... è quello che durante il suo primo Governo, nel Maggio 1994, fece effettuare da Panorama (o acconsentì che Panorama pubblicasse) un sondaggio sul proprio futuro come re d'italia, con diritto alla successione ereditaria.
Allora il 15% degli Italiani dissero di sì.
Tratto da: http://archiviostorico.corriere.it/1994/maggio/26/alla_corte_Solone_co_0_94052612383.shtml
lettere e idee. la condizione umana
alla corte di Solone
spiazzato il direttore di Panorama Andrea Monti da un sondaggio Directa che vede il 15 per cento degli italiani vedrebbe volentieri Berlusconi re d' Italia
Il 15 per cento degli italiani vorrebbe Berlusconi re d' Italia, con diritto alla successione ereditaria.
La percentuale si impenna nelle Isole (27,8%) e nel Sud (20%).
E il risultato di un sondaggio che "Directa" ha realizzato il 16, 17 e 18 maggio, reso noto ai giornali il 20.
Questo risultato spiazza il direttore di "Panorama", che pure aveva tentato, sul numero scorso del suo settimanale, in un eccesso di dedizione, un lusinghiero raffronto: Berlusconi come Solone. E proprio vero che c' e' puzza di regime. Cosa avra' spinto Andrea Monti, direttore di "Panorama", a spararla cosi' grossa? Forse l' impressione forte che ha ricavato udendo l' amata voce del presidente del Milan (e del Consiglio) proclamare in Tv la sera in cui nominarono i sottosegretari (ivi incluso Gianfranco Micciche' ) che nel nuovo governo c' e' molto sympa' thos? Parola greca inventata li' , sul momento, dal presidente del Milan.
Monti scrive tra l' altro che Solone volle metter d' accordo "liberi e schiavi"; chi sa dove l' ha letta questa scempiaggine. O forse vuol solo alludere a qualche suo personale problema con la "proprieta' "? Certo che Monti potrebbe rendersi gradito al presidente in modi piu' eleganti...
Questa farsa pero' puo' finire molto male. Per esempio e' stupefacente che il presidente del Consiglio . il quale usurpa spesso la parola "liberta' " . faccia svolgere sondaggi nell' elettorato di un altro partito . in particolare di un partito all' opposizione, il Partito Popolare ., e comunichi al Paese i risultati di tale incontrollato e arbitrario sondaggio (quotidiani di lunedi' scorso) per delegittimare i dirigenti di quel partito, colpevoli di non essere scattati come un sol uomo al Senato a regalargli la fiducia.
La notizia viene data come ovvia dai giornali e chiosata cosi' : "Annuncio di Berlusconi: molti senatori dei popolari verranno a noi". (Tra l' altro, abbiamo ancora le orecchie piene del coro pro maggioritario che strillava: Il governo faccia il governo e l' opposizione faccia l' opposizione! Ora, a quanto pare, visto che il governo puo' non farcela al Senato, l' opposizione ha il dovere di votare per il governo).
Il presidente della Repubblica dice a Trento: "Abbiamo avuto tempi che sono stati il trionfo della menzogna", e sta parlando dei passati governi del nostro Paese.
Ma un Gifuni dal Quirinale sussurra (e Vergara pedissequa riprende domenica Tg3 ore 14.20): "Il presidente non dice altro, ma si riferiva al comunismo" (che, come tutti sanno, ha lungamente governato l' Italia). Fini alla Camera dice e disdice un contraddittorio pensiero sull' antifascismo.
Lerner sulla "Stampa" lo inchioda alle sue contraddizioni. Ma in soccorso accorre Panebianco e scrive, su questo giornale, "per dire che l' antifascismo era un equivoco", che, in fondo, Pajetta ed Ernesto Rossi non avevano nulla in comune. E trascura che Rossi e Pajetta si riconoscevano nella Costituzione della Repubblica: definita invece "bastarda" da Almirante, i cui uomini siedono oggi al governo. E di mercoledi' scorso la commemorazione di Almirante, da parte di Fini, al palazzo Brancaccio.
Canfora Luciano
Pagina 41
(26 maggio 1994) - Corriere della Sera
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