mercoledì 18 gennaio 2012

Blockbuster 1 e 2

Due articoli sullo stesso argomento:

Essere Benessere acquista i punti vendita di Blockbuster


Dai dvd ai farmaci di fascia C. Diventeranno parafarmacie o forse qualcosa di più i 118 punti vendita della catena Blockbuster, il celebre marchio di videonoleggio attualmente in liquidazione. Nel giorni scorsi, infatti, si sarebbe conclusa l’operazione di acquisto avviata a dicembre da Essere Benessere, società della holding Fd Consultant che riunisce una cinquantina di farmacie (35 in franchising e 15 in full management), 5 parafarmacie e 25 corner Gdo. ... segue nei commenti

Licenziato da Blockbuster: “Sostituito da uno stagista

Caso Blockbuster: in vendita la rete di 120 negozi in tutta Italia, a spasso 700 dipendenti. È questa la situazione in cui versa attualmente in Italia quello che era il leader mondiale nel settore dell’home-video. La situazione ricalca ciò che è avvenuto negli Stati Uniti e negli altri Paesi in cui è presente la società.
Blockbuster ha chiuso perché non è stato in grado di capire il mondo di Internet. E non è un riferimento alla pirateria online (che fa la sua parte), ma a nuovi modelli di business che permettono la fruizione dei contenuti multimediali prescindendo da negozi o supporti fisici (es. Netflix).   ... segue nei commenti
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Essere Benessere acquista i punti vendita di Blockbuster


Dai dvd ai farmaci di fascia C. Diventeranno parafarmacie o forse qualcosa di più i 118 punti vendita della catena Blockbuster, il celebre marchio di videonoleggio attualmente in liquidazione. Nel giorni scorsi, infatti, si sarebbe conclusa l’operazione di acquisto avviata a dicembre da Essere Benessere, società della holding Fd Consultant che riunisce una cinquantina di farmacie (35 in franchising e 15 in full management), 5 parafarmacie e 25 corner Gdo. Secondo anticipazioni di stampa poi confermate, oltre ad acquisire tutti i punti vendita di cui Blockbuster ancora dispone in Italia, la società assorbirà anche un centinaio dei suoi 780 dipendenti. Il piano strategico, avverte peraltro in una nota Essere Benessere «è sempre orientato all’affiliazione di farmacie. In questa ottica viene perseguito con costanza l’obiettivo di offrire ai nostri affiliati opportunità concrete in posizioni ad alta valenza commerciale, in un momento in cui il Paese si sta aprendo a nuove liberalizzazioni nel comparto». Oltre a Essere Benessere, Fd Consultants controlla tra gli altri la società di logistica Profarco, il marchio di prodotti per la salute Quidnovi, la società di leasing e finanziamenti Comifin. Nel 2010 il fatturato globale del gruppo Essere Benessere ha toccato i 60 milioni di euro.
fonte farmacista33 10/01/2012
http://www.farmacoop.it/dett_notizia.asp?id_a=960

Licenziato da Blockbuster: “Sostituito da uno stagista”

di Salvatore Pettineo

Caso Blockbuster: in vendita la rete di 120 negozi in tutta Italia, a spasso 700 dipendenti. È questa la situazione in cui versa attualmente in Italia quello che era il leader mondiale nel settore dell’home-video. La situazione ricalca ciò che è avvenuto negli Stati Uniti e negli altri Paesi in cui è presente la società.

Blockbuster ha chiuso perché non è stato in grado di capire il mondo di Internet. E non è un riferimento alla pirateria online (che fa la sua parte), ma a nuovi modelli di business che permettono la fruizione dei contenuti multimediali prescindendo da negozi o supporti fisici (es. Netflix).

Morale della favola: da giugno il gruppo italiano è in liquidazione. Si spera che qualche possibile acquirente garantisca anche sul futuro dei dipendenti, per lo più giovani. A subirne le conseguenze sono sempre i più indifesi, come Claudio e Gerardo. Le loro storie hanno molto in comune e ruotano intorno a uno degli store Blockbuster.

Claudio, 27 anni, era stato assunto a fine 2008 con un contratto a tempo determinato. Di rinnovo in rinnovo, ha lavorato presso blockbuster per 2 anni consecutivi. Quando il vento della crisi ha iniziato a soffiare sul mercato dell’home-video, quel rinnovo quasi automatico non è più arrivato. Così Claudio è stato di fatto licenziato. Oltre al danno, però, si è aggiunta la beffa: grazie a quello che sarebbe dovuto essere uno stage formativo, lo store dove lavorava Claudio ha regolarmente continuato l’attività ancora per un bel po’ di tempo. Il suo posto, infatti, è stato preso da Gerardo, 25 anni, neo-laureato.

Naturalmente la convenzione firmata tra l’azienda e l’ente promotore dello stage non prevedeva che Gerardo facesse il commesso, tuttavia il giovane stagista ha svolto le identiche mansioni di Claudio fino a quando il negozio ha chiuso definitivamente. In cambio riceveva un rimborso spese di 500€ mensili.

Lo stage non è un contratto di lavoro dipendente e il rimborso spese non è una retribuzione. Lo stagista, dunque, costa quasi nulla all’azienda e non ha nemmeno diritto ad un minimo di assistenza previdenziale. Gerardo ha accettato queste condizioni perché in quel momento non aveva trovato di meglio. Un piccolo rimborso spese fa comunque comodo. Non sapeva che, subendo questa distorsione del concetto di stage formativo, stava in un certo senso anche rubando il lavoro ad un suo coetaneo.

Oltre allo stesso store, dunque, Claudio e Gerardo – come molti giovani – condividono anche una forte esperienza di precariato. Scene simili si sono ripetute in molti negozi della catena. Conoscete altri precari vittime del fallimento di Blockbuster?
http://nuvola.corriere.it/2011/12/18/licenziato-da-blockbuster-sostituito-da-uno-stagista/

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