martedì 29 novembre 2011

Filtro antiparticolato: la opinione di Quattroruote

Filtri antiparticolato - Particelle: cambia la quantità, non le dimensioni

Filtro antiparticolato .Ha destato scalpore il servizio che la trasmissione televisiva "Le iene" ha dedicato il 23 novembre ai filtri antiparticolato. Nella puntata si afferma che l'adozione di Fap e Dpf è dannosa poiché durante la rigenerazione, ovvero la periodica eliminazione per combustione del particolato che essi trattengono al loro interno, si rilascerebbero solo particelle microscopiche, tra cui metalli nocivi, che raggiungono gli alveoli dei polmoni e causerebbero varie patologie. Al contrario, secondo "Le iene" le vetture diesel senza filtro sarebbero meno pericolose, perché il particolato emesso allo scarico avrebbe dimensioni ben maggiori e quindi verrebbe trattenuto dalle prime vie respiratorie, senza entrare nei polmoni. Ciò non è vero.

Tutte le misure effettuate secondo le procedure convenzionali adottate nei laboratori di ricerca dimostrano che le dimensioni delle particelle che vengono emesse dallo scarico di una vettura dotata di filtro antiparticolato sono analoghe a quelle che ne sono sprovviste. Ma con una differenza fondamentale: sono molte di meno.

In sintesi, durante un ipotetico percorso con una diesel con Dpf o Fap si emettono molte meno polveri di un'auto senza filtro, ma con pari dimensione. E solo per il breve periodo della rigenerazione le emissioni sono quasi paragonabili, sia in termini di numero di particelle, sia per le loro dimensioni. Ma siccome questa fase dura pochi minuti ogni 300-1.000 km, la somma delle emissioni è decisamente a favore delle auto col filtro.

Andando più in dettaglio, si possono analizzare i risultati di uno studio preparato un anno fa dall'ing. Francesco Avella, responsabile del Laboratorio Emissioni Autoveicolari della Stazione Sperimentale per i Combustibili di San Donato Milanese (MI). Il grafico mostra il numero (sull'asse verticale) e la dimensione (sull'asse orizzontale) delle particelle misurate allo scarico nella parte extraurbana del ciclo di omologazione di una diesel Euro 4 con Dpf (in rosso) a confronto con quelle rilevate da due vetture diesel Euro 3 senza filtro antiparticolato (linee blu e marrone). Si noti che la scala del diametro delle particelle va da 0,01 a 10 micron (1 micron = 1 millesimo di mm), ovvero dal PM0,01 al PM10, mentre la scala del numero delle particelle va da un milione al km percorso a 100.000 miliardi di particelle al km.

Tra vetture diesel con filtro antiparticolato e senza cambia la quantità delle polveri emesse, ma non la loro dimensione. .

Osservando le curve si nota come il loro andamento sia pressoché identico, quindi le dimensioni delle particelle allo scarico non cambiano tra diesel con filtro o senza, però col Dpf la quantità del particolato si abbatte sensibilmente: prendendo per esempio il PM1 si passa da circa 50 miliardi di particelle emesse al km a circa 10 milioni. Da sottolineare che le polveri con dimensioni inferiori a un micron (PM1) riescono a depositarsi negli alveoli dei polmoni, mentre quelle più grosse vengono trattenute prima.

E cosa succede durante la rigenerazione, ovvero la pulizia periodica del filtro attivata automaticamente dalla centralina di gestione del motore? Succede che la quantità di polveri emesse aumenta (linea verde) e raggiunge temporaneamente il livello di quello delle auto senza filtro. Ma la distribuzione della dimensione delle particelle non cambia.

Attenzione: l'analisi si ferma alla dimensione e al numero delle particelle, e non si occupa della loro natura. Il che significa che i metalli nocivi possono essere presenti sia nelle diesel col filtro sia in quelle che ne sono sprovviste.

In conclusione, sostenere che le diesel con Dpf o Fap siano più dannose di quelle che non lo montano è sbagliato. Anzi, le vetture dotate di filtro antiparticolato limitano sensibilmente la quantità di polveri emesse, anche quelle ultrafini. E solo in una piccola parte del loro funzionamento, ovvero durante la rigenerazione, che si compie a intervalli variabili secondo le condizioni d'uso e il modello ma comunque tra 300 e 1.000 km e dura solo una decina di minuti (eccezion fatta per i percorsi più critici, come quelli cittadini più brevi), le emissioni si portano al livello di quelle di un'auto senza filtro. Ma le dimensioni delle particelle che si trovano allo scarico di una diesel sono sempre uguali, filtro o non filtro.
Roberto Boni, Pubblicata il 29/11/2011, tratto da:  http://www.quattroruote.it/notizie/ecologia/filtri-antiparticolato-particelle-cambia-la-quantita-non-le-dimensioni


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