domenica 12 febbraio 2012

Dove vanno i turisti? In Germania!

Germania, turismo prima di tuttoScritto da da Berlino Roberto Giardina ,  Italia Oggi
Qual è il settore più forte dell'economia tedesca? Le auto, dalle Porsche alle Volkswagen (Xetra: 766400 - notizie) , dalle Mercedes (Xetra: 710000 - notizie) alle Audi (Xetra: 675700 - notizie) ? Le macchine utensili, i trattori, le rotative? O la chimica? O l'alta finanza con i suoi prodotti, che opera a Francoforte, la Mainhattan di Germania, gioco di parole tra Meno e Manhattan (Xetra: A0X9G1 - notizie) ? Sempre sbagliato. È il turismo.

E pensare che nessun italiano sogna di andare in vacanza in Germania, tranne le settimane dell'Oktoberfest, a bere birra a Monaco che, in fondo, è a due passi da casa. O a Berlino che, però, è soprattutto una meta di giovani squattrinati.

Invece, con il 4,4% del prodotto nazionale lordo, al primo posto si trova il turismo, tra alberghi e ristoranti, rivela il sottosegretario liberale Ernst Burghacher, responsabile del turismo per il governo. Un posto di lavoro su otto dipende dal turismo, quasi 3 milioni sono addetti al settore e altri 2 milioni svolgono attività collegate. «Il turismo è un peso massimo», commenta Burghacher. C'è una punta polemica nascosta. Il suo partito, l'Fdp, appena entrato nel governo di Frau Merkel nel 2009, chiese e ottenne di abbassare l'Iva per gli hotel dal 19 al 7%. Poi venne alla luce che gli albergatori si erano sdebitati regalando al partito un milione di euro. Tutto legale, ma i tedeschi non gradirono. Lo sconto, tuttavia, servì a rilanciare gli alberghi, già in media più economici dei nostri.

La Germania, con opportune campagne pubblicitarie e iniziative locali, oltre alle fiere e ai congressi, riesce a attrarre visitatori stranieri. Il trend è in crescita da dieci anni, e per la prima volta si sono superati i 60 milioni di pernottamenti, di cui il 76% è rappresentato da ospiti giunti dall'estero. Si spera, entro dieci anni, di superare quota 80 milioni. Una crescita superiore, in proporzione, a tutti gli altri paesi d'Europa. Gli operatori tedeschi sanno di dover competere con una concorrenza più agguerrita, dalla Francia all'Italia alla Spagna, e quindi si danno da fare con energia, dice il sottosegretario.

Si cerca di calamitare i visitatori verso mete meno usuali: non solo Heidelberg, Monaco o Berlino. Magari verso la Ruhr, il vecchio cuore del carbone e dell'acciaio, che è diventato un gigantesco parco di divertimenti, trasformando le acciaierie e le miniere in musei industriali, o aprendo teatri e centri commerciali nelle vecchie fabbriche. Si organizzano tour sulle orme di Lutero o percorsi culinari nella Foresta Nera: anche in Germania, scoprono i turisti, si mangia bene, e si paga di meno. I tedeschi sono stati i primi a intuire lo sviluppo del turismo dalla Cina e stanno aprendo i primi alberghi ideati per i turisti orientali, che hanno le loro esigenze.

Ora, alla vigilia dell'Itb, la gigantesca fiera del turismo, la più grande al mondo, che si aprirà il 5 marzo a Berlino, si cerca di convincere la Merkel a tornare sui suoi passi: la cancelliera ha voluto una tassa straordinaria sui voli, che penalizza le compagnie low cost e il turismo giovane. Forse ci riusciranno, ormai la crisi è alle spalle. In rapporto con la Germania, l'Italia dovrebbe triplicare almeno il suo fatturato turistico.

Ma negli ultimi tre anni all'Itb non si è presentato nessuno dei nostri responsabili politici per il turismo, evidentemente occupati da cose più importanti. Vedremo se mancheranno anche il prossimo appuntamento.

Tratto da: http://it.finance.yahoo.com/notizie/germania-turismo-prima-tutto-230000362.html?nc




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