18 Luglio 2014
di Antonello Caporale - da il Fatto Quotidiano
“Si è consumata l'energia del dissenso e abbiamo consentito che venisse trasformato in un disturbo. Come una vocina sgraziata che non ci fa concentrare: chi dissente è divenuto un molestatore. Ho lottato una vita per il cambiamento, e sono stata dentro tutte le campagne di democrazia, di progresso. Non mi sono mai, dico mai, intestata una causa per la conservazione del potere. Con la parola rottamazione si è compiuto un gesto poco limpido e poco leale. Si è iniziata la rottamazione delle persone e si è giunti al punto che ora, a quanto leggo, si pensa di rottamare i principi della Costituzione. Non mi scandalizzo per il Senato delle autonomie non elettivo, ma per aver rinunciato a ispirarsi a modelli consolidati come quello tedesco e spagnolo, e per la facilità con cui si sta mettendo mano al titolo quinto. L'Italicum? Uno strumento ipermaggioritario che trasforma il bipolarismo in bipartitismo e concede al leader del partito vincente poteri soverchianti. Fa il governo, guida il partito, elegge il capo dello Stato e, attraverso il Parlamento, elegge il Csm e la Corte costituzionale. Assomiglia molto a un presidenzialismo di fatto".
“Si è consumata l'energia del dissenso e abbiamo consentito che venisse trasformato in un disturbo. Come una vocina sgraziata che non ci fa concentrare: chi dissente è divenuto un molestatore. Ho lottato una vita per il cambiamento, e sono stata dentro tutte le campagne di democrazia, di progresso. Non mi sono mai, dico mai, intestata una causa per la conservazione del potere. Con la parola rottamazione si è compiuto un gesto poco limpido e poco leale. Si è iniziata la rottamazione delle persone e si è giunti al punto che ora, a quanto leggo, si pensa di rottamare i principi della Costituzione. Non mi scandalizzo per il Senato delle autonomie non elettivo, ma per aver rinunciato a ispirarsi a modelli consolidati come quello tedesco e spagnolo, e per la facilità con cui si sta mettendo mano al titolo quinto. L'Italicum? Uno strumento ipermaggioritario che trasforma il bipolarismo in bipartitismo e concede al leader del partito vincente poteri soverchianti. Fa il governo, guida il partito, elegge il capo dello Stato e, attraverso il Parlamento, elegge il Csm e la Corte costituzionale. Assomiglia molto a un presidenzialismo di fatto".
Il testo integrale in http://www.democraticidavvero.it/adon.pl?act=doc&doc=13348
Rosy Bindi: "Così si rottamano i princìpi della Costituzione"
di Antonello Caporale - da il Fatto QuotidianoSi è consumata l'energia del dissenso e abbiamo consentito che venisse trasformato in un disturbo. Come una vocina sgraziata che non ci fa concentrare: chi dissente è divenuto un molestatore".Anche lei, Rosy Bindi, rappresenta il potere che si è consunto e ora è invece ammutolito. Ho la mia storia, i miei difetti e le mie responsabilità. Ma non metta il mio nome nel calderone.L'ha messa Matteo Renzi nella caldara degli innominabili, la generazione dei rottamati. Ho lottato una vita per il cambiamento, e sono stata dentro tutte le campagne di democrazia, di progresso. Non mi sono mai, dico mai, intestata una causa per la conservazione del potere. Con la parola rottamazione si è compiuto un gesto poco limpido e poco leale. Si è iniziata la rottamazione delle persone e si è giunti al punto che ora, a quanto leggo, si pensa di rottamare i principi della Costituzione.Se è così grave la situazione, e non c'è dubbio che lo sia, perché nessuno alza la mano, prende la parola, dichiara la sua opposizione?
Io non faccio più parte della direzione del partito, che sarebbe la sede giusta per dire certe cose. Mi concentro sulla mia attuale funzione di presidente dell'Antimafia che è un impegno gravoso ma straordinario.Non ha perso, però, i diritti politici. Non ho nessuna intenzione di rinunciarvi. Verrà il momento di rompere il silenzio.È giù di morale perché Renzi l'ha posta fuori dal ring che conta? Esclusa anche dal circo mediatico che prima la convocava in televisione ogni qualvolta lo desiderasse? Assolutamente no e non mi manca affatto Ballarò. Ho pensato che fosse giusto rispettare un periodo di silenzio e avere riguardo anche per la discussione che i colleghi senatori stanno facendo. Sono deputata e quando a settembre il testo verrà alla Camera dirò la mia. Perchè mica pensano la Camera sia il luogo della ratifica di quel che accade al Senato? Ho sentito per esempio il ministro Boschi dire, a proposito del presidenzialismo, che è un tema che si affronta dopo.Ricordo quanti girotondi lei si fece per combattere l'idea presidenzialista di Berlusconi. Per l'appunto. Io dico che quella discussione non esiste, non si deve aprire né prima né dopo. Certo, un po' mi colpisce questa disponibilità e mi viene da sottolineare, mi scuso per la ripetizione, che si iniziano a rottamare le persone e poi si finisce col rottamare la Costituzione. China pericolosa.La nuova leva al potere non lo considera un pericolo. Ogni discussione è aperta. Sono brave le ministre ed è una grazia di Dio che il partito abbia una così numerosa classe dirigente. Col tempo capiranno che l'esperienza è un dono prezioso che va comunque recuperato.Ma perché Renzi fa così? Renzi ha caricato il suo messaggio di un sentimento popolare: vi darò un Senato che non costa. È un messaggio semplice che va dritto al cuore di una società disillusa, senza più voglia di partecipare, disposta all'obiettivo minimo: sarà una riforma purché ci sia.Si fa qualcosa per l'Italia o si danneggia l'Italia? Questo è il punto. Non mi scandalizzo per il Senato delle autonomie non elettivo, ma per aver rinunciato a ispirarsi a modelli consolidati come quello tedesco e spagnolo, e per la facilità con cui si sta mettendo mano al titolo quinto. La competenza concorrente tra Stato e Regioni ingolfa la Consulta di conflitti, è vero. Ma non si risolve la questione eliminando il problema. Affidare per esempio la sanità solo alle Regioni è un errore. Poi c'è la legge elettorale.Non le piace l'Italicum? Non troppo. Uno strumento ipermaggioritario che trasforma il bipolarismo in bipartitismo e concede al leader del partito vincente poteri soverchianti. Fa il governo, guida il partito, elegge il capo dello Stato e, attraverso il Parlamento, elegge il Csm e la Corte costituzionale. Assomiglia molto a un presidenzialismo di fatto.Sembra che non sia un problema. Perché abbiamo consumato l'energia del dissenso. Quando Berlusconi tentò per la prima volta di manomettere la Costituzione si alzò la voce di Dossetti. E poi, nel secondo tentativo, furono Scalfaro e Ingrao a guidare la resistenza. Erano maestri e nella società civile c'era un fermento vitale di opinioni e anche il giornalismo fece la sua parte. Purtroppo quei maestri non ci sono più.Voi che avete avuto tanto dalla vita politica avreste il dovere di alzare la mano. Non è facile sentirsi maestri. Già questa intervista testimonia la mia volontà e la mia scelta. E mi creda: non è una voce contro Renzi. È un premier che ha saputo conquistare l'Italia e merita rispetto e aiuto.Il coautore costituente è Denis Verdini, le dice niente?Non metta in mezzo questo nome.È la realtà. A volte mi chiedo perché Berlusconi, che è in una fase di tale debolezza, venga così sostenuto.Se lo chiede? Si dia una risposta. Il totem della velocità può coprire qualche opacità.Renzi non ha bisogno dei suoi consigli. Magari no, però il mio pensiero è questo.
Veltroni fa cinema, lei ha mai pensato a una nuova vita? Ci penso sempre. Devo riprendere in mano la teologia.Bindi teologa? È la mia passione. E quando sarà il tempo, comunque dopo aver combattuto le mafie...
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