L'anno elettorale americano, che il prossimo novembre culminerà con la sfida a Obama per la Casa Bianca, comincia il 3 gennaio con il "caucus" repubblicano dell'Iowa. Ecco come funziona il sistema di selezione degli sfidanti presidenziali
di RAFFAELLA MENICHINI
Il 3 gennaio (nella notte per l'Italia) si tiene nello Stato dello Iowa, come da tradizione, il primo caucus del processo di selezione del candidato repubblicano alla corsa alla Casa Bianca. L'origine del termine viene dagli indiani americani, per i quali significava originariamente "stare seduti per terra a gambe incrociate davanti alle tende". Il sistema di "ritrovarsi per discutere e votare" oggi viene messo in pratica in meno di dieci Stati, i più piccoli, dove è più facile organizzarsi e si vuole contrastare il rischio dell'astensionismo.
Le riunioni dei caucus possono tenersi nelle chiese, nelle scuole, in vari luoghi pubblici o persino nelle case private, e sono aperte a tutti quelli che si "iscrivono" al partito. Processo molto meno formale e impegnativo di quanto possiamo immaginare: può bastare la firma sotto un manifesto programmatico, non si devono pagare quote né aderire a statuti. Addirittura, si può registrare al momento anche un elettore di un partito diverso. A questo punto si è titolati a votare per i diversi candidati alla presidenza, generalmente per alzata di mano ma anche per scritto.
In realtà, anche se Obama non ha avversari significativi, i caucus e le primarie si terranno anche per il partito democratico. In questo caso serviranno più che altro ad avviare la campagna per la rielezione, reclutare volontari e avviare la strategia elettorale.
Il caucus si svolge in maniera apparentemente informale, ma con regole precise. Un "rappresentante" per ogni candidato in un angolo della sala espone le posizioni del suo preferito e invita i partecipanti alla riunione a unirsi al suo gruppetto. A volte i rappresentanti salgono su tavoli e sedie e cominciano a chiamare a gran voce le persone che conoscono per invitarle a cambiare "gruppo". I candidati in persona partecipano ai caucus più importanti. Il voto avviene il più delle volte per alzata di mano, o per scritto. Il caucus dell'Iowa è tradizionalmente investito di grande importanza: è la prima consultazione di ogni corsa elettorale e da qui si cominciano a misurare le intenzioni dell'elettorato anche se lo Stato di per sé non costituisce un termometro particolarmente rappresentativo delle intenzioni degli elettori a livello nazionale. E' però il momento in cui i candidati più deboli capiscono che è il momento di cominciare a fare le valigie invece di spendere altre centinaia di migliaia di dollari. I candidati misurano forze e investimenti sulla distanza e molto si punta sulle primarie del "super martedì" (che quest'anno cadrà il 6 marzo) in cui votano 10 Stati.
La maggior parte degli Stati consulta invece gli iscritti al partito tramite le primarie classiche, che differiscono sostanzialmente dal caucus perché si va a votare in veri e propri seggi, per iscritto e con voto segreto (quest'ultima differenza è fondamentale: nei caucus spesso ci si ritrova tra vicini di casa, conoscenti e il voto palese può essere condizionato). Prima di votare nelle primarie l'elettore deve aderire al partito recandosi in comune o negli uffici della contea o in altri luoghi dell'Amministrazione locale e dichiarando la propria intenzione di partecipare alle consultazioni di quel partito. Anche qui non servono molte formalità e, dopo una rapida registrazione, si depone nelle apposite urne (i "ballot") la scheda con la propria preferenza.
Il processo selettivo continua quindi con la designazione dei delegati, assegnati in un numero fisso a ogni Stato in base principalmente alla popolazione. Anche qui ogni Stato ha un sistema diverso. Alcuni designano i delegati con sistema proporzionale in base ai risultati ottenuti da ciascun candidato in primarie o caucus. Altri adottano il sistema maggioritario, che permette al candidato più votato in assoluto di aggiudicarsi anche tutti i delegati. Questo porta ovviamente a un forte sbilanciamento nella rappresentanza dei delegati tra Stato e Stato - e anche nei tempi di definizione dei risultati definitivi: più rapidi negli Stati con il sistema maggioritario, più lunghi (e con una campagna più bilanciata) in quelli con sistema proporzionale. Vince le primarie il candidato che si aggiudica più delegati alla convention.
Al termine delle primarie e dei caucus si arriva alla convention che per i repubblicani si aprirà a Tampa (Florida) il 27 agosto, seguita una settimana dopo da quella democratica a Charlotte (North Carolina). Qui verranno formalizzati i risultati delle primarie: teoricamente, anche se non è mai successo, in questa sede il partito potrebbe dare la "nomination" anche a un candidato diverso da quello vincitore alle primarie, se nel frattempo fossero intervenuti fatti che ne pregiudicassero la vittoria. La norma è che la convention sia l'incoronazione dello sfidante. O dei due sfidanti, nel caso non ci sia - come quest'anno - un presidente uscente che si ripresenta: è accaduto nel 2008 quando sia i democratici che i repubblicani selezionarono i propri candidati con le primarie.
(02 gennaio 2012)
Per maggiori informazioni: http://www.polisblog.it/post/13067/usa-2012-caucus-primarie-presidenziali
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