venerdì 11 gennaio 2008

NON APPROVO NEANCHE LE VIRGOLE !

Cari elettori del Sindaco Cereda, questo articolo è stato pubblicato a pag 16 di Buccinasco Informazioni di Gennaio 2008 su indicazione del Vostro Sindaco.
Vi rappresenta ?
Lo copio qui tentando di non modificare nulla: anche le parole evidenziate in grassetto sono una scelta della redazione di Buccinasco Informazioni.

Mors tua vita mea
di Gianfranco Belisari

In questi giorni molto entusiasmo ha suscitato sulla stampa italiana la notizia dell’approvazione da parte delle Nazioni Unite della risoluzione che condanna la pena di morte.
Questo atto, avviato dal governo Berlusconi nel 1994, Emma Bonino Commissario Europeo, fu allora bocciato per 8 voti: adesso finalmente con l’attuale governo, sempre col contributo della Bonino, è passato...
La reale portata dell’avvenimento è grande dal punto di vista ideale, ma quasi insignificante dal punto di vista pratico.
La risoluzione dell’ONU è infatti una semplice "raccomandazione": gli stati che applicano la pena di morte continueranno a farlo. Tanto per dirne una, il giorno stesso della votazione all’ONU, in Iran ci sono state quattroimpiccagioni.
La Cina continuerà discretamente a giustiziare i suoi cinquemila condannati a morte l’anno (su un totale di 5.628 nel mondo) e gli stati arabi faranno la loro parte. Gli Stati Uniti sono un caso a sè: alcuni Stati hanno già sospeso le esecuzioni e altri stanno per farlo, a prescindere dalle risoluzioni ONU.
Se devo essere sincero, a me l’abolizione totale della pena di morte, non entusiasma: pensando a certi delitti efferati commessi da delinquenti che infieriscono senza pietà su vittime innocenti, magari dopo essere appena stati liberati per "buona condotta"per un precedente delitto, non vedo perchè debbano essere ancora"recuperati".
Peggio ancora quando vengono commessi atti turpi e bestiali su minori: secondo me, chi commette queste infamie sono persone irrecuperabili e prima tornano al Creatore e meglio è.
Noi siamo la patria di Cesare Beccaria, l’autore del celebre"Dei delitti e delle pene", il trattato che nel 1764 rivoluzionò il concetto di pena e suscitò entusiasmi in tutta Europa: il suo teorema era che la pena dovesse essere proporzionata al delitto commesso e, qui la grande novità, che la società non avesse il diritto di togliere la vita a un essere umano, sia per non metterci sullo stesso piano dell’assassino ma soprattutto perchè la pena di morte non è un deterrente.
Per punire delitti gravi, diceva,è molto più efficace l’ergastolo. Tesi sostenuta anche dal filosofo napoletano Tommaso Campanella. E qui ti voglio: almeno comminiamo l’ergastolo a questi assassini!
Invece abbiamo davanti agli occhi esempi di persone che hanno sterminato senza pietà tutta la propria famiglia per motivi abbietti che dopo pochi anni sono già in circolazione e che per di più erediteranno addirittura i beni dei familiari che hanno massacrato. Quindi, oltre la pena di morte, è praticamente stato abolito anche l’ergastolo.
Non solo queste punizioni non rappresentano un deterrente ma, mi duole dirlo, per una mente predisposta al male, rappresentano quasi un incentivo: basta che faccia due conti, un po’ di finta buona condotta e di finto pentimento, un condono che non manca mai e tutto si può fare.
Io non so come abbiano fatto ad arrivare a questo punto di impunità: a bene l’abolizione della
pena di morte, i diritti dei reclusi, la possibilità del loro recupero, ma c’è un limite a tutto.
Intanto per i reati più gravi bisogna assolutamente ripristinare l’ergastolo senza se e senza ma. In secondo luogo bisognerebbe istituire i lavori forzati per i delinquenti più pericolosi e recidivi: invece di poltrire in cella ad architettare nuove trame criminose, se al mattino alle 8 debbono uscire al freddo o sotto il sole a lavorare duramente, quando alla sera rientrano in cella avranno solo voglia di dormire e avranno risarcito almeno in parte i danni causati alla società.
Credo che di fronte almeno a queste pene, i giovani in particolare ci penserebbero due volte prima di mettersi nei guai, e gli immigrati malintenzionati che considerano giustamente il
nostro paese un bengodi, girerebbero alla larga.
Per concludere, entusiasmiamoci pure per l’abolizione della pena di morte, ma se non sapremo erogare pene certe e adeguate a chi non rispette le regole del vivere civile, dovremo rassegnarci a vivere nell’incertezza e nella paura.

4 commenti:

Franco Gatti ha detto...

Commento di Gianfranco Belisari pubblicato sul sito:

http://www.rinopruiti.it

Mi chiamo Gianfranco Belisari e provengo dalle fila della Lista Lanati. E' vero, non sono stato eletto: non ero molto conosciuto, non ho speso un euro in campagna elettorale, non disponevo di blog nè di particolari agganci strategici sul territorio. Ho sempre lavorato, rimanendo nel mio brodo: è difficile in politica riuscire con questi metodi. Ho fatto solo i "banchetti" ai mercati per portare voti alla mia Lista e per far vincere Cereda.
Quando si è trattato di far uscire la nuova versione di Buccinasco Informazioni, avendo il Sindaco, e altri componenti della Giunta, apprezzato il mio modo di scrivere, mi ha chiesto di tenere due rubriche. Quindi mi sono dedicato alla ricerca di personaggi residenti a Buccinasco con una vita significativa alle spalle degna di essere raccontata (approfitto per chiedere che mi vengano segnalati nominativi di donne e uomini con queste caratteristiche) che ho chiamato "Tipi Buccinaschesi" e una rubrica che trattasse un fatto significativo successo di recente, "Il Fatto del Mese" appunto.
In entrambi i casi mi sono imposto di non essere fazioso, ma di interpretare il buon senso comune.
Non mi spiego dunque il polverone che alcuni stanno sollevando sull'articolo di Gennaio sulla pena di morte, che può sintetizzarsi così:
"Personalmente per certi delitti efferati e reiterati io la pena di morte la comminerei (per assurdo, con tipi come Hitler o Stalin, voi cosa fareste?). Siccome però la pena di morte da noi è stata abolita, almeno applichiamo l'ergastolo per questi delitti, perchè mi sembra che non venga applicato nemmeno più quello. Propongo inoltre, per i delinquenti più incalliti e senza speranza di recupero, che vengano adottati i lavori forzati affinchè non abbiano più tempo e voglia di tramare altri delitti dalle carceri.
Questo perchè se la pena non è commisurata al delitto commesso, non è un deterrente per altri malintenzionati."
Mi domando cosa ci sia di così sconvolgente in questi concetti, a meno che non si voglia litigare a tutti i costi.
E poi lasciamo stare per favore gli aborti: ormai è dimostrato scientificamente che quasi ogni aborto è lo spegnimento di una vita e cristiani e non cristiani per tutto questo tempo si sono tappati occhi e orecchi per non vedere e non sentire: c'è voluto un laico come Ferrara per riportare con forza il problema alla coscienza di noi tutti.
Riflettiamo con senso di responsabilita e con coscienza su questo tema così delicato, senza farne una guerra di religione.
Cordiali saluti
G.B
Di Gianfranco Belisari (inviato il 12/01/2008 - 18:39:18)

Franco Gatti ha detto...

Le mie repliche, pubblicate sullo stesso sito:

Sig. Belisari

Sono spaventato quando leggo che le idee alla base del suo articolo rappresentano per lei il buon senso comune.

Sono perplesso quando leggo che non si aspettava di sollevare un polverone col suo articolo.

E sono scioccato quando Lei riassume il suo articolo RIAFFERMANDO

1) Che vorrebbe comminare la pena di morte per delitti efferati e reiterati, senza chiarire a quali reati si riferisce.

2) In subordine alla pena di morte, Lei desidera un maggiore uso dell'ergastolo, senza possibilità di uscite anticipate e reinserimento nella società.

3) Propone inoltre, per i delinquenti più incalliti e senza speranza di recupero, i lavori forzati, dando ad essi un senso afflittivo, e non miranti al recupero umano del reo.

Lei non trova sconvolgenti i suoi concetti.

Io li trovo tanto aberranti da non avere quasi parole per risponderLe.

Lei ritiene che io voglia litigare con Lei.

Si sbaglia, io vorrei invece ragionare con lei, mettendo dei dati sul tavolo.

Se poi non troveremo un punto d'accordo, non voglio fare nessuna guerra di religione, mi limiterò a fare tutto ciò che mi è possibile perchè le sue idee non possano vincere.

E credo che la cosa più giusta e semplice da fare sia dare la massima pubblicità al suo articolo, senza aggiungere alcun commento.

La delusione più grande per me sarebbe accorgerrmi che persone che militano nella sua stessa coalizione, che conosco e stimo, possano concordare con le sue idee.

Per questa ragione spero che il nostro Sindaco evidenzi che non condivide il suo articolo, e prepari una lettera di chiarimento da allegare a Buccinasco Informazioni prima della sua distribuzione nelle nostre case.
Di Franco Gatti (inviato il 13/01/2008 - 17:21:19)

Franco Gatti ha detto...

la seconda parte della mia replica:

Volendo poi andare sul tecnico, e scusandomi subito se il mio linguaggio non sarà tecnicamente appropriato, provo a farle alcune proposte.


Quali sono per lei i reati più efferati ?
Il figlio ventenne che uccide il padre (classico reato non reiterabile), o invece chi viola le norme
per la sicurezza sul lavoro, truffa o prepara bilanci falsi che mandano sul lastrico i risparmiatori, evade le tasse, non dà la giusta mercede agli operai, sfrutta gli immigrati, approfitta della situazione di sottomissione di povere ragazze per goderne i favori sessuali (i
clienti delle prostitute, ad esempio e non solo..), ... tra l'altro sono tutti reati reiterabili ...

E torniamo al nostro parricida ventenne: lei davvero ritiene che sia giusto non dare nessuna
possibilità al cambiamento, anche dopo 50 anni, e chiede una condanna all'ergastolo non "negoziabile" ?

Quando parla di lavori forzati, mi è sembrato che lei volesse fare un riferimento agli USA.

Dai dati che conosco, gli Stati Uniti non sono certo un modello da imitare da questo punto di vista, almeno se ci riferiamo ai risultati.

Leggendo i dati relativi al 1999 il tasso di omicidi su 100'000 abitanti in Italia è 1,40, negli USA è il quadruplo (5,72), PUR con una popolazione carceraria molto più ampia della nostra.

Circa 7 milioni di americani sono in prigione o in libertà vigilata, contro i circa 50'000 italiani.
Da quel che capisco Lei vorrebbe diventassero circa due milioni.
Ho fatto una semplice proporzione, continuando a prendere come modello gli USA.

Il ragionamento corretto potrebbe quindi essere:
PIU' CARCERATI, ....., PIU' OMICIDI...., e non viceversa !

Il sistema non paga neppure per i reati " minori", ad esempio i dati relativi al numero di furti d'auto per 100'000 abitanti, o ai furti in appartamento per 100 famiglie, mostrano dati simili in USA ed Italia.

Le segnalo inoltre il ragionamento "tanto, non ho nulla da perdere...", che ha portato alcuni assassini reclusi nelle nostre carceri, ormai sicuri di non poter mai più essere liberati, a rendersi disponibili per commettere altri delitti efferrati in carcere ...

Attendo le sue proposte, e confermo il mio completo disaccordo con l'articolo da lei pubblicato su
Buccinasco Informazioni di questo mese.

Non sapendo se Lei sia un abituale visitatore di questo blog, le invio il mio commento anche privatamente.
Visto però che il suo articolo è stato pubblicato sul giornalino ufficiale che rappresenta la Comunità di Buccinasco, preferirei la discussione potesse continuare anche pubblicamente, in questa o in altre sedi.

Cordiali saluti
Franco Gatti

mail: famigliagatti@yahoo.it
blog personale: http://francogatti.blogspot.com
Di Franco Gatti (inviato il 13/01/2008 - 17:28:21)

Franco Gatti ha detto...

Il commento di Bucci, pubblicato sul suo blog:
http://buccinasco.wordpress.com
L'11 Gennaio 2008

Lavori forzati e dintorni
Stavo leggendo il nuovo numero di Buccinasco informazioni e, devo dire, trovavo alcune iniziative davvero gradevoli. Per esempio, l’autoironia di chiamare “Cereda News” le notizie riguardanti il Sindaco, trattandolo come fosse una star è davvero originale. Divertente l’idea del nick “Nonna Piripilla” con cui si firma una lettera e strepitosa l’idea di far scrivere una lettera al Sindaco a un bambino di 4 anni. Lo dico senza ironia: un giornale un po’ più leggero è un modo anche per svelenire il clima politico nella nostra città.

Arrivato però a pagina 16, ecco un articolo dal titolo di cattivo gusto “Mors tua vita mea!” (perfino col punto esclamativo), dove, commentando la moratoria sulla pena capitale, l’autore ci informa che, «se devo essere sincero, a me l’abolizione totale della pena di morte, non entusiasma» (la virgola tra soggetto e predicato l’ha messa lui). Come se a noi fregasse qualcosa di quel che pensa, manco fosse Maureen Dowd.

Con raccapriccio leggo poi che il nostro amabile opinionista all’amatriciana propone l’introduzione dei «lavori forzati per i delinquenti più pericolosi e recidivi: invece di poltrire in cella ad architettare nuove trame criminose, se al mattino alle 8 debbono uscire al freddo o sotto il sole a lavorare duramente, quando alla sera rientrano in cella avranno solo voglia di dormire […] gli immigrati malintenzionati che considerano giustamente il nostro paese un bengodi, girerebbero alla larga». Insomma, in pattumiera il valore rieducativo della pena: chi va dentro ci resti, gli si metta la palla alla caviglia e vada a spaccare pietre “al freddo o sotto il sole” fino a sera. Metodi nazisti o stalinisti, praticamente. Oltre che metodi antiumani e anticristiani. Altro che Cl e balle varie: questi usano la religione come arma contro i nemici, ma poi quando hanno di fronte gli esseri umani ragionano così, mandando al diavolo la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, i Vangeli e il buon senso.

PS: ma è il Sindaco che gli ha commissionato questo articolo?

Tratta, evento all'Ambasciata d'Italia. Il Papa: "fenomeno globale" da combattere

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