Vedo con piacere che qualche dubbio incomincia a colpire anche i berlusconiani ...
Meglio tardi che mai ...!
CONSIGLIO LAA LETTURA DELL'ARTICOLO SOLO A VISITATORI ADULTI https://www.tempi.it/le-ragazze-dagli-ovuli-doro/ Di Caterina Giojelli 12 ...
2 commenti:
Tratto dal sito:
http://www.domenicadebenedictis.it/dblog/articolo.asp?articolo=327#commenti
SCUOLA: CHIAREZZA SU DECRETO GELMINI
Di Domenica De Benedictis (del 29/10/2008 @ 09:35:02, in Solidarieta' e Senso Civico)
DEDICATO
ESCLUSIVAMENTE
A CHE HA
"A CUORE IL BENE COMUNE... "I NOSTRI BAMBINI / RAGAZZI" "
VOTI E CONDOTTA
Gli slogan: con il voto di condotta si vuole limitare la libertà di espressione degli studenti. Inoltre con il 7 in condotta si può essere bocciati.
Il decreto: c’è la necessità di considerare anche il comportamento dello studente nella sua valutazione complessiva. La bocciatura avverrà soltanto con una valutazione insufficiente ( dunque dal 5 in giù). La sufficienza ( il 6) viene chiesta in tutte le materie per essere promossi.
Da chiarire: smentita la bocciatura con il 7 in condotta, il decreto non affronta il tema del recupero dei debiti formativi accumulati nel corso dell’anno. Recupero tra l’altro previsto soltanto per le scuole superiori, ma con il ritorno ai voti numerici potrebbe estendersi almeno alle medie inferiori, che per struttura didattica sono più vicine alle superiori.
MAESTRO UNICO
Gli slogan: una scelta dettata soltanto da motivazioni economiche. Scelta che smantella un modello pedagogico di tre docenti su due classi che ha dato ottimi risultati.
Il decreto: l’intervento si colloca anche tra gli obiettivi di razionalizzazione della rete scolastica, ma c’è anche la necessità che nei primi anni della scuola elementare i bambini abbiano una figura di riferimento chiara e unitaria per un miglior apprendimento.
Da chiarire: l’articolo 4 del decreto Gelmini parla espressamente di un solo insegnante per classe a partire col primo anno della scuola elementare nel settembre 2009. Il ministro ha spiegato successivamente che ci saranno anche altre figure docenti, come l’insegnante d’inglese o d’informatica o quello di religione. Resta ancora da definire il ruolo di questi docenti al fine del processo complessivo di valutazione dello studente.
TEMPO PIENO
Gli slogan: con la riduzione dei docenti prevista nel prossimo triennio sarà impossibile garantire il tempo pieno attuale, figurarsi poterlo aumentare.
Il decreto: il tempo pieno non solo sarà mantenuto, ma con l’introduzione di un solo docente per classe si libereranno forze per poterlo aumentare. Sempre l’articolo 4 prevede che nei regolamenti si tenga conto delle esigenze correlate alla domanda delle famiglie per una più ampia articolazione del tempo scuola.
Da chiarire: il ministero, accanto al modello del docente unico con 24 ore settimanali, conferma anche gli altri tempi scuola, cioè le 27, 30 e 40 ore settimanali. Conferma del tempo, ma nel decreto non è precisato come, ad esempio, saranno modulate le 40 ore settimanali che attualmente vedono l’insegnamento sia al mattino sia al pomeriggio ( 30 più 10 ore di mensa). Il tempo pieno è anche una modalità pedagogica con la presenza di due docenti titolari per classe.
Il decreto non precisa se questo modello rimarrà.
PROF E PRECARI
Gli slogan: il ministero si prepara a licenziare 87mila docenti e 40mila dipendenti Ata nei prossimi tre anni. Non ci sarà posto per i precari.
Il decreto: nessuno sarà licenziato. Si bloccherà il turn over, cioè non saranno sostituiti coloro che vanno in pensione o lasciano l’insegnamento. Bloccato il percorso delle Ssis perché non permettono più di entrare nelle graduatorie, che sono chiuse e ad esaurimento.
Viene reintrodotto il valore abilitante della laurea in Scienze della formazione primaria.
Da chiarire: i tagli di personale nella pubblica amministrazione non passano mai attraverso licenziamenti e dunque non saranno sostituiti i futuri pensionati. Al di là della reintroduzione del valore abilitante della laurea, non viene affrontato il tema della formazione dei futuri docenti. Un tema affidato per ora a una commissione ministeriale.
FONDI PARITARIE
Gli slogan: si tolgono finanziamenti alla scuola pubblica ( come spesso viene impropriamente chiamata la scuola statale) per darne invece alla scuola privata ( come viene impropriamente chiamata la scuola paritaria).
Il decreto: la necessità di risparmio riguarda l’intero bilancio del ministero.
Da chiarire: purtroppo i già esigui fondi destinati alla scuola paritaria, che fa parte dell’unico sistema scolastico pubblico, risultano colpiti dai tagli, tanto che un gruppo di parlamentari della stessa maggioranza di governo ha chiesto in commissione Istruzione della Camera il reintegro di queste somme.
GLI ACCORPAMENTI
Gli slogan: nei prossimi mesi sono a rischio 4mila istituti con meno di 500 iscritti. In pericolo soprattutto le piccole scuole che sorgono nei paesi di montagna o nelle piccole isole.
Il decreto: la necessità di riorganizzare la rete scolastica non porterà alla chiusura delle scuole con meno di 500 iscritti, ma all’accorpamento delle direzioni. Per le piccole scuole il ministero assicura che non saranno chiuse.
Da chiarire: la norma sotto esame è in un decreto legge sulla sanità, ma impone alle Regioni di procedere al riordino della loro rete scolastica, dovendo risparmiare complessivamente 450 milioni di euro. Molte delle piccole realtà si mantengono anche grazie ai finanziamenti regionali, che però il decreto impone di ridurre. Da verificare in concreto le reali conseguenze di questa norma.
e per il "visto da Centro Sinistra ecco il testo di un volantino del PD - Partito Democratico:
IL GOVERNO STROZZA LA SCUOLA E
L’UNIVERSITA’
LE BUGIE DEL GOVERNO SONO SMENTITE DAGLI ATTI UFFICIALI CHE STANNO PER APPROVARE CON LA FIDUCIA : DECRETO 137 , LEGGE 133 E NEL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DEL MINISTERO DOVE CI SONO LE CIFRE E I TAGLI PER OGNI SETTORE.
NEL TRIENNIO 2009/2011 TREMONTI e GELMINI TAGLIANO 8 MILIARDI ALLA SCUOLA E I,5 MILIARDI ALLE UNIVERSITA’ .
Ecco gli effetti :
§ -riduzione di 87000 docenti, 43000 tecnici ,bidelli e amministrativi;
§ -4000 scuole di piccoli paesi a rischio di chiusura
§ -smantellamento del tempo pieno e del tempo prolungato, ritorno al maestro unico e uscita dei ragazzi alle 12,30 ( mensa ed eventuali attività pomeridiane pagate dai genitori) e superamento del tetto degli alunni per classe;
§ -riduzione degli insegnanti si sostegno per i bambini disabili
§ -classi differenziate per i bambini stranieri;
§ -riduzione oraria per le scuole superiori;
§ -bocciatura con il 5 in condotta;
§ privatizzazione delle università con aumento delle tasse di iscrizione precludendone l’accesso ai ceti sociali più deboli e fuga dei ricercatori dagli atenei italiano.
IL PARTITO DEMOCRATICO CONTINUERA’ L’IMPEGNO IN TUTTE LE SEDI PER RIAFFERMARE LA CENTRALITA’ DI UN SISTEMA FORMATIVO DI QUALITA’ E PER TUTTI E AVANZANDO PROPOSTE PER RILANCIARE IL SISTEMA SCUOLA E LO SVILUPPO DELL’ITALIA
SOSTIENE LE LOTTE DEGLI OPERATORI SCOLASTICI, DEGLI STUDENTI E DELLE FAMIGLIE E APPOGGIA LO SCIOPERO NAZIONALE DEL 30 OTTOBRE
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