mercoledì 27 febbraio 2008

Ma cosa ha detto l'Ordine dei Medici sull'Aborto ?

Nei commenti potete trovare una versione più completa, ma ecco i concetti fondamentali:

  1. La legge 194, a distanza di 30 anni dimostra tutta la solidità e la modernità del suo impianto tecnico-scientifico, giuridico e morale. Occorre supportarla

  2. Si deve sostenere la legge 194 incrementando l'educazione alla procreazione responsabile, il supporto economico e sociale alla maternità soprattutto in quelle fasce di popolazione dove il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza resta alta, quali ad esempio adolescenti ed immigrate.

  3. Va data piena attuazione alla legge, compreso l'articolo 15, laddove raccomanda 'l'uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell'integrità psicofisica della donna e meno rischiose per l'interruzione di gravidanza.

  4. Sì alla diagnosi preimpianto sull'embrione. No all'obbligo di impianto di tutti gli embrioni prodotti, tre al massimo.

  5. Quando sussistano possibilità di vita autonoma del feto, il medico deve adottare tutte le misure idonee a salvaguardarne la vita, ispirando il proprio comportamento caso per caso, secondo un'appropriata e autonoma valutazione clinica, evitando ogni forma di accanimento terapeutico.

L'immagine ricorda Ippocrate ed il suo giuramento, sul quale mi riservo di tornare in futuro


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Aborto, ordini medici: "la 194 va sostenuta"
"Incrementare l'educazione alla procreazione responsabile"

La legge 194, "pur scontando ritardi e omissioni applicative, a distanza di 30 anni dimostra tutta la solidità e la modernità del suo impianto tecnico-scientifico, giuridico e morale. Occorre supportarla". Parola della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), che si schiera decisamente a favore della legge sull'aborto, tornata a essere oggetto di dibattito e di 'scontro' politico, in un documento su diversi temi bioetici messo a punto durante la riunione del Consiglio nazionale della Fnomceo a Roma. Nel documento della Fnomceo si evidenzia come si debba sostenere la legge 194 "incrementando l'educazione alla procreazione responsabile, il supporto economico e sociale alla maternità soprattutto in quelle fasce di popolazione dove il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza resta alta, quali ad esempio adolescenti ed immigrate".
I rappresentanti dei camici bianchi sono anche a favore della pillola abortiva Ru486, non ancora autorizzata in Italia: va data piena attuazione alla legge, sottolineano, "compreso l'articolo 15, laddove raccomanda 'l'uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell'integrità psicofisica della donna e meno rischiose per l'interruzione di gravidanza". Nel testo si parla anche di pillola del giorno dopo, il contraccettivo d'emergenza che troppo spesso è difficile riuscire ad avere. "Non può incontrare surrettizie limitazioni - afferma la Fnomceo- che ostacolino la fruizione del diritto della donna che intenda prevenire una gravidanza indesiderata e un probabile successivo ricorso all'aborto". Dai medici arriva anche il sì alla diagnosi preimpianto sull'embrione. I
rappresentanti dei 103 Ordini provinciali dei camici bianchi si sono espressi anche "negativamente" sull'obbligo di impianto di tutti gli embrioni prodotti, tre al massimo. "La magistratura, con le recenti sentenze, ha confermato questa valutazione", sottolinea la Fnomceo. A proposito dei nati estremamente prematuri, il documento sottolinea che "il medico, come sempre, quando sussistano possibilità di vita autonoma del feto, debba adottare tutte le misure idonee a salvaguardarne la vita, ispirando il proprio comportamento caso per caso, secondo un'appropriata e autonoma valutazione clinica, evitando ogni forma di accanimento terapeutico". La Fnomceoribadisce, inoltre, "il valore morale e civile di un processo di informazione e consenso che deve coinvolgere i genitori in scelte sempre drammatiche e difficili". Prendendo in considerazione tutti i temi bioetici al centro del dibattito, ma anche della campagna elettorale, la Fnomceoci tiene a precisare che il "Codice deontologico, oltre a essere una guida per i medici, è una sicura garanzia per il cittadino.
Questioni così delicate - si legge nel documento - che si riferiscono a quanto di più intimo e personale coinvolga la donna, la coppia e la società, meritano grande rispetto e un confronto sociale e politico meno strumentale, meno ideologico, più attento al grande bagaglio di sofferenze che sempre accompagna questi tormentati cammini che ricadono sulle donne, spesso lasciate sole in queste drammatiche circostanze".

Anonimo ha detto...

LA PRECISAZIONE DI LUNEDI'

Il documento fu discusso a fondo

"Se c'è stato un errore nella comunicazione del documento etico diffuso sabato, è stata la nostra
ingenuità. Non certo la disonestà". Amedeo Bianco, presidente della Federazione nazionale degli Ordini medici (FNOMCEO), prova a fare chiarezza sul 'giallo' del testo su aborto, fecondazione assistita, pillola del giorno dopo, pillola abortiva Ru486 e assistenza ai nati molto pre-termine finito in queste ore sotto i riflettori delle cronache.

Dopo la nota dei presidenti degli Ordini medici lombardi - secondo cui l'unico documento votato dal Consiglio nazionale Fnomceo non
riguardava temi etici, ma politici, essendo i temi etici oggetto di una relazione tecnica non sottoposta a votazione - Bianco spiega: "Il testo etico è stato varato e approvato dalla nostra Commissione deontologica, quindi discusso a fondo in Consiglio, senza che emergessero rilievi particolari da parte di nessuno. Lo provano i verbali", dice.
"Il documento conclusivo sottoposto a votazione era in effetti un documento politico - riferisce il numero uno della Fnomceo - Poi c'erano tutta una serie di altri testi tra cui uno, e cioè il documento conclusivo redatto e condiviso da un
gruppo di lavoro ristretto insediato all'interno della Fnomceo, e formato da personalità
appartenenti all'Ordine dei medici, che a suo tempo avevano steso le norme del nostro codice
deontologico".
A questa commissione, prosegue Bianco, "era stato chiesto di definire gli orientamenti applicativi del codice deontologico sulle questioni etiche" più 'calde' in questo
periodo in Italia. Ne è risultato dunque il documento etico di sabato.
Che "per definizione, attenendo a temi deontologici, non poteva essere votato perché andava rimesso agli Ordini provinciali. Ma che è stato discusso approfonditamente", ribadisce il presidente.

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