È morto Virgilio Savona - Con lui fino all'ultimo istante, sua moglie, Lucia Mannucci - Aveva fondato il Quartetto Cetra - Si spegne la terza voce della celeberrima formazione
È la terza voce del Quartetto Cetra a spegnersi. È morto nella notte di ieri Virgilio Savona. Aveva 89 anni ed era ricoverato all’ospedale San Giuseppe di Milano. Con lui fino all'ultimo istante sua moglie, l'inscindibile Lucia Mannucci, compagna e sodale di una vita. Lucia entrò nel Quartetto Cetra e sposò Virgilio nel dopoguerra. Da allora vita e musica hanno camminato insieme. Fino a ieri notte.
Palermitano di nascita, Virgilio Savona aveva fondato il Quartetto Cetra insieme con Felice Chiusano (1923-1990), Tata Giacobetti (1922-1988) ed Enrico De Angelis, poi rimpiazzato dalla stessa Lucia Mannucci (1922) che oggi rimane l'unica testimone di una grande pagina musicale che attraversa il Novecento italiano.
Per esteso, il suo nome è Antonio Virgilio Savona. Era nato all'alba (letteralmente, il primo gennaio) del 1920. L'incontro con la musica fu assai precoce, a sei anni iniziò a solfeggiare con Renata Paroni. A otto già cantava nel Coro «Adelaide Cairoli» diretto da Pupilli Alemanni. A dieci il debutto all’EIAR. Qui dimostrò subito estro improvvisando al pianoforte, ospite della trasmissione «Il Giornalino del Fanciullo».
Dopo il liceo, nel 1937, si iscrive al Conservatorio di Santa Cecilia e studia pianoforte con Renzo Silvestri. Intanto tenta anche la strada del critico militante, pubblicando recensioni sul «Giornale dello Spettacolo», «Fronte unico» e altre testate. Le canzoni, il suo vero talento, arrivano all'inizio degli anni Quaranta. Le scrive per Diapason-Onda-Radiomelodie. Il 1941 è l'anno del «Quartetto Cetra» (nato dal precedente «Quartetto Ritmo») che debuttò alla radio nella rivista Riepilogando. Nel 1942 Enrico De Angelis lascia il gruppo - richiamato nell'esercito - e a sostituirlo fu Lucia Mannucci che Savona sposa tre anni dopo. Per la celebre formazione, il musicista palermitano scrive la musica e la maggior parte delle canzoni delle quali cura gli arrangiamenti vocali e le strumentazioni.
Nel 1969 fonda con Armando Sciascia «I Dischi dello Zodiaco» che cura per oltre un decennio. Gli anni Settanta lo vedono protagonista alla Televisione Svizzera Italiana, come autore e sceneggiatore di vari programmi musicali di impegno culturale. Dal '74 al ’78 collabora con l’etichetta discografica «Produzioni d’Essai» ma è nel ’75 che dà vita, a Milano, al «Gruppo Sperimentale di Musica Popolare». Negli anni Ottanta, ritorna alla scrittura: nel 1981 firma libri di ricerca scientifica sul canto popolare infantile, un settore che lo coinvolgerà anche come musicista. Nel 1982, infatti, Virgilio compone, su commissione di Luciano Berio, l’Opera delle Filastrocche di Gianni Rodari. L'opera va in scena nel 1983 al Teatro della Pergola per il Maggio Musicale Fiorentino. Nel 1991 pubblica - nella collana «Supersound» diretta da Mario Luzzato Fegiz per Sperling & Kupfer - un libro autobiografico dedicato ai Cetra. Lì, il racconto di quella formazione cult si fa diario italiano del Novecento.
2 commenti:
Quando muore un musicista la musica resta un poco impoverita di un proprio organismo vitale, anche se-fortunatamente-trattandosi di arte, per dirla "alla Proust", essa è eterna e vive al di là del tempo. Ogni volta che si udranno le note o le si produrranno, il "musico" rivivrà ancor più plasticamente nel nostro ricordo, che già fa rivivere di suo. Savona è stato un musicista pieno, di razza come si dice. Fine, colto, capace, impegnato, mai banale. Come ex-bambino, nato con la TV, nutrivo per lui una vera adorazione, ai tempi e nel tempo, mi immedesimavo (forse per gli occhialoni). Andavo pazzo per le sue (loro) parodie e quando potei possederle, attraverso le registrazioni di passaggi moderni RAI, ne fui felice. Ne conservo due copie addirittura (per precauzione). Più altro materiale. I Cetra erano un alto pezzo della televisione di una volta, una TV non priva di difetti, ma non decaduta come l'attuale. Lo spettacolo e la musica in generale debbono a Savona e al Quartetto Cetra veramente molto. Lucia Mannucci è stata (come dice Arbore) una delle più belle voci della musica leggera italiana (doppiò la Spaak nella "Vedova Allegra" di Falqui in TV). Apprendere la notizia della scomparsa del Maestro Savona mi ha tolto qualcosa...inevitabilmente. Sono felice però che abbia toccato la soglia dei quasi 90 anni e che la sua discendenza sia in linea con il suo insegnamento. Banalmente, ma con sincerità, dico al Maestro Savona: "Grazie, Maestro!".
Grazie Tony
Mi ritrovo in quanto scrivi: il quartetto Cetra rappresenta anche per me un ricordo importante, ed è per questo motivo che ho voluto dedicare loro / lui questo thread
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