mercoledì 16 settembre 2009

Le emissioni dei telefoni mobili

Tratto da: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Tecnologia%20e%20Business/speciale-cellulari/news/ewg-classifica-cellulari-emissioni.shtml?uuid=6f7bf314-9eb1-11de-af95-9ba0a5f74ac3&DocRulesView=Libero

Telefonini & salute: la classifica delle emissioni dei cellulari
di Pino Fondati - 11 settembre 2009

Sino a qualche anno fa, il problema del cosiddetto "elettrosmog" causato dai telefoni cellulari e dai dispositivi wireless in genere, occupava intere paginate di giornali. Il dibattito tra apocalittici e integrati era accesissimo: fa male! non fa male! e comunque non è stato ancora dimostrato nulla! In tempi più recenti, gli animi si sono placati, molti hanno scelto la strada della razionalizzazione e dell'«aspettiamo che le ricerche medico-scientifiche ci diano qualche certezza in più». Il fatto è che anche queste arrivano a conclusioni diverse, a seconda delle varie metodologie seguite. Certo è che sinora un collegamento diretto tra emissioni e malattie conseguenti (tumori al cervello, innanzitutto) è ben lungi dall'essere dimostrato.
Nel frattempo, molti studiosi e ricercatori consigliano prudenza (non si sa mai..) e l'adozione di accorgimenti che non costano niente: usare di più l'sms e l'auricolare, quando possibile comunicare attraverso una linea di rete fissa, spegnere il cellulare tutte le volte che non è necessario sia in funzione (per esempio, nelle aree con copertura scarsa o nulla), e via elencando. Le raccomandazioni vengono anche da Ewg (Environmental Working Group), una associazione non profit americana che da tempo si occupa del problema, arrivando alla conclusione che, sì, il problema dell'elettrosmog esiste ed è piuttosto grave.
Ewg si è spinta anche a stilare periodicamente una lista di cellulari "buoni e cattivi", quelli cioè che producono meno o più emissioni. L'ultimo studio ha riguardato una nutrita lista di 1268 modelli di cellulari ... [segue al link ...]

6 commenti:

Walter Bellni ha detto...

Intervengo con piacere sul tema dell'elettrosmog considerato che svolgo una innovativa attività di screening ambientale domestico, chiamata AbiTest che ha sede proprio qui a Buccinasco.
L'etere è ormai pieno di trasmissioni radio modulate sulle più diverse gamme di frequenza e provenienti anche dall'estero e dallo spazio (satelliti). Nella classifica dei rischi da irraggiamento non metterei però al primo posto i cellulari, perchè questi irraggiano significativamente solo quando sono in funzione, cioè quando si sta parlando; nei momenti di stand by ogni cellulare non emette praticamente nulla (di fatto emette per qualche centesimo di secondo, ogni 30 secondi, un piccolo messaggino per far sapere alla rete dove si trova e che è acceso). A meno di essere un parlatore intensivo (sopra i 60 minuti di comunicazione cellulare al giorno), casi nei quali consigliamo l'auricolare, i problemi possono invece venire dai ripetitori di cellulari, dagli impianti wireless e soprattutto dai "maledetti Cordless DECT". Mi soffermo su questi ultimi che rappresentano un rischio subdolo: si tratta di cordless digitali che a differenza di quanto ci aspettiamo non cessano di trasmettere quando vengono riposizionati nella base. Nelle nostre prove AbiTest, in alcuni appartamenti, ho trovato valori altissimi di irraggiamento proprio sul comodino a fianco del letto, con il cliente completamente ignaro di questo. Il motivo per cui non cessano di irraggiare è che lo standard DECT prevede che le "basi" facciano rete tra di loro, per permettere all'utente di chiamare col cordless anche uscendo di casa, ma quasi nessuno usa più questa funzione. Per chi volesse ulteriori informazioni e rimedi a questo indirizzo www.abitest.it

Walter Bellini
348 2513358

Franco Gatti ha detto...

Grazie Walter per la completa ed interessante informazione
A presto !
Franco

simonegri80 ha detto...

decisamente interessante. quindi sconsigli di utilizzare reti wireless?

Franco Gatti ha detto...

Walter, ripasso a te la parola !
Franco

Giacomo ha detto...

Per gli effetti delle emissioni dovute a reti wireless rimando alle conclusioni del "Progetto campi elettromagnetici" dell'OMS, secondo cui:
"considerati i livelli di esposizione molto bassi e i dati accumulati fino ad oggi, non c'è nessuna evidenza scientifica che i deboli segnali prodotti dalle stazioni radio base e dalle reti wireless possano provocare effetti nocivi per la salute".

Giacomo

Unknown ha detto...

Confermo quanto afferma Giacomo: sull'irraggiamento da radiofrequenze non vi sono evidenze scientifiche di nocività, ma per il principio generale della prudenza, se una persona è irraggiata con un'intensità vicina ad una soglia di sicurezza indicata da una normativa (6 volt/metro) io le suggerisco di attuare semplici azioni correttive per allontanare l'irraggiamento o ridurre il tempo di esposizione.
Ben diversi i risultati di analisi sull'esposizione a campi elettromagnetici a bassa frequenza (ELF) (elettrodotti, grandi trasformatori, forni ad induzione) in questo caso il danno è provato e sono particolarmente vulnerabili i bambini, le cui cellule del sangue possono subire modificazioni e degenerare in Leucemie. In questo caso vi sono normative che stabiliscono soglie ben precise che non devono essere superate nelle abitazioni, nelle scuole ed altri luoghi di permanenza. Faccio sempre anche questo test nelle case, ma quasi mai trovo anomalie, per fortuna.
www.abitest.it
Walter Bellini

Tratta, evento all'Ambasciata d'Italia. Il Papa: "fenomeno globale" da combattere

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