Alcune frasi tratte da: http://www.nandodallachiesa.it ; L'articolo completo è disponibile nei commenti
Piddì. Le buone rivoluzioni
Scritto da Nando dalla Chiesa, Thursday 14 February 2008
D’accordo, rinnoviamo la rappresentanza parlamentare del Piddì. Rivoluzioniamola.
Ma non sarebbe meglio che a decidere come rivoluzionarla fossero gli elettori con delle belle primarie? Le rivoluzioni, i rinnovamenti, non dovrebbero corrispondere ai mutamenti di opinione, di idee, di speranze che si formano nel cuore dei cambiamenti sociali, demografici, politici?
... E tuttavia io ho il timore che, senza primarie, molte, troppe, saranno le interferenze. E che alla fine non si guarderà solo allo sguardo ma anche alle tessere che si possiedono e si sanno muovere; non solo alla storia personale, non solo al credito di cui si gode presso l’elettorato nazionale ma anche alla capacità di portare (o spostare) voti concentrati in una circoscrizione; non alle battaglie fatte per arrivare al partito democratico ma alle fedeltà verso chi, fino a un anno fa, di partito democratico non voleva nemmeno sentir parlare.
venerdì 15 febbraio 2008
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1 commento:
Piddì. Le buone rivoluzioni
Scritto da Nando dalla Chiesa
Thursday 14 February 2008
D’accordo, rinnoviamo la rappresentanza parlamentare del Piddì. Rivoluzioniamola. Ma non sarebbe meglio che a decidere come rivoluzionarla fossero gli elettori con delle belle primarie? Le rivoluzioni, i rinnovamenti, non dovrebbero corrispondere ai mutamenti di opinione, di idee, di speranze che si formano nel cuore dei cambiamenti sociali, demografici, politici? Ho sentito Walter Veltroni ieri sera da Vespa. E’ stato bravo. E ha lasciato a secco qualche ingolosito oppositore. Anche se queste campagne elettorali, fatte ogni anno o quasi, alla fine saturano di parole e analisi perfino gli addetti ai lavori. In ogni caso è stato bravo a difendere con energia Romano Prodi quando da destra proprio Prodi verrà usato come capro espiatorio dei mali del Paese. Ed è stato pure bravo a dire che chi fa politica si distingue già dallo sguardo.
E tuttavia io ho il timore che, senza primarie, molte, troppe, saranno le interferenze. E che alla fine non si guarderà solo allo sguardo ma anche alle tessere che si possiedono e si sanno muovere; non solo alla storia personale, non solo al credito di cui si gode presso l’elettorato nazionale ma anche alla capacità di portare (o spostare) voti concentrati in una circoscrizione; non alle battaglie fatte per arrivare al partito democratico ma alle fedeltà verso chi, fino a un anno fa, di partito democratico non voleva nemmeno sentir parlare.
Perché dunque non le primarie - vere, come le chiedono Liguria e Puglia; mica il voto su una lista prendere o lasciare -, così che il cambiamento sia quello che desiderano gli elettori del nuovo partito? Lo so, se si lascia tutto in mano agli elettori, da qualche parte ci scappa pure il piccolo o grande Cuffaro. Ma basta porre qualche pregiudiziale morale (o addirittura giudiziaria) per garantire una decente qualità ovunque. Mentre invece qualche piccolo Cuffaro annacquato, se contano le tessere, ci scappa lo stesso. Dai, abbiamo iniziato con le primarie. Continuiamo. E la nettezza della scelta su come presentarsi avrà un valore ancora maggiore. O no?
Tratto da: http://www.nandodallachiesa.it/public/index.php?option=content&task=view&id=790
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