23 Marzo 1944, dopo le ore 15: in via Rasella, attacco contro le forze armate occupanti tedesche, ad opera di partigiani dei GAP Gruppi d'Azione Patriottica delle Brigate Garibaldi, emanazione del Comitato di Liberazione Nazionale.
L'esplosione uccise 33 uomini (32 inizialmente + 1 durante la notte successiva) dell'11a Compagnia del 3° Battaglione del Polizeiregiment Bozen (appartenente alla Ordnungspolizei, una delle branche delle SS, erano coscritti sudtirolesi) e due civili romani, tra cui un ragazzo di 13 anni.
24 Marzo 1944 : i tedeschi applicarono la rappresaglia 1:10, uccidendo in una cava di pozzolana (le Fosse Ardeatine) 335 persone, cioè 15 in più rispetto agli ordini, o almeno 5 in più rispetto al numero "legittimo". La maggior parte delle vittime non era collegata ai partigiani. Le famiglie delle vittime NON vennero informate del destino dei loro parenti. Dopo la strage vennero fatte brillare alcune mine, che provocarono il crollo delle volte delle cave, probabilmente allo scopo di nascondere o rendere più difficoltosa la scoperta dell'eccidio.
25 Marzo 1944: Il Messaggero pubblica un comunicato a proposito dell'attentato di via Rasella e della morte dei 32 uomini della polizia tedesca. Il comunicato si chiudeva con le parole "Il Comando tedesco ha perciò ordinato che per ogni tedesco ammazzato dieci criminali comunisti-badogliani saranno fucilati. Quest'ordine è già stato eseguito"
4 Giugno 1944: a Roma arrivano gli americani
Primi di Luglio 1944: sgombrate le frane che ostruivano l'accesso sui luoghi dell'eccidio, comincia la rimozione delle salme e l'esame medico-legale.
In base alle mie informazioni le salme identificate sono ad oggi 322 su 335. Tredici vittime sono tuttora non identificate.
(Come al solito, ringrazio sin d'ora chi vorrà segnalarmi eventuali errori nella mia ricostruzione)
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