11 Maggio: Expo, Renzi: “C’è bisogno di una nuova task force anti corruzione” LINK
19 Maggio: Expo: poteri speciali per Cantone, in arrivo il decreto LINK
4 Giugno: Renzi rassicura Sala: venerdì decreto su Expo Slitta il ddl corruzione LINK
5 Giugno: Expo: Maroni, spero da domani pieni poteri a Cantone contro Corruzione LINK
5 Giugno: Expo: Maroni: "incomprensibile non ci sia ancora decreto per poteri a Cantone" LINK
5 Giugno: Renzi furioso: anticorruzione, si cambia LINK
6 Giugno: Mose, Renzi: "Per chi ruba condanna per alto tradimento e daspo dalla politica a vita". LINK
Domanda:
- Visto che l'EXPO è tra meno di un anno
- Visti gli scandali scoperti dalla magistratura
- Vista l'inefficacia degli attuali controlli
Non si poteva provvedere un po' più rapidamente?
Oppure in quest'ultimo mese il calendario si è fermato, nessun nuovo appalto o subappalto è stato affidato, nessun lavoro è stato fatto, nessuna tangente è stata promessa o pagata?
Tutto si à svolto meravigliosamente "come prima"?
AGGIORNAMENTO 6 Giugno: E' tanto urgente che verrà rinviato ancora!
Ma il decreto Cantone slitta: approfondire il nodo dei poteri LINK
Un nuovo rinvio. Anche oggi il governo, a causa di dubbi sui poteri e competenze da affidare al presidente dell’Authority anti-corruzione Raffaele Cantone, non varerà il decreto atteso dall’8 maggio. Da quando esplose lo scandalo dell’Expo di Milano. Neppure la nuova clamorosa indagine, questa volta sul Mose di Venezia, ha provocato l’attesa accelerazione.
Matteo Renzi, a margine del G7 di Bruxelles, non ha nascosto la sua avversione per una nuova grandinata di norme: «Il problema della corruzione non sono le regole, che ci sono, ma i ladri». Della serie: prendetevela con chi ruba e non con il legislatore.
E i suoi collaboratori spiegano: «Vogliamo fare le cose per bene, altrimenti al prossimo scandalo tutti torneranno a chiedere nuove regole. Renzi e Cantone stanno operando per individuare gli strumenti più efficaci per permettere all’Anti-corruzione di operare al meglio. E qualche giorno in più è utile».
I NODI DA SCIOGLIERE
Il lavoro del sottosegretario Graziano Delrio e di Antonella Manzione, capo dell’ufficio legislativo di palazzo Chigi, incaricati di redigere il testo del decreto, non è semplice. Come dice Massimo Mucchetti, senatore del Pd presidente della commissione Industria, «Renzi e Cantone hanno orientamenti in apparenza confliggenti». Il premier, che vuole far arrivare in porto i cantieri dell’Expo 2015, è contro la revoca degli appalti. Il capo dell’Authority invece è favorevole: «Quando è dimostrato che un appalto è oggetto di attività corruttiva è moralmente paradossale che il soggetto che l’ha conseguito continui a lavorare». Renzi è determinato ad affidare a Cantone la supervisione dei lavori dell’Expo, il capo dell’Anti-corruzione è contrario: «L’Authority deve avere solo poteri di controllo».
«Tutto si sta risolvendo, l’accordo tra i due è massimo», garantiscono però a palazzo Chigi, dove si afferma che lo slittamento serve per definire meglio regole e poteri di intervento e per dirimere la questione dell’eventuale commissariamento delle aziende incriminate. Tant’è, che in serata è intervenuto anche Cantone per smentire i contrasti: «Non c’è alcun conflitto tra me e il premier e quando ho parlato di revoca degli appalti non mi riferivo all’Expo, ho fatto un discorso in generale».
LA LEGGE ANTICORRUZIONE
Smentite a parte, il provvedimento slitta. Il segno che i nodi da sciogliere sono ancora lì. Il lavoro a palazzo Chigi in ogni caso procede: sembra probabile che nel decreto, che a questo punto dovrebbe andare all’esame del Consiglio dei ministri la prossima settimana, vengano inserite anche alcune norme sugli appalti. In primis il divieto di procedere a deroghe dei regolamenti. «Perché proprio queste deroghe alimentano i meccanismi corruttivi», afferma Cantone. Poi, alcune regole per «garantire massima trasparenza» attraverso l’obbligo di pubblicare on-line tutti i passaggi di aggiudicazione. Oltre a maggiori poteri ispettivi e sanzionatori a favore dell’Authority anti-corruzione.
Altre norme contro i corrotti (autoriciclaggio e falso in bilancio) verranno inserite nel disegno di legge del ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Il testo è pronto da più di un mese e a questo punto dovrebbe essere licenziato dal governo assieme al decreto. «Renzi ama accorpare i provvedimenti per tema», dicono a palazzo Chigi, cercando di limitare il clamore del rinvio.
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