venerdì 20 giugno 2014

La fine della Provincia di Milano con membri eletti dai cittadini. L'inizio (o la continuazione) della provincia di Milano con membri cooptati e nominati dai partiti


Copio il saluto di un mio quasi omonimo, Consigliere Provinciale nella Provincia di Milano.
Con la fine del Consigio Provinciale NON finiscono le Province.  
Il Presidente ed i dipendenti resteranno al loro posto, senza più essere soggetti alla valutazione popolare. Il Governo Renzi ha SOLO tolto la possibilità ai cittadini di scegliersi i propri rappresentanti, con un minimo risparmio, per di più solo potenziale..., vedremo cosa accadrà in pratica...!  Vedremo se qualcuna delle addizionali provinciali che tutti paghiamo verrà ridotta.  
Voi ci sperate?
Caro elettore: ora non conti più nulla!

Massimo Gatti : 
ARRIVEDERCI NELLA CITTA’ METROPOLITANA!
 Massimo Gatti Consigliere Provinciale di Milano
Carissime, carissimi,
 il 24 giugno 2014 terminerà ufficialmente il mandato del Consiglio provinciale di Milano. È giunto quindi il momento dei bilanci, dei saluti e soprattutto dei ringraziamenti a tutte e tutti voi che avete collaborato e lottato con noi in questi cinque anni.
 Con la riforma del Governo Renzi viene abolita la sovranità popolare e i consigli provinciali. Non le Province. In questa fase storica siamo innanzi a una deriva pericolosa che vede la riduzione della democrazia nelle istituzioni, nella società e nei luoghi di lavoro.
Si creeranno problemi molto rilevanti per i servizi pubblici gestiti dalle Amministrazioni provinciali e per 60 mila dipendenti in tutta Italia, di cui 1.700 in Provincia di Milano. Le riforme sono sicuramente necessarie, non la propaganda.

La crisi economica e istituzionale avrebbe imposto la riduzione del 30% dei parlamentari (oggi più di 1.000), l’assorbimento nelle regioni più grandi di quelle con meno di un milione di abitanti, la cancellazione di almeno 30 province e lo scioglimento di 5.000 società partecipate. In altri Paesi europei le città metropolitane e le province sono istituzioni importanti e addirittura, in Germania, assorbono la competenza sanitaria.
Il Parlamento dei nominati procede in modo inquietante e con i voti di fiducia a sovvertire la Costituzione. Per questo non bisogna arrendersi per rilanciare le istituzioni e i servizi pubblici necessari nel territorio milanese e in tutta Italia. Un buon punto di partenza deve essere la continuità della positiva esperienza della lista L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS e il dialogo concreto con gli amministratori locali.

Nel 2009 noi ci siamo presentati in modo autonomo (Lista un’Altra Provincia-PRC-PdCI) alternativi al centrodestra e al centrosinistra corto. Abbiamo posto sempre come priorità la questione morale senza bisogno di aspettare la magistratura per avanzare e attuare buone politiche a favore dei cittadini.

I nuovi scandali emersi in contesti diversi (Infrastrutture Lombarde – Mose – Expo) sono emblematici, così come purtroppo non può destare meraviglia il riesplodere di Tangentopoli. Arresti clamorosi hanno coinvolto, ad esempio, figure di primo piano nella gestione di Expo 2015. Il Corriere della Sera mi aveva accusato di essere un catastrofista quando parlavo di invasione delle locuste, ma alla luce degli ultimi arresti direi che siamo ben oltre le locuste! Siamo stati tra i pochi a sottolineare da subito che occorreva cambiare e ridurre le opere più distruttive a partire dalla cancellazione definitiva delle vie d’acqua cementificate e delle nuove autostrade inutili e dannose.
Non basta la nomina del Commissario Raffaele Cantone. Occorre sostituire subito i vertici di Expo (Commissario straordinario compreso) e un po’ di ministri a partire da quello alle Infrastrutture, spazzando poi via tutta la cricca di lobbisti e affaristi che speculano sul pantano nel quale sta sprofondando il Paese. 
Su lavoro, trasporti pubblici, viabilità, tutela dell’ambiente e dell’agricoltura, valorizzazione dell’acqua pubblica, abbiamo condotto battaglie in tutte le zone della provincia, ottenendo anche buoni risultati.
Da sempre abbiamo vigilato sulle consulenze inutili, contrastato le privatizzazioni selvagge e le spartizioni di potere nelle partecipate. Grandi battaglie sono ancora in corso per AFOL (Agenzia Formazione Orientamento Lavoro), ASAM, Serravalle per contrastare sperperi e svendite.
Infine mi fa piacere richiamare le battaglie unanimi che abbiamo stimolato in Consiglio per contrastare gli effetti devastanti dell’amianto sulla vita dei lavoratori e delle loro famiglie e per rinnovare la conduzione di Casa Verdi a Milano, che ospita i vecchi musicisti, anche in occasione del bicentenario verdiano del 2013.

In questi cinque anni il legame con il territorio, con le varie categorie e con le persone si è sicuramente rafforzato. Ho cercato di seguire decine e decine di vertenze di lavoro, nonostante i limiti delle competenze provinciali.
È stata sempre alta l’attenzione che ho posto alla vita e alle esigenze dei pendolari, alla mobilitazione popolare per l’interramento della Rho-Monza, al fermo della Pedemontana, al ripristino della tranvia Milano-Limbiate, alla difesa dei parchi in Provincia e nella città di Milano e allo sviluppo del trasporto su ferro e della rete metropolitana.
Intensi sono stati anche i rapporti con cittadini, comitati e le associazioni che hanno contrastato la TEM (autostrada Agrate-Melegnano) e che oggi vogliono e devono controllare la conduzione e gli effetti di cantieri devastanti e movimenti terra giganteschi.
Addirittura, tra Paullo e Zelo Buon Persico, la TEM non viene neppure interrata, le sopraelevate di Paullese e connesse deturpano irreversibilmente il paesaggio e buone abitudini secolari, il cemento aggredisce la zona di Villambrera bonificata mille anni fa dai benedettini, importanti e produttive aziende agricole vengono massacrate.
Intense sono state anche le relazioni con gli agricoltori che oggi, dopo la devastazione delle terre, non ricevono nemmeno gli indennizzi.
Ho portato avanti iniziative continue per quanto riguarda il piano rifiuti e il contrasto agli inceneritori, alle discariche e alle cave. Infine abbiamo sostenuto le battaglie dei comitati contro lo stoccaggio di gas, per il potenziamento delle linee del trasporto pubblico locale e per la predisposizione di parcheggi.
Il mio giudizio sull’esecutivo Podestà dal 2009 in avanti è gravemente insufficiente. Il Presidente è stato sempre più impegnato in “piccole politiche” di occupazione di tutti gli spazi di potere. Tante, troppe, nomine di incompetenti nelle partecipate e pochi atti concreti per il lavoro, la mobilità sostenibile e la scuola. 
In questa situazione di gravissima crisi economico-sociale occorre, dopo attenta verifica, ridimensionare e cancellare molte grandi opere. Le risorse vanno impiegate piuttosto per il rilancio dell’agricoltura, del trasporto pubblico, per il riassetto idrogeologico del territorio, per mettere in sicurezza le strade, rilanciare l’edilizia scolastica e la buona occupazione. Qui si misura il coraggio; il resto, nella migliore delle ipotesi, è chiacchiera. 
Dopo 25 anni di discussione teorica, la Città metropolitana parte male, accantonando il valore della sovranità popolare.
Rappresenta comunque una sfida da cogliere, così come da cogliere è la riorganizzazione del Comune di Milano e dei comuni attraverso lo strumento delle Unioni di comuni e la rivisitazione dei rapporti con Regione Lombardia e Stato Centrale.
Il sindaco metropolitano, non eletto, e il consiglio metropolitano di secondo grado, eletto solo dagli amministratori, non sono però accettabili.
In concomitanza con la scadenza del mandato consiliare di Milano, nella primavera del 2016, vanno assolutamente organizzate elezioni dirette per il sindaco metropolitano e il consiglio a cui devono partecipare gli oltre 3 milioni di cittadini della Città metropolitana, non solo quelli del capoluogo. Solo in questo modo possono essere esercitate funzioni più incisive di quelle oggi affidate al Comune di Milano o alla vecchia Provincia come quelle indicate anche nelle leggi: pianificazione, trasporti, gare per i servizi di pubblica utilità.
In questa fase, i 134 comuni sono in coda rispetto alla città capoluogo e al totem dell’Expo 2015. Questa gerarchia va immediatamente rovesciata per rispondere al bisogno di lavoro, di democrazia e di salute.

Dopo tanti anni di militanza politica e di amministrazione attiva, non ho intenzione di ritirarmi. Compatibilmente con le incombenze della vita quotidiana e lavorativa di tutti noi, ho intenzione di mettere a disposizione le esperienze, le competenze e i concreti risultati verificabili e raggiunti, guardando con estremo interesse alla competizione elettorale del 2016 per la città metropolitana. 
Nel frattempo… non perdiamoci di vista! Rimarrà attivo il mio blog (www.massimogatti.wordpress.com), così come la mia paginaFacebook (https://www.facebook.com/pages/Massimo-Gatti-Pagina-Istituzionale/429817893819466?ref=hl) e potrebbe proporsi qualche uscita straordinaria della nostra newsletter. Se invece volete scrivermi, rimane attivo anche l’indirizzo di posta elettronica gattialtraprovincia@gmail.com.
Ultimo, ma non ultimo, un caloroso ringraziamento a Luca Forlani e Federico Gamberini per l’impagabile lavoro svolto in questi anni presso il Gruppo consiliare. 
Un caro saluto a tutte e tutti e arrivederci nella città metropolitana!
Massimo Gatti 
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Tratto da:  http://www.rifondazionebuccinasco.it/?p=3697



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