mercoledì 19 dicembre 2007

Effetti collaterali della guerra

The Lancet e la American Epilepsy Society (AES) hanno segnalato alcuni effetti "collaterali" delle guerre nelle quali recentemente sono state coinvolte le Forze Armate USA.
Oltre ai soldati che perdono la vita sul campo, a quelli feriti o mutilati, occorre considerare i soldati tornati a casa apparentemente sani, che sviluppano in seguito patologie che sono la conseguenza del periodo trascorso lontano.
Gli esempi più conosciuti sono i danni provocati dall'uranio impoverito o i disturbi psichiatrici.
Fino ad ora erano sottostimati i danno cerebrale traumatico (TBI, traumatic brain injury). Nelle guerre del passato (Vietnam, Korea) la maggior parte delle ferite al capo era di tipo penetrante ed aveva un esito mortale, mentre ora è aumentato il numero di danni dovuti ai traumi chiusi: le armi esplosive sono in grado di provocare un'intensa variazione della pressione atmosferica, oltre a sviluppare energia acustica, termica ed elettromagnetica, e numerose sostanze presenti negli esplosivi possono essere neurotossiche.
Quindi i veterani rientrati in patria "sani" rischiano di ammalarsi dopo anni di epilessia post traumatica (PTE, post-traumatic epilpsy).

L'immagine rappresenta una Fiat Ambulanza TIPO 2 - del 1910.
E' il primo modello di ambulanza utilizzata per scopi militari (a due barelle). Venne usato in Italia a partire dalla campagna di Libia del 1911, fino al 1930. E' quindi l'ambulanza più usata durante la Prima Guerra Mondiale.

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