venerdì 29 febbraio 2008

Pazienti oncologici ed integratori

L'uso di vitamine e minerali è largamente diffuso nei pazienti oncologici e nei sopravvissuti a lungo termine a tumori. Sono comunque pochi i pazienti che discutono l'uso di integratori alimentari con il proprio medico, ed i medici spesso non indagano questo argomento.
Sfortunatamente, questi integratori potrebbero avere effetti negativi sui tumori stessi o sui farmaci usati per trattarli. Alcune vitamine, come l'acido folico, potrebbero essere coinvolte nella progressione tumorale, mentre altre potrebbero interferire con la chemioterapia. E' comunque necessario capire se questi integratori siano utili o facciano più male che bene, ma una semplice spiegazione dello stato di fatto delle cose da parte del medico potrebbe già aiutare il paziente a fare delle scelte consapevoli.
J Clin Oncol. 2008; 26: 665-73

1 commento:

Franco Gatti ha detto...

Non basta la vitamina a tutela del polmone

Assumere supplementi vitaminici non solo non protegge dal rischio di tumore al polmone, specialmente nei fumatori, ma in alcuni casi potrebbe addirittura aumentarlo. Questa la conclusione di uno studio su più di 77.000 consumatori di integratori vitaminici, pubblicato sull'AmericanJournal of Respiratory and Critical Care Medicine. "In base alla nostra ricerca, assumere vitamina C, E e acido folico in pillole non ha alcun effetto protettivo nei confronti del cancro al polmone - spiega Christopher G. Slatore dell'università di Washington a Seattle - al contrario, la vitamina Erisulta associata a un rischio maggiore di sviluppare tumori polmonari". I ricercatori hanno seguito 77.126 uomini e donne, tra i 50 e i 76 anni, coinvolti nello studio Vital (Vitamine e stile di vita) per determinare quante persone si sarebbero ammalate di tumore al polmone tenendo sotto osservazione il consumo di vitamine, fumo e altre caratteristiche mediche e demografiche. Sul totale, 521 si sono ammalati di tumore al polmone, mostrando, con grande sorpresa dei ricercatori, una maggiore ferequenza di malattia fra chi assumeva vitamina E. L'associazione aumenta del 7% per 100 mg al giorno e arriva al 28% se la dose sale a 400 mg quotidiani assunti per dieci anni. Nei fumatori il rischio risulta ancora maggiore. "La speranza che basti prendere una pillola per mettersi la coscienza a posto con la propria salute - spiega Tim Byers dell'università del Colorado School of Medicin- ha fatto sì che siano aumentati i consumi degli integratori alimentari e si siano sovrastimati i benefici che ne derivano. In realtà la frutta contiene, oltre le vitamine, centinaia di composti fitochimici la cui funzione non è ben nota". In base a ricerche condotte in passato, il World Cancer Research Fund e l'American Cancer Society raccomandano almeno due porzioni di frutta al giorno. "Vorremo in futuro continuare a indagare sugli altri componenti di frutta e verdura che possono spiegare come ridurre il rischio di tumore al polmone - insiste Slatore - ma, nel frattempo, bisogna convincere le persone che non basta ingoiare pasticche, anzi, in alcuni casi può essere controproducente".

Farmacista 33; 3 marzo 2008 - Anno 4, Numero 40

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