mercoledì 16 settembre 2009

La popolarità del Presidente del Consiglio pro tempore è al 13,47 % ?

Tratto da: http://www.corriere.it/politica/09_settembre_16/porta_porta_ascolta_c14c49aa-a299-11de-a7b6-00144f02aabc.shtml
Dati di ascolto - Porta a porta con Berlusconi battuto da L'Onore e il Rispetto Vespa ha avuto un ascolto del 13,47%, mentre la fiction di Canale 5 ha fatto oltre il 22%

MILANO - L'Onore e il Rispetto con Gabriel Garko batte Porta a porta con Berlusconi. Lo speciale di Bruno Vespa con il presidente del Consiglio sulla consegna delle case ai terremotati, andato in onda martedì in prima serata, ha avuto un ascolto del 13,47%, per un totale di 3.219.000 spettatori. Di solito il programma di Vespa ha un ascolto del 18,30% per le prime serate e del 17,50% per le seconde (dati ufficio stampa Rai 2008-2009). Martedì sera Vespa è stato quindi stato battuto dalla «corrazzata» di Canale 5 che ha mandato in onda L'Onore e il rispetto. La fiction della rete Mediaset con Gabriel Garko ha raggiunto il 22,61% con 5.750.000 spettatori. La fiction è andata in onda dalle 21.16 alle 23.20, mentre Porta a porta dalle 21.12 alle 23.45.
LE REAZIONI DELL'OPPOSIZIONE - «Berlusconi ha fatto flop, solo 13% di share in prima serata su Rai 1» ha commentato Beppe Giulietti, deputato e portavoce di Articolo 21. «Un dato clamoroso- dice ancora Giulietti- che adesso non so come tenteranno di manipolare, ma resta il fatto che ieri sera Berlusconi ha registrato ascolti pari all'ispettore Coliandro in onda su Rai 2 e lo spettacolo di varietà su Rete 4, e non voglio infierire paragonandolo ai dati delle partite». Di fronte a questa debacle, prosegue Giulietti, «adesso mi aspetto le dimissioni dei responsabili della Rai, che quasi si sentono dei funzionari al servizio della concorrenza, visto quello che hanno fatto per mandare in onda da 'sola' Porta a Porta. Questi dirigenti stanno portando al disastro il servizio pubblico televisivo, stanno creando un enorme danno erariale. L'Autorità garante non può far finta di nulla, deve intervenire con decisione». Rocco Buttiglione (Udc), vicepresidente della Camera, commenta invece così: «Solo il 13% di ascolti? No, io ieri sera Berlusconi non l'ho visto, mi spiace per Vespa. Comunque Goebbels aveva ragione: a forza di ripetere la gente si convince; ma non aveva tenuto conto del fatto che a forza di ripetere la gente si stufa anche». Breve il commento di Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama: «Mi ha colpito che 'L'Onore e il Rispetto si siano imposti sulla propaganda di Berlusconi. Curioso, no?». Caustica invece Rosi Bindi, sempre del Pd: «Oggi sappiamo qual è la popolarità del premier: si ferma al 13 per cento di gradimento degli italiani. Vittima del suo conflitto d'interesse, il Berlusconi proprietario delle reti Mediaset batte il Berlusconi controllore politico del servizio pubblico. Non è bastato militarizzare la Rai, imporre lo spostamento di Ballarò, chiedere a Matrix di farsi più in là. Il flop a Porta a Porta è una doppia umiliazione: per Viale Mazzini che non ha salvaguardato l'autonomia del servizio pubblico e per Berlusconi che ha usato uno spazio privilegiato per fare propaganda di regime e attaccare la stampa indipendente e gli avversari politici». Dura anche l'Italia dei valori, con Massimo Donadi: «I vertici della Rai hanno proposto un soliloquio di Silvio Berlusconi quasi a reti unificate. Gli italiani hanno risposto con un pernacchio cambiando canale. Ora dovrebbero rispondere anche del danno economico determinato all'azienda dalla loro decisione: mai l'audience della Rai è stata bassa come ieri, ed è gravissimo».
LA DIFESA DEL CENTRODESTRA - La prima voce che si leva da parte del centrodestra è quella di Maurizio Gasparri, presidente del gruppo Pdl al Senato: «I dati d'ascolto crescono e diminuiscono. Invece cresce il consenso per il governo e l'azione di Berlusconi. Fare case per i terremotati, affrontare la crisi economica: il governo dei fatti gode di un crescente consenso nel paese ed è questo il vero dato di gradimento che conta di più». «La giornata di ieri - ha poi detto il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone -, ancora una volta, ha sottolineato un fatto su cui l'opposizione, se fosse lucida e non posseduta dall'odio, dovrebbe riflettere: Silvio Berlusconi è in sintonia con il Paese, con le attese e le speranze degli italiani, che chiedono alla politica cose concrete, realizzazioni come quelle messe in campo dal doverno, e non le chiacchiere di palazzo». «La puntata di ieri di Porta a Porta sul terremoto in Abruzzo - aggiunge - è stata la dimostrazione plastica di questa differenza: Berlusconi come leader del fare, delle cose concrete, mentre gran parte del ceto politico e giornalistico è interessato a tutt'altro. E invece la minoranza finge di non capire e cambia discorso». «Il flop? Mi pare una sciocchezza perchè gli ascolti non si misurano con una fiction» dice invece il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Che poi ammette: «Cosa vedevo io? Saltellavo tra il Milan e Porta a Porta. Tanto sempre Berlusconi era...». Quindi spiega: «Sono di un'altra generazione io. Di quelli che quando gioca un'italiana in coppa la tifa».
IL CONSIGLIERE RAI - Da Palazzo Mazzini arriva la critica del consigliere di amministrazione Rai Giorgio Van Straten, area Pd, che va giù duro: «Solo il 13,5% degli spettatori italiani ha guardato lo show di Silvio Berlusconi: un flop clamoroso, forse la peggiore performance di RaiUno nell'anno. Così la scelta del direttore generale Mauro Masi si è rivelata non solo inaccettabile sotto il profilo del pluralismo informativo e del buon giornalismo, ma anche completamente sbagliata rispetto agli interessi dell'azienda, come era facilmente prevedibile. Mi auguro che questa vicenda sia di insegnamento e che da oggi, nell'interesse del paese e della Rai, i giornalisti tornino a fare i giornalisti e i dirigenti a dirigere l'azienda con autonomia ed efficienza».
LA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA - Molto perplessa nei confronti dello show di Vespa è anche la posizione del presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane, intervenuta a Radio Città Futura. «Quella di ieri è stata una giornata di gioia, guastata in parte dall'indecorosa enfasi data all'evento. Ho sentito dire che era tutto risolto, ma così non è: proprio questa mattina sono passata in una tendopoli dove era in atto una protesta. Ci sarebbe voluta decisamente più sobrietà per rispetto soprattutto di quelle tante migliaia di abruzzesi che una casa ancora non ce l'hanno. Dopo quello che ho visto - ha aggiunto - parteciperò con maggiore passione e determinazione alla manifestazione di sabato a Roma per un'informazione libera».
16 settembre 2009

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