuto come «l’uomo più felice della terra». Com’è arrivato a tanto? Con l’esercizio costante. Mi sono reso conto che si riprendeva rapidamente da contrasti e dissensi ed è su questa capacità di ripresa che la scienza calcola i parametri della felicità».
4. Fatevi del bene Fatevi del bene, consiglia Paul Gilbert, professore di psicologia clinica all’università di Derby, in Gran Bretagna. «Dal modo in cui ci poniamo di fronte a noi stessi — adottando un atteggiamento benevolo o severo — dipende in larga misura il nostro benessere, il senso di appagamento e la capacità di far fronte alle difficoltà. Se vi rimproverate qualcosa, fermatevi un attimo, respirate profondamente, rallentate i vostri ritmi e cercate di pensare alle vostre qualità migliori, come la generosità, l’affetto, la dolcezza. Non importa che siate davvero dolci, affettuosi o generosi, l’essenziale è che sappiate anche voi immedesimarvi in queste emozioni, come un attore che si cala nella parte». E conclude: «In un diario, annotate come si altera il vostro senso di autocritica quando eseguite questo esercizio. Solo allora rivolgete l’attenzione al problema da risolvere » .
5. Sfruttate i malumori Sfruttate il pessimismo, propone Julie Norem, professoressa di psicologia al Wellesley College, nel Massachusetts. «I pessimisti stanno sulla difensiva e si aspettano sempre il peggio, sprecando preziose energie mentali a figurarsi come potrebbero andar storte le cose. Ma nel far questo, hanno maggiori probabilità di raggiungere i loro obiettivi. È una tattica utile che raccomando a tutti. Immaginate che cosa possa andar di traverso in una situazione, studiando accuratamente tutti i dettagli. Se vi sentite nervosi all’idea di parlare in pubblico, siate più specifici: che cosa vi spaventa, armeggiare con gli appunti o inciampare sui gradini del podio? Allora cercate immaginare la tappa successiva: se lasciate cadere le carte, temete che qualcuno si metta a ridere? Grazie a questa strategia, sarete in grado di spostare l’attenzione dalle emozioni ai fatti, e rifletterete su come evitare (o affrontare) eventuali esiti negativi».
6. Trovate la vocazione Trovate una vocazione, rilancia Jonathan Haidt, professore di psicologia all’università della Virginia. «Lavorate di meno, guadagnate di meno, accumulate di meno e dedicate invece più tempo alla famiglia, alle vacanze o altre attività gradevoli. Perseguite i vostri obiettivi ma ricordate: ciò che conta è il cammino, non il risultato. Se il lavoro che svolgete non ha nulla a che vedere con la vostra vocazione, perché non tentate di impostarlo in modo che vi appaia qualcosa di più di un semplice stipendio a fine mese? Se non ce la fate, cercatevi un impegno appagante al di fuori dell’ambito lavorativo. In campo religioso, sociale o politico. Trovate attività che sappiano coinvolgere pienamente la vostra attenzione: cantare in coro, dipingere, praticare sport. Solo così vi sentirete 'in sintonia' con voi stessi. Tutti abbiamo necessità di dare e ricevere amore, di impegnarci e di sentirci collegati a qualcosa di più grande di noi. Create le condizioni ideali e abbiate pazienza».
7. Coltivate l’ottimismo Mostratevi felici, suggerisce Sonja Lyubomirsky, psicologa all’università della California. «Ho scoperto che il tasso di felicità lo possiamo influenzare attraverso il nostro modo di agire e di pensare. Ho identificato 12 attività che rendono felici, tutte cose che le persone appagate fanno spontaneamente ». Eccole: esprimete la vostra riconoscenza; coltivate l’ottimismo; evitate ogni forma di ossessività per quello che fanno gli altri; siate cortesi, più del normale; trovate tempo per gli amici; sviluppate strategie per affrontare le difficoltà; imparate a perdonare; appassionatevi a qualche attività e siate pronti a esplorare nuovi orizzonti; gustatevi le gioie della vita; puntate sempre verso obiettivi importanti; coltivate il senso religioso e la spiritualità. E infine, fare pratica.
© Guardian 2009 Traduzione di Rita Baldassarre - Hannah Booth 28 agosto 2009
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