In Cina lavorare nelle miniere sembra essere uno dei mestieri più a rischio.
Quando accadono grandi catastrofi, con centinaia di persone in pericolo di vita, la notizia "buca il video", ed arriva anche nei nostri telegiornali.
Passato l'evento, torna il silenzio.
Non si sa più nulla di diritti umani e difesa dell'ambiente in Cina, ed è spesso troppo scomodo sollevare l'argomento, mettendo a repentaglio le buone relazioni commerciali...
Stavo riflettendo su questo fatto quando nei giorni scorsi sul Corriere della Sera ho letto una notizia interessante dalla Germania: in occasione del viaggio del Cancelliere Angela Merkel a Pechino, sono stati diffuse informazioni sugli attacchi informatici mediante trojans ai computer di alcuni ministeri, sembra alla ricerca di progetti da copiare.
Da quel che ho capito sarebbe più un problema di violazione della proprietà intellettuale che un attacco allo stato.
Dietro a questi attacchi secondo Hans-Elmar Remberg, vicepresidente del Dipartimento spionaggio alla Difesa nazionale, potrebbe esserci l'esercito Cinese, che finanzia ed organizza il sistema.
mercoledì 5 settembre 2007
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2 commenti:
Violato il sito del Pentagono, accuse alla Cina.
La denuncia sul Financial Times: «Hacker dell'esercito cinese hanno violato il sistema della Difesa».
L'attacco risale a giugno
Dura replica di Pechino: «Attacchi infondati, mentalità da guerra fredda»
NEW YORK(Stati Uniti) -La nuova guerra fredda si combatte sul web. Secondo il Financial Times, hacker dell'esercito cinese avrebbero violato la rete dei computer del Pentagono, in quello che appare il cyber attacco di maggior successo contro il dipartimento americano della Difesa. L'attacco sarebbe avvenuto a giugno ma da Pechino è giunta una secca smentita: «Il governo cinese - ha detto a portavoce del ministro degli Esteri Jiang Yu - si è fermamente opposto e ha vigorosamente attaccato, nel rispetto della legge, tutti i crimini commessi sulla Rete, incluse le azioni di intrusione. Quelle rivolte alla Cina sono accuse pesantissime, totalmente infondate, e riflettono una mentalità da Guerra Fredda».
IL FRONTE USA - Il Pentagono, stando a quanto riferiscono le agenzie di stampa internazionali, ha confermato di aver dovuto chiudere parte del sistema di computer dell'ufficio del segretario alla Difesa, Robert Gates, ma non ha fatto commenti sui responsabili del cyber attacco. Fonti della Difesa hanno però riferito al quotidiano finanziario che un'inchiesta interna ha puntato il dito contro l'Esercito di Liberazione del Popolo cinese. «C'è un alto livello di convinzione... tendente alla certezza totale», sulla responsabilità dei militari di Pechino, ha assicurato una fonte.
LA DENUNCIA TEDESCA - La notizia viene diffusa dopo che la settimana scorsa il cancelliere tedesco Angela Merkel, durante la sua visita a Pechino, ha sollevato il problema delle infiltrazioni cinesi nei computer del suo governo. Il presidente americano George Bush vedrà giovedì l'omologo cinese Hu Jintao, a margine del summit dell'Apec in Australia. L'esercito cinese sonda regolarmente le reti informatiche militari americane - e si ritiene che il Pentagono faccia altrettanto con i computer di Pechino- ma l'attacco compiuto a giugno, nota il giornale, ha provocato molta preoccupazione. L'esercito cinese «ha dimostrato la capacità di condurre attacchi che mettono fuori servizio il nostro sistema... e la capacità di rientrare e disabilitare il sistema su ampia scala in una situazione di conflitto», spiega un ex funzionario del Pentagono, secondo il quale l'esercito cinese ha violato reti informatiche di compagnie della Difesa e di think tank americani.
DIFESE SUPERATE - Il Pentagono ha dovuto chiudere la rete informatica colpitaper oltre una settimana mentre continuava l'attacco cinese. Ancora adesso è in corso un'inchiesta per stabilire quanti e quali dati siano stati scaricati, anche se si ritiene che la maggior parte non fossero segreti. La vicenda ha spinto a riesaminare il tipo d'informazioni che vengono scambiate via e-mail. Al momento si ritiene che hacker da varie località cinesi abbiano sondato per mesi il sistema del Pentagono prima di superarne le difese.
04 settembre 2007
http://www.corriere.it/
Violato il sito del Pentagono, accuse alla Cina.
La denuncia sul Financial Times: «Hacker dell'esercito cinese hanno violato il sistema della Difesa».
L'attacco risale a giugno
Dura replica di Pechino: «Attacchi infondati, mentalità da guerra fredda»
NEW YORK(Stati Uniti) -La nuova guerra fredda si combatte sul web. Secondo il Financial Times, hacker dell'esercito cinese avrebbero violato la rete dei computer del Pentagono, in quello che appare il cyber attacco di maggior successo contro il dipartimento americano della Difesa. L'attacco sarebbe avvenuto a giugno ma da Pechino è giunta una secca smentita: «Il governo cinese - ha detto a portavoce del ministro degli Esteri Jiang Yu - si è fermamente opposto e ha vigorosamente attaccato, nel rispetto della legge, tutti i crimini commessi sulla Rete, incluse le azioni di intrusione. Quelle rivolte alla Cina sono accuse pesantissime, totalmente infondate, e riflettono una mentalità da Guerra Fredda».
IL FRONTE USA - Il Pentagono, stando a quanto riferiscono le agenzie di stampa internazionali, ha confermato di aver dovuto chiudere parte del sistema di computer dell'ufficio del segretario alla Difesa, Robert Gates, ma non ha fatto commenti sui responsabili del cyber attacco. Fonti della Difesa hanno però riferito al quotidiano finanziario che un'inchiesta interna ha puntato il dito contro l'Esercito di Liberazione del Popolo cinese. «C'è un alto livello di convinzione... tendente alla certezza totale», sulla responsabilità dei militari di Pechino, ha assicurato una fonte.
LA DENUNCIA TEDESCA - La notizia viene diffusa dopo che la settimana scorsa il cancelliere tedesco Angela Merkel, durante la sua visita a Pechino, ha sollevato il problema delle infiltrazioni cinesi nei computer del suo governo. Il presidente americano George Bush vedrà giovedì l'omologo cinese Hu Jintao, a margine del summit dell'Apec in Australia. L'esercito cinese sonda regolarmente le reti informatiche militari americane - e si ritiene che il Pentagono faccia altrettanto con i computer di Pechino- ma l'attacco compiuto a giugno, nota il giornale, ha provocato molta preoccupazione. L'esercito cinese «ha dimostrato la capacità di condurre attacchi che mettono fuori servizio il nostro sistema... e la capacità di rientrare e disabilitare il sistema su ampia scala in una situazione di conflitto», spiega un ex funzionario del Pentagono, secondo il quale l'esercito cinese ha violato reti informatiche di compagnie della Difesa e di think tank americani.
DIFESE SUPERATE - Il Pentagono ha dovuto chiudere la rete informatica colpitaper oltre una settimana mentre continuava l'attacco cinese. Ancora adesso è in corso un'inchiesta per stabilire quanti e quali dati siano stati scaricati, anche se si ritiene che la maggior parte non fossero segreti. La vicenda ha spinto a riesaminare il tipo d'informazioni che vengono scambiate via e-mail. Al momento si ritiene che hacker da varie località cinesi abbiano sondato per mesi il sistema del Pentagono prima di superarne le difese.
04 settembre 2007
http://www.corriere.it/
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