La Cassazione ricorda che la reputazione non si identifica con la considerazione (talvolta ombrosa) che ciascuno ha di sè, o con il mero amor proprio.
Il diritto all'identità personale non implica la pretesa di una costante corrispondenza tra la narrazione di fatti riferiti a una determinata persona e l'idea che la stessa ha del proprio io, giacché altrimenti verrebbe preclusa la possibilità di esercizio del legittimo diritto di critica, anche con metodo pungente e mordace.
Il reato di diffamazione, si configura soltanto se viene lesa la reputazione.
(per dettagli, Suprema corte, V sezione penale, sentenza 10724, causa intentata e persa dal dr Severino Antinori, che si era sentito diffamato da un articolo apparso su un quotidiano nel quale veniva definito "pigro di penna avendo pubblicato lo stretto necessario e mai su riviste scientifiche quotate".
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