Adriana Poli Bortone: nel Mezzogiorno troppi licenziamenti da parte delle multinazionali del farmaco, si faccia immediata chiarezza. Venerdì 15 Gennaio 2010 16:09
Con una interrogazione presentata presso la Commissione Industria del Senato la sen Adriana Poli Bortone, presidente di Io Sud, ha chiesto al Ministro della Salute ed al Ministro del Lavoro di fare chiarezza sui numerosi licenziamenti, a danno soprattutto degli informatori scientifici del farmaco, messi in opera dalle multinazionali farmaceutiche operanti su tutto il territorio nazionale. Sono rimasta profondamente colpita - ha detto Adriana Poli Bortone - dal comportamento a dir poco spregiudicato, posto in essere in Italia, ma soprattutto nel nostro Mezzogiorno, da numerose case farmaceutiche estere.
Infatti, anche se i dati di mercato indicano un settore che, più di altri, ha saputo reggere alla crisi, la maggior parte delle case farmaceutiche ha fatto ricorso durante il 2009 all'utilizzo degli ammortizzatori sociali previsti dal Governo; a ciò va aggiunto che, molte di esse, hanno utilizzato il metodo della cessione di rami d'azienda come strumento per licenziare, di fatto, lavoratori senza sottostare alle leggi del diritto del lavoro.
Tramite infatti la cessione di rami d'azienda numerosissime multinazionali farmaceutiche hanno così avuto la possibilità di "svendere" posti di lavoro ad aziende di comodo che, con puntuale precisione, hanno nei mesi successivi dichiarato il fallimento con conseguente licenziamento della propria forza lavoro.
Un metodo per nulla sporadico, a farne le spese sono stati soprattutto gli informatori scientifici del farmaco, con un licenziamento complessivo (dati forniti dalla Federazione degli Informatori Scientifici del Farmaco) di oltre 7000 lavoratori.
Le Regioni più colpite ovviamente quelle del Mezzogiorno con numerose famiglie rimaste senza lavoro e senza neanche la speranza di una nuova collocazione.
Per tali gravi motivi ho sentito il dovere di scrivere non solo al Ministro della Salute ma anche a quello del Lavoro per avviare un' inchiesta parlamentare sulle numerose cessioni di rami aziendali poste in essere nell' ultimo triennio da parte di multinazionali operanti nel mercato farmaceutico che hanno, nei fatti, decimato il numero degli informatori scientifici del farmaco.
Inoltre nel rispetto del federalismo fiscale, e dal momento che la determinazione del prezzo dei farmaci è anche funzione dei costi di produzione e quindi anche del costo del personale, non vedo perché le multinazionali non debbano pagare le tasse nella Regione nella quale producono preferendo invece ,sempre, la Regione nella quale hanno sede legale.
Solo con una effettiva perequazione tributaria - conclude la Sen Poli Bortone - si può infatti ottenere una maggiore attenzione verso territori, come le Regioni Meridionali, oramai stanche di essere solamente sfruttate senza un effettivo miglioramento dei servizi offerti.
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