mercoledì 4 gennaio 2012

Quale ruolo per i genitori nella scuola pubblica?

A Corsico alcuni genitori si sono riuniti in comitato ed hanno ridipinto e cambiato il linoleum all'interno di una scuola pubblica.
Bello che i genitori si impegnino, ma ci sono alcuni aspetti che vorrei sottolineare.

1) I genitori sono chiamati ad impegnarsi nella gestione della scuola frequentata dai propri figli sin dai tempi dei "decreti delegati". Hanno diritto ad eleggere i rappresentanti di classe ed alcuni membri del Consiglio di Circolo o di Istituto, che esprime lo stesso Presidente del Consiglio di Circolo / Istituto.
E' qui che i genitori possono incidere sul POF (Piano della offerta Formativa), sui Progetti, sul bilancio della scuola. E' qui che si dovrebbero decidere presente e futuro della scuola.
Ma è anche qui (e parlo per esperienza personale) che si hanno difficoltà a trovare genitori disponibili ad impegnarsi.
2) I lavori di manutenzione per le scuole materne, elementari e media (per usare la vecchia classificazione, non corretta ma ben conosciuta) spettano ai Comuni. Per le scuole superiori spettano alla Provincia.
Quando i genitori entrano a scuola per effettuare lavori di pittura o altro, spero che si siano cautelati e che abbiano preventivamente
a) ottenuto una autorizzazione scritta dal proprietario dell'edificio (Comune o Provincia) e dall'istituto scolastico (consiglio di Circolo/ Istituto), che li copra per eventuali danni che potrebbero involontariamente arrecare alle strutture.
b) dimostrato competenze (certificate) tali che possano lavorare in ambienti nei quali sono presenti corrente elettrica ed acqua. E che abbiamo l'autorizzazione ad usare scale e trabatelli.
c) stipulato una assicurazione che copra la responsabilità civile e loro stessi. Che accadrebbe se un genitore subisse un infortunio mentre dipinge un'aula ? Chi sarebbe il responsabile ?
Cosa prescrive la ex legge 626 (ora  D.lgs. n. 106 del 3 agosto 2009) al riguardo ?
E se il linoleum non bene incollato facesse inciampare un bambino: chi coprirà i danni ?

3) Politicamente, oltre all'aspetto positivo dell'impegno dei cittadini per la comunità, una generalizzazione di questi interventi di volontariato significherebbe anche prendere atto di un fallimento dello Stato.
Stato che chiede di pagare sempre più tasse (a chi le paga) ma non garantisce che vengano spese per i servizi pubblici.
Il futuro è una privatizzazione della scuola ?
Scuole per ricchi dove genitori abbienti possano pagare contributi più alti, tasse "volontarie" di iscrizione, che in pochi anni sono arrivate (anche col mio voto favorevole) in alcuni casi oltre i 100 euro ?
Tasse che sono servite, ad esempio, al 2° circolo di Buccinasco per permettere l'insegnamento della lingua inglese (materia curriculare), per la quale il provveditorato non paga più insegnanti dedicati?
Vogliamo la scuola "privata", nel senso di "privata di tutto", costretta a cercare sponsor, a mettersi in vetrina per ottenere finanziamenti per il proprio funzionamento ?
E poi a cosa toccherà ?
All'Ordine Pubblico, con squadre di vigilantes organizzati e pagati dai cittadini ? Oppure ogni cittadino dovrà obbligatoriamente dotarsi di un'arma da fuoco ?
Nella Sanità, nella previdenza ed in altri ambiti lo Stato ha già rinunciato al proprio ruolo.
Ora potrebbe toccare alla scuola ?

 
Franco Gatti

3 commenti:

Simone Oneda ha detto...

Gent.mo signor Gatti,
ho letto la sua elucubrazione relativa al nostro intervento nella scuola, della quale mi sono impegnato anima e corpo ad essere il Presidente del Comitato Genitori con la sua costituzione il 21 Giugno 2011.
Per non rischiare di “andare troppo lungo” riassumo per punti la risposta che mi sento di dare a lei e a chi legge questo blog.

1 – Ritengo doveroso che prima di dare giudizi o formulare ipotesi sia necessario avere TUTTI, e dico TUTTI, gli elementi utili per dare un giudizio corretto e costruttivo pertanto la invito, prima di dare sfogo a leggi e permessi, a verificarli. Le assicuro che, fin dal Marzo 2010, prima di approdare alla costituzione di un Comitato Genitori nel Giugno 2011 e iniziare a ragionare su come e su cosa fare nel nostro Istituto, sono state coinvolte tutte “le parti” per poter realizzare qualsiasi iniziativa, quindi, non abbia paura, non ci sono problemi di assicurazioni, collaudi da parte dell’Amministrazione Comunale, nè di pericolo per i bambini, che vivevano un pericolo molto più grave nella situazione precedente rispetto all’attuale.

2 – I compiti Istituzionali li conosciamo molto bene: il Comune si occupa di questo, la Provincia di quest’altro e lo Stato di altro ancora; mi domando allora: come mai della ricerca sul cancro se ne occupa, ad esempio l’AIRC? E che mi dice di Telethon? Perchè non parlare del GUPIH, che è una realtà ormai storica in Corsico e che fa del Volontariato la sua forza? Non potrebbe pensarci lo Stato alla ricerca sul cancro? E ai figli disabili, perchè ci devono pensare i volontari? Ma su queste iniziative non vedo polemiche, anzi, noto encomi pubblici, lasciti, donazioni, sostegno…. Cosa c’è che non va nel fare del bene per i nostri figli? Forse fargli capire che nella vita non ci si può aspettare che siano sempre gli altri a dover risolvere i nostri problemi e che gli aiuti cadano dal cielo ma, al contrario, sia necessario rimboccarsi le maniche? Forse inculcare nelle future generazioni che una coscienza civica sia una cosa giusta?
Mi perdoni ma mi sfugge la motivazione che la spinge a non condividere quanto sta facendo un gruppo di genitori che toglie ORE AL PROPRIO SONNO per migliorare ciò che istituzionalmente è difficile migliorare.

3 – Per quanto riguarda la paura delle privatizzazioni scolastiche, mi spiace ma lei non è ben informato:anche nelle scuole private fanno lotterie, banchetti, feste e torte per recuperare fondi per mandare avanti le scuole. E non faccia il melodrammatico parlando di vigilantes e quant’altro le viene in mente; forse non si è ancora trovato nella situazione di dover correre nella scuola di suo figlio/a a portare rotoli di carta igienica perchè i bambini non sanno come pulirsi…..

Chiedo solo una cosa: che le critiche siano costruttive, non mettiamoci la politica, la fantapolitica, o, peggio, la disinformazione, che serve solo a fare gossip e non ad ottenere miglioramenti.
Sono a disposizione per qualsiasi eventuale ulteriore risposta dovesse necessitare
Un saluto cordiale
Simone Oneda – Presidente Comitato Genitori dell’Istituto Galilei

Franco Gatti ha detto...

Gent.mo signor Oneda

Mi scuso per il ritardo col quale le rispondo, ma sono stato in viaggio per lavoro e nella impossibilità di risponderle.

Prima di tutto la ringrazio per l'uso della parola "elucubrazione". L'uso di un termine così raro e desueto ha aumentato la stima che provavo per Lei e per i genitori che con Lei stanno impegnandosi nella scuola.

Non comprendo bene per quale motivo mi accusi (citandola) "prima di dare giudizi o formulare ipotesi sia necessario avere TUTTI, e dico TUTTI, gli elementi utili per dare un giudizio corretto e costruttivo". Mi sono limitato a segnalare il rischio che corre chi si improvvisa tecnico e voglia eseguire lavori di manutenzione all'interno di ambienti pubblici. Lei mi informa che i lavori sono stati eseguiti da persone dotate di competenze certificate e degli idonei permessi, che hanno potuto quindi operare in sicurezza e rilasciare le certificazioni relative ai lavori effettuati.
Mi congratulo con la Vostra capacità e preparazione. Purtroppo raramente mi è capitato di agire in una situazione tanto ideale. Più spesso sono "normali" papà e mamme che si offrono di collaborare, ma che nella vita fanno tutt'altro.
Ricordo un caso avvenuto alcuni anni fa in un oratorio, nel quali alcuni parrocchiani avevano preparato cibi caldi (panini con salamelle e patatine fritte) in occasione di una festa. Uscì l'ASL per un controllo, li trovò senza libretto sanitario, con attrezzature inadeguate, senza protocolli di igiene e diede una multa. Tutto ciò per salvaguardare la salute non solo dei "clienti", ma degli stressi "operatori". Da allora consiglio sempre di valutare anche questo aspetto prima di operare.
Non ero quindi a conoscenza che avevate TUTTI (e ripeto con Lei "TUTTI") i permessi necessari. Mi compiaccio per la Vs splendida organizzazione, e le chiedo sin d'ora aiuto nel caso volessi imitarvi: in alcuni casi ho dovuto rinunciare proprio perché non avevo alle spalle un gruppo organizzato bene come il Vostro.

Prosegue il suo commento informandomi che "i compiti Istituzionali li conosciamo molto bene". Non ne dubitavo, ma il mio commento era generale, e non dedicato solo ed unicamente a Voi. Ci sono purtroppo molti cittadini che non hanno le Vs esperienze, conoscenze e capacità. Pensavo quindi di fare bene precisando questi aspetti.
Mi piace fare poi una piccola precisazione: quando afferma che "della ricerca sul cancro se ne occupa l’AIRC" trascura forse di ricordare quanto spendano su questo argomento le aziende farmaceutiche. Non ho dati esatti a disposizione, ma credo che ciò che fanno le associazioni di volontariato con le loro raccolte fondi sia inferiore a quanto speso da chi fa della ricerca a scopo di profitto. La informo inoltre che contrariamente alle sue convinzioni, anche lo Stato spende molto per la ricerca sul cancro. Potremmo perfino concludere che quanto fatto dalle associazioni raccolta fondi sia "un di più", rispetto a quanto speso da altri nella ricerca per lo sviluppo di nuove terapie.
Non vorrei poi essere trascinato sulle polemiche sul modo col quale operano alcune associazioni di raccolta fondi simili a quelle citate. In alcuni casi il rapporto tra quanto viene raccolto e quanto viene speso per la gestione dell'ente e delle attività di raccolta è davvero impressionante (in negativo).

Franco Gatti ha detto...

Sono d'accordo con Lei quando afferma l'importanza di far capire ai nostri figli "che nella vita non ci si può aspettare che siano sempre gli altri a dover risolvere i nostri problemi e che gli aiuti cadano dal cielo ma, al contrario, sia necessario rimboccarsi le maniche".
Proprio questa è la motivazione per la qual chiedo che non siano i genitori a pagare di tasca propria la manutenzione delle scuole, ma sia invece un servizio garantito dalle tasse che pago come ogni altro cittadino. Quindi non condivido che una Amministrazione Comunale possa sprecare il proprio denaro e poi chiedere ai genitori di togliere "ORE AL PROPRIO SONNO" per fare ciò che ALTRI avrebbero dovuto fare. Non conosco la situazione di Corsico, ma negli ultimi anni a Buccinasco gli sprechi di denaro pubblico sono stati tali e tanti che credo ci sia ampio spazio per migliorare.

Concludo con un commento sulle scuole private: io ho davvero paura delle privatizzazioni scolastiche. Voglio una scuola pubblica di qualità.
Se poi nelle scuole private "fanno lotterie, banchetti, feste e torte per recuperare fondi per mandare avanti le scuole" e contemporaneamente ottemperano al dettato costituzionale per il quale debbano funzionare "senza oneri per lo stato" questo mi fa un enorme piacere. Purtroppo ho l'impressione che le scuole private vogliano sia i fondi nazionali, regionali, comunali, sia quelli raccolti dai genitori.

La rassicuro che non faccio certo "il melodrammatico parlando di vigilantes e quant’altro". Forse non ne è informato, ma alcuni anni fa alcuni Ministri del Governo Italiano avevano suggerito l'istituzione di ronde di cittadini che volontariamente e gratuitamente vigilassero sulle nostre città. Proprio i vigilantes ai quali mi riferivo.

Approfitto per una rettifica: scrivendo che il 2° Circolo di Buccinasco paga l'insegnamento dell'inglese col denaro raccolto attraverso il contributo volontario dei genitori ho fatto una indebita semplificazione: l'insegnamento è "tecnicamente" garantito invece da un'altra voce del bilancio. Si tratta comunque di soldi che avremmo potuto e voluto spendere diversamente.

Contraccambio il saluto cordiale e sono ansioso di poterla presto incontrare di persona.
La prego di considerarmi un vostro alleato e simpatizzante, non un nemico.

Franco Gatti

P.S. Non mi stupisce che le abbiano chiesto di portare a scuola "rotoli di carta igienica perché i bambini non sanno come pulirsi". Ciò accade in molte scuole. Fortunatamente gli insegnanti con i quali ho lavorato programmavano le richieste in maniera tale che non mi è mai stato necessario "correre" a scuola dei miei figli, in quanto avvisavano delle necessità prima di terminare le scorte di sapone o carta asciugamani.

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