sabato 7 febbraio 2009

Falsità ..., o difesa dei diritti ?

Come avevo già segnalato in passato (LINK), si continuano a pubblicare foto della sig.ra Eluana Englaro tanto vecchie da poter quasi essere considerate come false.
Assomigliano molto alle foto delle patenti: spesso raffigurano persone sorridenti, che ora sono tanto cambiate da essere irriconoscibili...

E ritengo che solo il sig. S.B., con la grande sensibilità che lo contraddistingue, avrebbe potuto affermare che “Eluana potrebbe avere un figlio”.
Appena ascoltate queste parole mi sono sembrate agghiaccianti, ma poi ho riflettuto sul fatto che oltre la metà degli italiani, (i nostri vicini di casa !) hanno fortissimamente voluto il sig, S.B. come Presidente del Consiglio, e devo allora pensare che sono davvero in minoranza...

2 commenti:

Franco Gatti ha detto...

Il dr Jannacci e la sig.ra Englaro

Tratto da:
http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_06/jannacci_eluana_fabio_cutri_1fd6ba3e-f41a-11dd-952a-00144f02aabc.shtml

intervista al cantante-medico
Caso Eluana, parla l'ateo Jannacci: allucinante fermare le cure
«La vita è importante anche quando è inerme e indifesa. Fosse mio figlio mi basterebbe un battito di ciglio»

Enzo Jannacci (Foto Rai)
MILANO - Ci vorrebbe una carezza del Nazareno» dice a un certo punto, e non è per niente una frase buttata lì, nella sua voce non c'è nemmeno un filo dell'ironia che da cinquant'anni rende inconfondibili le sue canzoni. Di fronte a Eluana e a chi è nelle sue condizioni — «persone vive solo in apparenza, ma vive » — Enzo Jannacci, «ateo laico molto imprudente», invoca il Cristo perché lui, come medico, si sente soltanto di alzare le braccia: «Non staccherei mai una spina e mai sospenderei l'alimentazione a un paziente: interrompere una vita è allucinante e bestiale».

È un discorso che vale anche nei confronti di chi ha trascorso diciassette anni in stato vegetativo?
«Sono tanti, lo so, ma valgono per noi, e non sappiamo nulla di come sono vissuti da una persona in coma vigile. Nessuno può entrare nel loro sonno misterioso e dirci cosa sia davvero, perciò non è giusto misurarlo con il tempo dei nostri orologi. Ecco perché vale sempre la pena di aspettare: quando e se sarà il momento, le cellule del paziente moriranno da sole. E poi non dobbiamo dimenticarci che la medicina è una cosa meravigliosa, in grado di fare progressi straordinari e inattesi».

Ma una volta che il cervello non reagisce più, l'attesa non rischia di essere inutile?
«Piano, piano... inutile? Cervello morto? Si usano queste espressioni troppo alla leggera. Se si trattasse di mio figlio basterebbe un solo battito delle ciglia a farmelo sentire vivo. Non sopporterei l'idea di non potergli più stare accanto».

Sono considerazioni di un genitore o di un medico?
«Io da medico ragiono esattamente così: la vita è sempre importante, non soltanto quando è attraente ed emozionante, ma anche se si presenta inerme e indifesa. L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque. Decidere di interromperla in un ospedale non è come fare una tracheotomia...».

Cosa si sentirebbe di dire a Beppino Englaro?
«Bisogna stare molto vicini a questo padre».

Non pensa che ci possano essere delle situazioni in cui una persona abbia il diritto di anticipare la propria morte?
«Sì, quando il paziente soffre terribilmente e la medicina non riesce più ad alleviare il dolore. Ma anche in quel caso non vorrei mai essere io a dover "staccare una spina": sono un vigliacco e confido nel fatto che ci siano medici più coraggiosi di me».

Come affronterebbe un paziente infermo che non ritiene più dignitosa la sua esistenza?
«Cercherei di convincerlo che la dignità non dipende dal proprio stato di salute ma sta nel coraggio con cui si affronta il destino. E poi direi alla sua famiglia e ai suoi amici che chi percepisce solitudine intorno a sé si arrende prima. Parlo per esperienza: conosco decide di ragazzi meravigliosi che riescono a vivere, ad amare e a farsi amare anche se devono invecchiare su un letto o una carrozzina».

Quarant'anni fa la pensava allo stesso modo?
«Alla fine degli anni Sessanta andai a specializzarmi in cardiochirurgia negli Stati Uniti. In reparto mi rimproveravano: "Lei si innamora dei pazienti, li va a trovare troppo di frequente e si interessa di cose che non c'entrano con la terapia: i dottori sono tecnici, per tutto il resto ci sono gli psicologi e i preti". Decisero di mandarmi a lavorare in rianimazione, "così può attaccarsi a loro finché vuole"... ecco, stare dove la vita è ridotta a un filo sottile è traumatico ma può insegnare parecchie cose a un dottore. C'è anche dell'altro, però».

Che cosa?
«In questi ultimi anni la figura del Cristo è diventata per me fondamentale: è il pensiero della sua fine in croce a rendermi impossibile anche solo l'idea di aiutare qualcuno a morire. Se il Nazareno tornasse ci prenderebbe a sberle tutti quanti. Ce lo meritiamo, eccome, però avremmo così tanto bisogno di una sua carezza».

Fabio Cutri
06 febbraio 2009

Carmela Mazzarelli ha detto...

Non avrei voluto intervenire, ma non ci riesco. Sono amareggiata e addolorata per la quota che ha preso questa vicenda.

Preferisco Andreotti. E' dura per me affermarlo.

Lui dichiara:

...''Mi sembra un problema in un certo senso privato, non comporta una decisione pubblica" ...

... "si tratta di temi difficilissimi, dove non esiste una verità o uno sbaglio. E' complicato prendere posizione riguardo a dove finisce la vita e inizia l'aldilà, se si ha diritto di accelerare l'agonia"...

Se è vero che c'è stato un caso isolato di un risveglio a seguito di un encefalogramma piatto - prosegue il senatore - diventa complicatissimo prendersi la responsabilità di decidere"...

..."Se la Corte costituzionale fa un errore può essere corretta, magari anche dalla Corte stessa. L'infallibilità d'altronde non esiste"...

..."Perfino i Pontefici sono infallibili in alcuni momenti solenni della loro attività, per il resto anche loro possono fallire"...

Così il senatore a vita Giulio Andreotti sul caso di Eluana Englaro e sulla possibilità che la politica possa sconfessare una sentenza della Suprema Corte.(Adnkronos)

Allora mi chiedo, forse lui alla sua età e con la sua esperienza non ha la necessità di avere la moglie ubriaca e la botte piena?

Non ha la necessità di essere ipocrita per gestire piccoli interessi di botteguccia?

Oggi non posso che ammirare il pensiero, la sensatezza e la saggezza del massimo rappresentante della vecchia Democrazia Cristiana.

E poi mi chiedo, parlano di vita, di salvaguardia ad ogni stadio.

Ma che stanno dicendo!!!

Ma parlano di omicidio?

Ma quanti omicidi ci sono senza che si alzi un polverone di questo genere? Senza che le anime si arrovellino?

Proviamo a pensare:

-i morti delle guerre
- i morti sul lavoro
- i condannati a morte
- i morti per droga
- i morti sulle strade
- i morti per violenze (nel lavoro, nella famiglia, nella società, ecc.)...


Ma forse, per tutti questi omicidi, a differenza del caso Englaro, il guadagno è molto alto.

Il profitto non bada a spese...neanche umane. E quindi se il profitto chiama è necessario rispondere, stando zitti.

E' più facile avventarsi come sciacalli su un uomo che non su grandi enormi interessi economici?

Utilizzando magari la scusa ipocrita della fede e della parola di Dio?

Chiedo a tutti scusa per il tono!!!

Un cuore ama anche in un polmone d’acciaio

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2024-03/paul-alexander-polmone-acciaio-morte-disabilita.html?utm_source=newsletter&utm_medium=e...