Ma potrebbe essere solo una coincidenza.
Tav, fondi dirottati
Le fonti:
http://www.tempi.it/torino-lione-il-cipe-sottrae-risorse-dirottandole-sullauditorium-fiorentino-esultano-i-no-tav#.UYlm5qKeOgk
Tav, fondi dirottati
dal Cipe a Firenze
Il Cipe, con delibera pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 16 aprile, ha rimodulato le risorse del Fondo per le infrastrutture ferroviarie e stradali relativo a opere di interesse strategico, stabilendo che i 10 milioni di euro previsti per le misure compensative della Tav tra il 2013 e il 2015, vengano ripartiti in due tranches: 2 milioni di euro sul 2013 e i restanti 8 milioni sul 2016. In pratica i soldi per le compensazioni sono stati congelati.
Un atto che il senatore del Pd, Stefano Esposito, grande sostenitore dell'opera, non esita a definire «un blitz all'insegna della più bieca ignoranza burocratica». Secondo Esposito, questi fondi serviranno a finanziare il completamento del «Nuovo Auditorium Teatro dell'opera di Firenze». Intanto il presidente della Regione Cota ha annunciato che mercoledì affronterà la questione con il neo ministro Lupi.
LE ULTIME NOTIZIE
I fondi per la Tav dirottati a Firenze
I fondi per la Torino-Lione stanziati un anno fa sarebbero stati dirottati all’auditorium di Firenze, la protesta è bipartisan, il commissario Virano: “C’è stata distrazione nel passaggio tra i governi”
Valsusa (Torino) – Il Cipe, comitato internazionale per la programmazione economica, a metà aprile avrebbe preso 8 dei 10 milioni previsti per le opere di compensazione nei comuni della Valsusa, che saranno attraversati dall’alta velocità e li avrebbe dirottati sulla nuova costruzione dell’auditorium di Firenze.
I restanti otto milioni arriveranno nel 2016 intanto la decisione ha scatenato le critiche bipartisan dal mondo politico, sarà compito del neo ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi a dover chiarire la situazione, incarico proprio dal premier Letta di “vigilare sulla Tav”.
“Verificherò con il ministro questa notizia – dice Roberto Cota, presidente della Regione – prima di dare un giudizio definitivo su una questione così delicata".
“Chi ha fatto questa operazione deve saltare fuori e adesso non basta ripristinare quei soldi, devono raddoppiarli se vogliono avere credibilità. Non possono costringerci a fare una figuraccia al giorno”, commenta il sindaco di Sant’Antonio di Susa, Antonio Ferrentino.
A placare i toni ci pensa il commissario Virano: “È certo una questione da porre al ministro ma credo ci sia modo di rimediare. È successo nel passaggio tra i due governi e probabilmente i tecnici hanno spostato le risorse perché hanno valutato, senza una precisa direttiva politica, che per la Torino-Lione c’era più tempo. Non direi che è un brutto inizio per il nuovo governo, quanto piuttosto una distrazione di quello vecchio nella fase di passaggio”.
I restanti otto milioni arriveranno nel 2016 intanto la decisione ha scatenato le critiche bipartisan dal mondo politico, sarà compito del neo ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi a dover chiarire la situazione, incarico proprio dal premier Letta di “vigilare sulla Tav”.
“Verificherò con il ministro questa notizia – dice Roberto Cota, presidente della Regione – prima di dare un giudizio definitivo su una questione così delicata".
“Chi ha fatto questa operazione deve saltare fuori e adesso non basta ripristinare quei soldi, devono raddoppiarli se vogliono avere credibilità. Non possono costringerci a fare una figuraccia al giorno”, commenta il sindaco di Sant’Antonio di Susa, Antonio Ferrentino.
A placare i toni ci pensa il commissario Virano: “È certo una questione da porre al ministro ma credo ci sia modo di rimediare. È successo nel passaggio tra i due governi e probabilmente i tecnici hanno spostato le risorse perché hanno valutato, senza una precisa direttiva politica, che per la Torino-Lione c’era più tempo. Non direi che è un brutto inizio per il nuovo governo, quanto piuttosto una distrazione di quello vecchio nella fase di passaggio”.
Torino-Lione, il Cipe sottrae risorse dirottandole sull’Auditorium fiorentino. Esultano i No Tav
Il Comitato interministeriale di programmazione economica toglie fondi al supertreno. Stefano Esposito (Pd): «Mi rivolgerò subito al ministro Lupi»
Brutte notizie romane per la Torino-Lione. Probabile nuova linfa per chi si oppone alla realizzazione dell’infrastruttura. Annunciate, le cattive nuove per i supporters della nuova linea, da uno dei più accaniti sostenitori: il senatore Stefano Esposito. «Con un blitz – comunica il parlamentare democratico – il Cipe (Comitato interministeriale di programmazione economica) ha rimodulato le risorse del Fondo per le infrastrutture ferroviarie e stradali relativo a opere di interesse strategico, stabilendo che i 10 milioni di euro previsti per le misure compensative della Tav tra il 2013 e il 2015, vengano ripartiti in due tranche: 2 milioni di euro sul 2013 e i restanti 8 milioni sul 2016». Una decisione, secondo Esposito, frutto «della più bieca ignoranza burocratica che, di fatto, sottrae le già scarse risorse destinate ai territori interessati dalla realizzazione della Torino-Lione. Il tutto nel più assoluto silenzio, senza informare il Governo, il Commissario Virano, gli enti locali interessati e neppure il Parlamento».
Parte di quei fondi destinati alla Val Susa sarebbero stati dirottati per il completamento del “Nuovo Auditorium – Teatro dell’opera” di Firenze. «Senza nulla togliere all’importanza dell’Auditorium fiorentino– punge Esposito – è evidente che siamo in presenza di una scelta priva di qualunque razionalità politica e che conferma, ancora una volta, il fatto che a Roma non tutti hanno compreso la rilevanza di un’infrastruttura come la Tav».
Il parlamentare torinese annuncia che si rivolgerà immediatamente al ministro Maurizio Lupi «affinché intervenga presso il Cipe e si impegni non solo ad evitare che in futuro si ripetano analoghi fatti, ma soprattutto a definire quanto prima il piano degli interventi compensativi e delle risorse necessarie che non possono certo essere poche briciole elargite ai territori. È in gioco la credibilità del nostro paese sia nei confronti delle comunità locali interessate dalla Tav sia nei confronti dell’Unione Europea».
Il parlamentare torinese annuncia che si rivolgerà immediatamente al ministro Maurizio Lupi «affinché intervenga presso il Cipe e si impegni non solo ad evitare che in futuro si ripetano analoghi fatti, ma soprattutto a definire quanto prima il piano degli interventi compensativi e delle risorse necessarie che non possono certo essere poche briciole elargite ai territori. È in gioco la credibilità del nostro paese sia nei confronti delle comunità locali interessate dalla Tav sia nei confronti dell’Unione Europea».
I No tav hanno prontamente messo in rete un manifesto funebre per le “compensazioni Tav” accompagnandolo con un commento molto netto.«Con questo annuncio – scrivono i trenocrociati – rolla un altro pezzettino del millantato credito intorno alla Torino Lione, ed una delle frecce nell’arco dei Sì Tav per continuare a riempirsi la bocca di benefici per il territorio, ricaduta territoriale e tante belle parole utili solo a giustificare la devastazione del territorio e un po’ di compravendita».
il caso
Blitz del Cipe sulle compensazioni: il budget passa da 10 a due milioni. I fondi serviranno per un teatro
Avolte più delle parole e delle dichiarazioni di sdegno valgono i fatti. Il manifesto listato a lutto che annuncia la morte delle compensazioni per la Torino -Lione che rimbalza sui siti No Tav è la miglior descrizione dell'autogol che la decisione del Cipe di dirottare su Firenze 8 dei 10 milioni delle compensazioni per il supertreno ha portato nel fronte del Sì. «Crolla un altro pezzettino del millantato credito intorno alla Torino Lione, ed una delle frecce nell'arco dei Si Tav per continuare a riempirsi la bocca di benefici per il territorio, tante belle parole utili solo a giustificare la devastazione del territorio», si legge su Notav.info. Per il movimento è «meglio della manna nel deserto», spiega il sindaco di Susa, Gemma Amprino, minacciata di morte per la sua posizione proTav. Già perchè quei dieci milioni - a cui si sarebbero aggiunti altri 20 milioni dalla Regione - sono serviti per annunciare in pompa magna la trasformazione di città, borgate e montagne in una Smart Valley, regno delle energie rinnovabili e della messa in sicurezza del territorio. Altri, come l'assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto, aveva anche pensato di usare quei soldi per cercare di salvare l' acciaieria Beltrame (quella che Notav.info definisce la piccola Ilva valsusina) e 350 posti di lavoro. Il fronte del Sì, sui soldi delle compensazioni ha costruito un piano per lo sviluppo strategico della Valle coinvolgendo imprenditori e associazioni sindacali. «Per le imprese edili locali i 10 milioni rappresentavano una boccata d'ossigeno» spiega Alessandro Cherio, leader del collegio dei costruttori di Torino. E invece, se tutto va bene, se ne riparlerà nel 2016 quando quegli otto milioni torneranno nella disponibilità della Regione. Per quest'anno e i prossimi tre anni ci sono da spendere solo 2 milioni. Gli altri, su pressing del ministero dei Beni culturali serviranno per la realizzazione dell'Auditorium di Firenze. Renzo Pinard (Chiomonte) non sa più a che santo votarsi, rimpiange Giulio Andreotti e maledice quegli antenati che 300 anni fa con il trattato di Utrecht accettarono di passare sotto le bandiere dei Savoia e del Piemonte lasciando la Francia. «Sto seriamente pensando di dimettermi, potrei lasciare l'incarico il 2 giugno, il giorno della Festa della Repubblica». Maurizio Lupi, neo-ministro dei Trasporti, convinto che la Tav sia una priorità, dovrà ora fare i conti prima che con gli oppositori con quella che il senatore del pd, Stefano Esposito, definisce la forza di «una bieca ignoranza burocratica. A Roma non tutti hanno compreso la rilevanza di un'infrastruttura come la Tav». E così la riunione programmata domani al Ministero, con gli attori della Torino-Lione - dal governatore del Piemonte al presidente dell'Osservatorio, Mario Virano ai parlamentari piemontesi della maggioranza - diventa il primo banco di prova della «volontà del governo di realizzare l'opera», spiegano Pinard e il sindaco di Sant'Antonino di Susa, Antonio Ferrentino. Servono fatti e non solo l'approvazione di mozioni e ordini del giorno perché «solo così si può rimediare all'effetto devastante che il Cipe ha prodotto sulla credibilità delle istituzioni in Valsusa».
Blitz del Cipe sulle compensazioni: il budget passa da 10 a due milioni. I fondi serviranno per un teatro
Avolte più delle parole e delle dichiarazioni di sdegno valgono i fatti. Il manifesto listato a lutto che annuncia la morte delle compensazioni per la Torino -Lione che rimbalza sui siti No Tav è la miglior descrizione dell'autogol che la decisione del Cipe di dirottare su Firenze 8 dei 10 milioni delle compensazioni per il supertreno ha portato nel fronte del Sì. «Crolla un altro pezzettino del millantato credito intorno alla Torino Lione, ed una delle frecce nell'arco dei Si Tav per continuare a riempirsi la bocca di benefici per il territorio, tante belle parole utili solo a giustificare la devastazione del territorio», si legge su Notav.info. Per il movimento è «meglio della manna nel deserto», spiega il sindaco di Susa, Gemma Amprino, minacciata di morte per la sua posizione proTav. Già perchè quei dieci milioni - a cui si sarebbero aggiunti altri 20 milioni dalla Regione - sono serviti per annunciare in pompa magna la trasformazione di città, borgate e montagne in una Smart Valley, regno delle energie rinnovabili e della messa in sicurezza del territorio. Altri, come l'assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto, aveva anche pensato di usare quei soldi per cercare di salvare l' acciaieria Beltrame (quella che Notav.info definisce la piccola Ilva valsusina) e 350 posti di lavoro. Il fronte del Sì, sui soldi delle compensazioni ha costruito un piano per lo sviluppo strategico della Valle coinvolgendo imprenditori e associazioni sindacali. «Per le imprese edili locali i 10 milioni rappresentavano una boccata d'ossigeno» spiega Alessandro Cherio, leader del collegio dei costruttori di Torino. E invece, se tutto va bene, se ne riparlerà nel 2016 quando quegli otto milioni torneranno nella disponibilità della Regione. Per quest'anno e i prossimi tre anni ci sono da spendere solo 2 milioni. Gli altri, su pressing del ministero dei Beni culturali serviranno per la realizzazione dell'Auditorium di Firenze. Renzo Pinard (Chiomonte) non sa più a che santo votarsi, rimpiange Giulio Andreotti e maledice quegli antenati che 300 anni fa con il trattato di Utrecht accettarono di passare sotto le bandiere dei Savoia e del Piemonte lasciando la Francia. «Sto seriamente pensando di dimettermi, potrei lasciare l'incarico il 2 giugno, il giorno della Festa della Repubblica». Maurizio Lupi, neo-ministro dei Trasporti, convinto che la Tav sia una priorità, dovrà ora fare i conti prima che con gli oppositori con quella che il senatore del pd, Stefano Esposito, definisce la forza di «una bieca ignoranza burocratica. A Roma non tutti hanno compreso la rilevanza di un'infrastruttura come la Tav». E così la riunione programmata domani al Ministero, con gli attori della Torino-Lione - dal governatore del Piemonte al presidente dell'Osservatorio, Mario Virano ai parlamentari piemontesi della maggioranza - diventa il primo banco di prova della «volontà del governo di realizzare l'opera», spiegano Pinard e il sindaco di Sant'Antonino di Susa, Antonio Ferrentino. Servono fatti e non solo l'approvazione di mozioni e ordini del giorno perché «solo così si può rimediare all'effetto devastante che il Cipe ha prodotto sulla credibilità delle istituzioni in Valsusa».
Gli interventi a rischio
n La smart valley. Nei mesi scorsi regione e provincia di Torino hanno annunciato l'avvio dei progetti per rendere la Valsusa la terra delle energie rinnovabili e della banda larga in grado di attrarre investimenti dall'estero. n L'acciaieria Beltrame. Di fronte al rischio di chiusura dell'acciaieria e alla perdita di 350 posti di lavoro la Regione ha iniziato a studiare la possibilità di utilizzare una parte dei fondi per ridurre il costo energetico dell'azienda. n La messa in sicurezza del territorio. All'interno del piano strategico di sviluppo una parte delle compensazioni sarebbe stata utilizzata per rafforzare la difesa idrica del territorio e riqualificare gli edifici scolastici.
130
milioni È la somma totale delle compensazioni che dovrebbero essere stanziate dal governo per la Valsusa
20
milioni Dovrebbero essere stanziati dalla regione Piemonte in aggiunta allo stanziamento governativo
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