CITES: tutela per alberi e squali, ma NULLA CONTRO L'AVORIO
Tuttavia fa discutere la notizia che non vi saranno sanzioni contro i paesi che non combattono il commercio d’avorio. Questa la decisione presa ufficialmente, anche se i governi hanno chiesto a Cina, Kenya, Malaysia, Filippine, Thailandia, Uganda, Tanzania e Vietnam - i paesi che destano maggiori preoccupazione riguardo al commercio illegale di avorio – di presentare dei piani entro due mesi per affrontare il problema e fare progressi prima della prossima riunione della Cites prevista per l’estate del 2014. La mancanza di provvedimenti concreti ha mandato su tutte le furie gli ambientalisti.
Massimiliano Rocco, il responsabile Specie e Traffic di WWF Italia, ha dichiarato: "Siamo estremamente delusi dalla mancanza di decisioni e azioni urgenti e puntuali decise da parte dei governi per accelerare il processo di sanzioni contro quegli Stati che da anni non sono riusciti ad agire con fermezza per ridurre il commercio illegale di avorio nel proprio Paese."
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