Questa storia ricorda un po' la favola degli 80 euro promessi da Renzi: si promettono soldi (o in questo caso di costruiscono nuove autostrade) MA senza pagare i debiti e senza avere idee chiare sulla copertura delle spese.
Lo Stato non paga i fornitori, o rinvia il rimborso di spese già sostenute ..., oppure, come sembra in questo caso, permette ai concessionari di costruire autostrade grazie ad espropri, senza però obbligarli a pagare i terreni agli espropriati..
Un "idea" di Stato forse di moda, forse approvata plebiscitariamente dei cittadini..., ma che non condivido.
TEEM E BREBEMI
SBEFFEGGIANO GLI AGRICOLTORI
DA ANNI SENZA TERRA NÉ INDENNIZZI
Fonte: http://www.assparcosud.org/14-istituzioni/955-teem-e-brebemi-sbeffeggiano-gli-agricoltori-da-anni-senza-terra-n%C3%A9-indennizzi.html
Correva l'infausto luglio del 2012. In quel mese si aprivano i primi cantieri della Tangenziale esterna Milano (Teem), l'arteria che collegherà Melegnano ad Agrate e si innesterà sulla Brebemi (Brescia-Bergamo-Milano). Dei 32 km di tracciato della Teem -8 corsie, 4 per senso di marcia- il 90% passa su 450 ettari di territori agricoli e 19 ettari di aree verdi (dati CRCS Centro Ricerca Consumo Suolo dell'INU, Istituto Nazionale Urbanistica).
A distanza di due anni, gli agricoltori espropriati dei loro campi dalla società Te spa, sono ancora in attesa degli indennizzi.
Fatto grave, indubbiamente, ma è nulla rispetto a quanto stanno patendo gli agricoltori "colpiti" dalla Brebemi (autostrada che ha cancellato 296 ettari agricoli e 13 di aree verdi e naturali), che ha aperto i suoi cantieri, ma si era nel 2009.
"A luglio -si legge sull'Eco di Bergamo del 1 marzo 2014- inaugureranno un'autostrada costruita su terreni che sono ancora formalmente di nostra proprietà e per i quali paghiamo ancora noi tutte le tasse.
Quindi sarebbe giusto che riconoscano anche a noi una percentuale sui pedaggi". Quella di Renato Maestri, titolare della società agricola Maestri Renato, Rosanna, Paolo di Treviglio, è una provocazione ma rende bene l'idea del malcontento che sta crescendo fra gli agricoltori della Bassa che sono stati espropriati dei loro terreni per la costruzione dell'autostrada Brebemi e delle opere connesse, si legge nello stesso articolo.A distanza di due anni, gli agricoltori espropriati dei loro campi dalla società Te spa, sono ancora in attesa degli indennizzi.
Fatto grave, indubbiamente, ma è nulla rispetto a quanto stanno patendo gli agricoltori "colpiti" dalla Brebemi (autostrada che ha cancellato 296 ettari agricoli e 13 di aree verdi e naturali), che ha aperto i suoi cantieri, ma si era nel 2009.
"A luglio -si legge sull'Eco di Bergamo del 1 marzo 2014- inaugureranno un'autostrada costruita su terreni che sono ancora formalmente di nostra proprietà e per i quali paghiamo ancora noi tutte le tasse.
Da sottolineare che Brebemi è una "creatura" del mitico Francesco Bettoni, che al momento della realizzazione dell'infrastruttura era ancora presidente di Confagricoltura Lombardia. Ecco come spiegava le sue dimissioni il 14 marzo 2013: “Ho fatto il presidente tanti anni quando Roberto Formigoni era presidente della regione. Credo che la nuova giunta si debba interfacciare con un nuovo presidente di Confagricoltura Lombardia”. Non una parola sulla contraddizione di essere al contempo anche il presidente di Brebemi spa! Come abbiamo già avuto modo di esprimerci in merito: Bettoni è un uomo di vanga e di cemento. Chiaro però che il suo debole è quest'ultimo, dato che lascia gli agricoltori in braghe di tela, senza terra e con tasse da pagare.
I politici scoprono oggi che gli accordi non si rispettano
Per la Teem, si contano 1.500 pratiche di espropri. Come spiega Coldiretti Lombardia ad Agrisole (settimanale de Il Sole 24 Ore) del 23 maggio scorso "Quasi tutte le aziende non hanno ancora visto i risarcimenti e neppure una proposta di accordo, nonostante i lavori siano iniziati al luglio 2012".
Persino il PD, che pure è tra gli artefici di questa struttura, in consiglio regionale, tramite Fabio Pizzul, si è reso conto dello sfacelo di questa opera, tanto che lo scorso 9 maggio ha presentato una mozione che invita la Giunta a sollecitare una soluzione della questione. "È una vicenda, questa, davvero che lascia molto amaro in bocca e che ci obbliga a una riflessione. Se a questo aggiungiamo anche che su un’opera come Teem si vanno davvero addensando anche ulteriori nubi riguardo alla realizzazione delle opere compensative e delle opere collegate, c’è infatti il rischio che i fondi a disposizione bastino a malapena per fare il nastro di asfalto e i servizi ad esso collegati, capite come sulle comunità locali piombino ulteriori dubbi, ulteriori malumori nei confronti di chi concretamente ha progettato e ha poi portato a termine anche l’accordo…Anche perché, guardate, se a prezzo, appunto, di tutta una serie di complesse trattative si è arrivati a definire una compatibilità con il territorio di queste opere, poi questa compatibilità sia a livello di espropri, sia a livello di opere di compensazione, non viene raggiunta, c’è da dichiarare una sorta di fallimento del progetto in quanto tale".
E ancora sulla Teem, Pizzul aggiunge "Non va, infine, dimenticato che l’accordo di programma della Teem prevedeva anche i prolungamenti delle linee della metropolitana a Paullo (MM3) e Vimercate (MM2): qui tutto pare fermo. Bisogna al più presto riaprire la partita per far sì che subito dopo Expo si possa dare il via ai lavori dei due nuovi tracciati di metropolitana, magari anche grazie a qualche ritocco sul progetto della MM2 che potrebbe rendere meno oneroso l’investimento necessario".
Pur volendo riconoscere la buona fede del consigliere, è straordinario come a distanza di 7 anni dalla firma dell'accordo di programma su Teem, nessuno si sia accorto prima che le metropolitane sono rimaste al palo. Una negligenza generalizzata, se si pensa che anche i 34 sindaci dei comuni interessati dall'autostrada hanno preferito non rispondere all'appello nostro e di altre associazioni ambientaliste per denunciare l'accordo truffaldino del 2007.
Persino il PD, che pure è tra gli artefici di questa struttura, in consiglio regionale, tramite Fabio Pizzul, si è reso conto dello sfacelo di questa opera, tanto che lo scorso 9 maggio ha presentato una mozione che invita la Giunta a sollecitare una soluzione della questione. "È una vicenda, questa, davvero che lascia molto amaro in bocca e che ci obbliga a una riflessione. Se a questo aggiungiamo anche che su un’opera come Teem si vanno davvero addensando anche ulteriori nubi riguardo alla realizzazione delle opere compensative e delle opere collegate, c’è infatti il rischio che i fondi a disposizione bastino a malapena per fare il nastro di asfalto e i servizi ad esso collegati, capite come sulle comunità locali piombino ulteriori dubbi, ulteriori malumori nei confronti di chi concretamente ha progettato e ha poi portato a termine anche l’accordo…Anche perché, guardate, se a prezzo, appunto, di tutta una serie di complesse trattative si è arrivati a definire una compatibilità con il territorio di queste opere, poi questa compatibilità sia a livello di espropri, sia a livello di opere di compensazione, non viene raggiunta, c’è da dichiarare una sorta di fallimento del progetto in quanto tale".
E ancora sulla Teem, Pizzul aggiunge "Non va, infine, dimenticato che l’accordo di programma della Teem prevedeva anche i prolungamenti delle linee della metropolitana a Paullo (MM3) e Vimercate (MM2): qui tutto pare fermo. Bisogna al più presto riaprire la partita per far sì che subito dopo Expo si possa dare il via ai lavori dei due nuovi tracciati di metropolitana, magari anche grazie a qualche ritocco sul progetto della MM2 che potrebbe rendere meno oneroso l’investimento necessario".
Pur volendo riconoscere la buona fede del consigliere, è straordinario come a distanza di 7 anni dalla firma dell'accordo di programma su Teem, nessuno si sia accorto prima che le metropolitane sono rimaste al palo. Una negligenza generalizzata, se si pensa che anche i 34 sindaci dei comuni interessati dall'autostrada hanno preferito non rispondere all'appello nostro e di altre associazioni ambientaliste per denunciare l'accordo truffaldino del 2007.
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